SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 001-00870-02

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Torino
Ultimo aggiornamento: 2022-04-05
Comune: Salbertrand
Località: frana Cassas

DESCRIZIONE GENERALE

Fenomeno attivatosi parossisticamente alla fine degli anni '50, ma già precedentemente il versante in destra idrografica della Dora è stato interessato da una serie di fenomeni gravitativi importanti. I movimenti destabilizzanti responsabili dell'attuale assetto morfologico sono posteriore al 1954, con una conclusione della fase parossistica all'inizio degli anni '60. Tuttavia, alcuni settori più circoscritti hanno subito un'evoluzione successiva (scarpate in posizione intermedia dell'area in frana).
Attualmente, l'area in frana mediana, compresa tra il settore di nicchia situato all'estremità occidentale e la grande scarpata che taglia trasversalmente il corpo di frana, appare suscettibile di ulteriore mobilizzazione, secondo modalità difficilmente prevedibili.
L'evoluzione più probabile è quello dell'innesco di colate detritiche, generate dal distacco di parti dell'accumulo detritico in concomitanza con eventi meteorici particolarmente intensi.



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:167AFotogramma:4275
Volo:C.G.R.Strisciata:147Fotogramma:20
Volo:Val di Susa 1985Strisciata:5AFotogramma:8950


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: Complesso

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 2009

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Foto aeree, Rilevamento su terreno, monitoraggio, dati da Satellite, dato storico,

Descrizione: L'area coinvolta nel fenomeno attivo si sviluppa per almeno 500.000 mq ed è il risultato di una serie di eventi verificatesi a partire dalla metà degli anni '50.
Gli accumuli detritici di origine gravitativa presenti nel tratto vallivo in oggetto, che hanno “determinato” il toponimo Cassas (dal fr. casser = rompere), sono probabilmente legati a meccanismi combinati di tipo traslativo e di crollo evolutisi in valanga di detrito. I settori circostanti, soprattutto la parte medio alta del versante, sono interessati da fenomeni di deformazione gravitativa profonda, dei quali molte frane, come quella del Cassas, sono marginale e fisiologico risultato evolutivo.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione
11728poco attendibile
11954attendibile
11955/10attendibile
11957/06/13attendibile

Attivazione principale: Data compresa tra il 1957/06/12 e il 1957/06/14

Fonti: pubblicazioni, foto aeree, documenti storici,


CAUSE

Precipitaz. eccezionali prolungate, materiale fratturato, orient. sfavorev. discont. second.

SEGNI PRECURSORI

Fenditure, fratture, trincee, doppie creste, crolli localizzati, inclinaz. pali o alberi


GEOMORFOLOGIA


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 1900
Quota unghia Qt (m): 990
Lungh. orizz. Lo (m): 1580
Dislivello H (m): 910
Pendenza (°): 30
Testata: In cresta - Unghia: Fondovalle
Azimut movim. (°):
Area totale A (m2): 513000
Larghezza La (m): 360
Volume massa sp. (m3): 10000000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 60.00
Esposizione: NW


GEOLOGIA
Formazione Descrizione
COMPLESSO DI CEROGNE

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
76Terreno agricoloboscograve
260Stradealtre stradelieve

Tipo danno: diretto

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore


Data ultimo aggiornamento descrizione:

La frana del Cassas è controllata tramite numerosi strumenti, installati nel corso di varie campagne a partire dal 1991.
La campagne di sondaggi effettuate sono, ad oggi, cinque:
•1991, 4 sondaggi nella parte bassa dell’accumulo;
•1995, 11 sondaggi nella parte medio alta del corpo di frana;
•1998, 2 sondaggi nella parte bassa dell’accumulo;
•1998, 2 sondaggi nella parte sommitale;
•2002, 2 sondaggi nella parte mediana del corpo di frana.

Complessivamente sono stati realizzati 22 sondaggi, a profondità comprese tra 25 ed 80 m, nove attrezzati con inclinometro, otto attrezzati con piezometro e cinque con geofoni a fondo foro. Alcuni dei tubi inclinometri sono stati attrezzati, per alcuni periodi, con sonde fisse. Agli ultimi inclinometri realizzati sono stati associati cavi coassiali per misure con tecniche TDR.
A partire dal 1997, presso il settore del coronamento, sono stati installati 13 estensimetri a filo ed un clinometro di superficie, che misurano le principali fratture aperte che si sviluppano in prossimità del coronamento stesso.
La parete rocciosa che costituisce parte del fianco sinistro del corpo di frana principale è strumentata tramite 12 misuratori di giunti ed un geofono.
A partire dal 1994 è pure attiva una rete microsismica per il controllo del rock noise, costituita complessivamente da 8 geofoni, parte in foro e parte in superficie, sia triassiali che uniassiali.
Sono inoltre state condotte alcune indagini sismiche (s. a rifrazione, IMIRILAND Project) le quali individuano quattro differenti orizzonti a diversa riflettività.
Le prove di laboratorio sui materiali raccolti nei sondaggi indicano una resistenza a compressione uniassiale di 58 MPa per gli scisti massicci e di 36 MPa per gli scisti filladici.
L’attività di monitoraggio (Gestita da SITAF) svolta attraverso l’ispezione cadenzata delle colonne inclinometriche installate sul corpo di frana è iniziata nel 1994 ed ha permesso di riconoscere le caratteristiche principali del fenomeno franoso mettendo in risalto i volumi e la dinamica evolutiva dalla porzione in movimento. L’evoluzione del fenomeno ha comportato il periodico danneggiamento degli strumenti che in due fasi successive (1998 – 2002) sono stati ripristinati.
Tra l’Agosto e l’Ottobre del 2001 si è proceduto all’esecuzione di 4 nuovi sondaggi geognostici realizzati per posizionare altrettante verticali inclinometriche con lo scopo di recuperare ed incrementare le potenzialità dell’impianto di monitoraggio che a seguito dell’evento alluvionale dell’Ottobre 2000 aveva perso buona parte della sua funzionalità.
Gli inclinometri più significativi sono quelli posti nel settore mediano del corpo di frana, che evidenziano una netta superficie di scivolamento a profondità comprese tra i 47 ed il 60 m di profondità. Nel periodo 1995 – 2000 le velocità di spostamento sulla testa degli inclinometri, sono state nell’ordine dei 20 mm/a. A partire dall’evento alluvionale dell’ottobre 2000 i movimenti hanno subito una generale accelerazione che ha portato le velocità a valori nell’ordine dei 55-70 mm/a (con massimi di 130/140 mm anno).
Non si hanno informazioni relative all'ultimo biennio (2008-2010).
Gli inclinometri posti presso il piede del corpo di frana evidenziano una superficie di scivolamento intorno ai 20 m di profondità (più una secondaria a 32-34 metri), con velocità di movimento, a testa tubo, di circa 20 mm/a.

AGGIORNAMENTO 2021
Inclinometro I1 (2001-2021): verticale inclinometrica posta al piede della frana del Cassas, leggero movimento individuato intorno ai 48-50 metri di profondità di pochi mm, non confermato nelle ultime misure.
Inclinometro I2: ad ottobre del 2017 (21/10) è stata collocata lungo la verticale la colonna DMS (Differential Monitoring of Stability) che consente il monitoraggio in continuo lungo tutta la lunghezza dei parametri geotecnici sino a 40 m dal p.c. Il grafico degli spostamenti integrale dal basso evidenzia uno spostamento cumulato in testa pari a 123.1 mm a p.c. (rif. lettura 0 del 28/10/2017), direzione media 330° N, lo spostamento differenziale
locale massimo ha raggiunto i 18.7 mm a 13 m da pc. Il settore della verticale maggiormente deformato risulta quello compreso tra 15.0 e 11.0 metri da pc lo spostamento cumulato ha raggiunto i 100.8 mm (circa 25mm/anno). I valori piezometrici nel periodo in oggetto risultano poco superiori alla quota del trasduttore inferiore (mod 001), con valori compresi tra -37.78 e -37.88 m pc. Per quanto riguarda le variazioni di temperatura in foro si osservano rispetto al report precedente valori in leggero aumento soprattutto nella porzione compresa tra 11-7 metri da pc.
Inclinometro I3: a gennaio 2015 è stata installata la sonda DMS (Differential Monitoring of Stability) che consente il monitoraggio in continuo lungo tutta la lunghezza dei parametri geotecnici sino a 54 metri dal pc. Il 15 aprile del 2020 un crollo di roccia distaccatosi dal coronamento della frana ha impattato sul pozzetto di protezione della testa della sonda DMS, distruggendo parte della componentistica elettrica e gran parte dei sistemi di
connessione, comunicazione ed alimentazione del sistema, fortunatamente la testa della colonna non ha subito un danno irreparabile. Il diagramma degli spostamenti differenziali rileva in particolare spostamenti lungo la zona di scivolamento attiva alla profondità di 46-47m pc, direzione 305°N, entità cumulata di 284.4 mm (ref. lettura zero 26/01/2015). La velocità media di movimento del versante lungo il piano di scivolamento storicamente rilevato risulta di 41.6 mm/anno. Non è stata rilevata falda all'interno della tubazione nell'ambito della profondità indagata (dry). Per quanto riguarda le temperature nel periodo di riferimento si segnalano variazioni in incremento a partire da 12 m a 9 m pc. Valori in diminuzione sono registrati a partire da 3 m fino a pc.
Inclinometro I4 (periodo 2003-2015): Lo spostamento differenziale locale si è attestato su i 55.7 mm ; lo spostamento differenziale integrale ha raggiunto i 140.6 mm alla profondità di 58-60 metri. La velocità media di spostamento della massa detritica si è attestata in questa porzione di versante sui 29.0 mm/anno. Ad ottobre 2015 è stata rilevata la strozzatura della colonna inclinometrica che ha impedito il corretto passaggio della sonda al di sotto del piano di scivolamento storicamente riconosciuto.
Inclinometro I-5 (periodo 2013-2021): Nel periodo 2013-2017 la colonna inclinometrica è stata posizionata nel piazzale antistante la galleria drenante; le letture hanno nuovamente evidenziato la presenza del piano di scivolamento a 47.0 metri dal p.c.; lo spostamento differenziale integrale si è attestato sui 108.4 mm e la velocità media di spostamento ha raggiunto i 26.7 mm/anno. Durante la seconda ispezione del 2018 non è risultata più ispezionabile manualmente la colonna inclinometrica, in quanto il settore in deformazione a 47.0 m da p.c. non ha più consentito il passaggio della sonda inclinometrica al di sotto del piano di scivolamento.
Il 30 settembre 2020 è stata eseguita la misura di riferimento della nuova colonna inclinometrica eseguita in sostituzione della vecchia I-5 non più ispezionabile; questa nuova verticale è stata terebrata sino a 70 metri dal piano campagna ed è stata realizzata con un carotaggio a distruzione di nucleo. La colonna risulta leggibile per 70.0 m. Dal 2020 lo spostamento differenziale locale massimo è stato rilevato a 46.5 metri da p.c. (profondità corrispondente al piano di scivolamento rilevato nella colonna inclinometrica precedente) ed è risultato di 9.8 mm. Lo spostamento differenziale integrale, nel settore corrispondente al piano di scivolamento storicamente rilevato (47.5-46.0 m da pc), ha raggiunto i 21.9 mm. La velocità media di movimento della colonna lungo il settore in deformazione è risultata di 19.1 mm /anno.
MONITORAGGIO ESTENSIMETRICO CORONAMENTO (2021)
CABINA 1
La cabina 1 risulta nuovamente attiva, anche se in maniera ancora parziale. I tre sensori attivi (Es2, Es3 e Cl1) hanno ricominciato ad acquisire dati dal mese di settembre. Questa cabina risulta attiva anche per quanto riguarda la trasmissione dati in remoto. I dati attualmente disponibili, seppur non ancora presenti con stringhe temporali sufficientemente estese, sembrano ricollegarsi alle serie storiche, e non sembrano evidenziare alcun tipo di anomalia.
CABINA 2
I nuovi sensori Es7 ed Es13 operano ormai in maniera continua da più di un anno e le serie dei dati risultano complete; Es8 è stato invece riattivato all’inizio di questa estate (2021), e anche nel suo caso le serie dei dati sono affidabili. Nel complesso, le informazioni raccolte non indicano alcuna instabilità delle strutture controllate.
MONITORAGGIO TOPOGRAFICO
Il settore sommitale della frana del Cassas è interessato da un controllo topografico, effettuato mediante due stazioni totali Leica, installate su pilastrini in acciaio ubicati all’interno di due cabine - St1 e St2, operanti rispettivamente dal 12-09-2014 e dal 28-05-2009. Nel corso del 2020, la stazione St2 è andata fuori bolla nel mese di febbraio, a causa dell’ormai nota instabilità del basamento su cui è installata. Per quanto riguarda invece la stazione St1, la stazione ha operato correttamente. L’analisi delle misure restituite dalle due stazioni indica come l’evoluzione cinematica del complesso franoso abbia un andamento costante, senza che, fino ad oggi, vi siano state fenomenologia atte ad accelerare questa tendenza; la parte inferiore dell’accumulo detritico continua ad essere interessata dai punti con maggiore spostamento.

INTERFEROMETRIA SATELLITARE: sono state analizzate le deformazioni superficiali mediante elaborazioni dei dati PSInSAR (1992-2001, sensori ERS 1 e ERS 2) e dati SqueeSAR ( periodo 2003-2009, sat. Radarsat). Questi ultimi presentano una buona copertura di punti nella parte medio-superiore della frana (oltre 80 bersagli nat.) con valori di velocità media annua fino a 3 cm/anno. Le velocità di spostamento rilevate non sono da intendersi come spostamenti puramente verticali, bensì come variazioni di distanza tra sensore e bersaglio lungo la direzione di puntamento dell’antenna (LOS, line of sight). Le piattaforma succesive (Cosmoskymed 2009-2014 e Sentinel 2014-2018) confermano i trend di movimento con un deciso miglioramento della densità dei bersagli: risulta quindi possibile suddivere settori a differente velocità, generalmente uno più attivo con spostamenti lungo la LOS dell'ordine di 20-35 mm/anno e uno con movimenti più lenti con velocità intorno ai 10-15 mm/anno.


IDROGEOLOGIA

Descrizione: AGGIORNAMENTO 2021
Pz3: nel giugno 2013 il sistema ha cessato la sua operatività causa danneggiamento. Nel periodo di controllo la soggiacenza della falda è variata dai 60,87 ai 61,93 m. Nei 18 mesi di osservazione non sono state colte ricariche significative della falda.
PzS2: il 20 aprile 2016 è stato riposizionato un nuovo trasduttore all’interno della verticale piezometrica in sostituzione di quello folgoratosi nel luglio del 2015. Il nuovo strumento ha operato correttamente fino a fine del 2018; da tale data non è stato più possibile acquisire i dati in automatico a causa di un probabile problema nella centralina di acquisizione. Nel mese di novembre 2021 è stata nuovamente ripristinata la postazione, con l’installazione di una nuova centralina, che ha permesso di restituire nuova continuità di dati. Ad oggi la postazione è quindi nuovamente operativa, anche se non ancora strumentata per la comunicazione in remoto. La nuova stringa di dati, che copre un arco di circa un mese, indica come il livello di falda (-54,3 m) sia in continuità con i dati relativi all’ultimo periodo di operatività della postazione prima dell’interruzione; tale trend indica come questa porzione del versante immediatamente a monte della galleria drenante mantenga un andamento molto costante del livello freatimetrico.
Pz6: il sensore continua ad operare correttamente. L’analisi dei dati indica come il livello di falda ricalchi l’andamento generale della situazione idrica del Cassas in questo ultimo periodo e, dal mese di giugno 2021, evidenzia una costante tendenza all’approfondimento del valore piezometrico. Il valore medio della falda risulta pari a -53,26 m, in costante approfondimento, ma quel che è più significativo è come si stabilizzi intorno ai -55 m circa, se valutato esclusivamente all’ultimo anno.
Cas2: I dati in possesso sono aggiornati a metà dicembre 2021. Anche in questo caso è possibile osservare un andamento in linea con quello atteso, con valori che rimangono coincidenti con quelli medi.
Le nuove informazioni disponibili confermano il trend storicamente riconosciuto e caratterizzato da oscillazioni modeste e contenute in circa 20 cm. Il valore di soggiacenza medio calcolato considerando l’intera serie è pari a 17,87 m; il livello massimo registrato si colloca a 16,91 m (25/11/2016) mentre quello minimo a 18,17 m (05/03/2014).

Sorgenti: localizzate Falda: in pressione acque assenti: N
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: S ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Indagine PSInSAR/SqueeSAR, relaz. Sopralluogo, inclinometri, piezometri, estensimetri, relazione geologica, rete microsismica, monitor. Idrometeorol., progetto preliminare, prog. esecutivo/definitivo, perforaz. Geognostiche, indagini idrogeologiche, sismica di superficie

INTERVENTI

Gruppo Tipo Realizzazione
Drenaggiocanalette superf.n.d.
Drenaggiodreni suborizz.n.d.
Drenaggiogallerie drenantin.d.
Protezioneretin.d.
Protezionerilevati paramassin.d.


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
227978A neural network method for analysis of hyperspectral imagery with application to the Cassas landslide (Susa Valley, NW-Italy)Marco Giardino, E. Borgogno Mondino, Luigi Perotti
3213INTERREG IIC - Raccolta e organizzazione di dati territoriali valutazione di pericolosita` e rischio da fenomeni naturali e predisposizione di piani comunali di protezione civile Italcopo, Risorse Idriche, Aquater2001
241676A32 Torino - Bardonecchia - Frana del Cassas e di Serre la Voute - Studio idrogeologico SITAF, Ecoplan - Servizi di Ingegneria ed Architettura Ambientale2000
22012Carta dei movimenti gravitativi delle Alte Valli di Susa e Chisone Regione Piemonte - Direzione Regionale dei Servizi Tecnici e Prevenzione, Manlio Ramasco, Gianfranco Susella, Francesco Puma, Tarcisio Stoppa1964