SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 001-00134-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Torino
Ultimo aggiornamento: 2012-05-04
Comune: Pramollo
Località: Tornini inf.e

DESCRIZIONE GENERALE

Una colata di fango, attivatasi improvvisamente nel corso dell'evento alluvionale del 17-18 dicembre 1960, si abbatte sulla frazione Tournin del Comune di Pramollo distruggendo tre edifici e causando la morte di 9 persone. Durante l'evento alluvionale del 17-18 dicembre 1960 che ha pesantemente colpito il Piemonte meridionale, grandi quantità di pioggia si riversano nel bacino del Chisone e dei suoi affluenti. Nella notte del 18 dicembre si attiva improvvisamente un colamento superficiale che investe parte della Frazione Tournin di Sotto, causando la distruzione di tre edifici e la morte di 9 persone (Provincia di Torino, 1961). La stima del volume di materiale coinvolto varia di molto a seconda delle fonti: da 700 metri cubi circa (La Gazzetta del Popolo, 19 dicembre 1960) a 50.000 – 60.000 metri cubi (Pons, 1979).
I quotidiani dell’epoca trascrivono il racconto dell’unico testimone, Eli Beaux, abitante a Tournin “…Sentì lo schianto, il boato. Erano le 3 e 15: fece un salto sul letto e, dopo un attimo di sbigottimento corse alla finestra. Uno spettacolo allucinante si presentò ai suoi occhi. Le case vicine erano scomparse, come inghiottite. Lì per lì non si rese conto dell’accaduto. Il grido di angoscia delle vittime, se non è stato soffocato dalla rapidità con la quale la morte le aveva ghermite, lo aveva coperto il fragore del crollo; la valanga di macerie invischiate nel fango che scendeva a valle era ormai invisibile ai suoi occhi. Sentiva solo il ruggito delle acque che si rovesciavano a valle e il cupo ringhiare del Chisone…” [si tratta di un’imprecisione del cronista, il corso d’acqua che scorre nella valle è il rio Risagliardo, ndr.] (La Gazzetta del Popolo, 19 dicembre 1960). (Fonte: 241494)



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: colamento "rapido"

Stato attività: n.d.

Data ultima valutazione stato di attività: n.d.

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività:

Descrizione: Le cause della frana vengono attribuite, oltre che alla rapida fusione di un precoce e consistente manto nevoso (60 cm) ad opera di una eccezionale precipitazione piovosa, anche alla presenza di una strada in costruzione a monte dell'abitato. Questa avrebbe favorito l'infiltrazione dell'acqua di fusione e meteorica nel versante, così come ipotizzato da un ingegnere, subito dopo la tragedia “…Nella zona è da anni in costruzione una strada destinata a raggiungere la frazione Ruatta, a milleduecento metri. Nel corso dei lavori sono stati costruiti molti tombini per lo sfogo delle acque. Le pareti di uno di questi tombini, in un tratto al di sopra della zona franata, … hanno probabilmente ceduto e una ingente massa di acqua si sarebbe infiltrata fra roccia e terra, provocando lo scivolamento della crosta argillosa…” (La Gazzetta del Popolo, 19 dicembre 1960). (Fonte: 241494)


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale: 1960-12-17 (Data certa)Data compresa tra il 1960/12/17 e il 1960/12/17

Fonti: archivi,


CAUSE

Precipitaz. eccezionali prolungate

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA

Il Comune di Pramollo si trova in una valle tributaria destra della Val Chisone, a una quota di circa 800 m slm. La valle presenta qui un profilo trasversale molto inciso (classicamente definito “a V”) tipico del modellamento operato da impetuosi corsi d’acqua che anticamente scaturivano dai ghiacciai presenti a monte; i versanti si presentano oggi relativamente regolari con una pendenza dell’ordine dei 30°.
La valle è incisa all’interno del basamento pre-triassico del Massiccio Dora-Maira, dove affiorano litotipi metamorfici costituiti da gneiss minuti passanti a micascisti, scisti grafitici e grafitoscisti (da tempo sfruttati per l’estrazione di grafite), sovrapposti a dioriti quarzifere-biotitiche generalmente a struttura gneissica minuta (già segnalata da Mattirolo et al., 1913). La natura scistosa del substrato localmente ha contribuito, in relazione all’intensa e prolungata attività degli agenti atmosferici, alla formazione di potenti coltri eluvio-colluviali. Queste, soprattutto nel caso in cui siano ricche in grafite, diventano facilmente fluidificabili quando si saturano d’acqua e, se il pendio è molto acclive, possono dare origine a colate di fango che si attivano improvvisamente per collasso di una porzione del versante. Le colate proseguono poi velocemente verso il basso travolgendo e coinvolgendo nel movimento il materiale superficiale incontrato lungo il cammino.
A oltre quarant’anni di distanza dall’evento, le forme caratteristiche della frana non sono oggi più riconoscibili nel paesaggio, ciò in relazione al ridotto volume mobilizzato, alla sua consistenza fangosa e per effetto del rapido rimboschimento dell’area. Rimangono a testimonianza i dati d’archivio e alcuni articoli di quotidiani dell’epoca, dai quali si possono trarre indicazioni relativamente dettagliate sui tempi e sui danni della frana. (Fonte: 241494)


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 0
Quota unghia Qt (m): 0
Lungh. orizz. Lo (m): 0
Dislivello H (m): 0
Pendenza (°): 0
Testata: Parte bassa del versante - Unghia: Fondovalle
Azimut movim. (°): 0
Area totale A (m2): 0
Larghezza La (m): 0
Volume massa sp. (m3): 0
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00
Esposizione: SW


GEOLOGIA
Formazione Descrizione
DIORITI A GRANA MEDIO-FINEDioriti quarzifere (Carta geologica d'Italia in scala 1:100.000, Foglio 67 "Pramollo").

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
2203Nuclei/centri abitaticentro abitato minorenon valutabile

Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana

Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0

Edifici coinvolti: 3 privati,

Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore



IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti:
acque stagnanti: ruscellamento diffuso: ruscellamento concentrato:

STATO DELLE CONOSCENZE

INTERVENTI

Gruppo Tipo Realizzazione


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
241494Atlante di frane storiche in Provincia di TorinoGiovanni Mortara, Marco Giardino, Luigi Perotti, CNR-IRPI, Walter Alberto2006