SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 001-01145-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Torino
Ultimo aggiornamento: 2013-06-03
Comune: Chiomonte
Località: La Maddalena

DESCRIZIONE GENERALE

La pendice meridionale della Cappella Bianca, a monte della località "La Maddalena", è stata oggetto di diversi studi, perlopiù legati alla realizzazione dell'imbocco Est della galleria Ramat e, del tratto di viadotto ad esso prospiciente, poiche ricadono in un'area riconosciuta ad alto rischio per fenomeni di instabilita' del versante.
Il versante è stato infatti interessato in passato da estesi fenomeni di crollo ripetuti nel tempo: uno studio di Geodata del 1988 ha individuato almeno tre eventi principali, il più antico dei quali è avvenuto quando il fondo vallivo era ancora occupato dal ghiacciaio della Val Susa (tra 5000 e 10000 anni fa). La ripetitività dei fenomeni gravitativi è stata messa in evidenza anche dagli studi sul sito archeologico di età neolitica presente alla base della frana, la cui occupazione sembra essere cessata bruscamente, probabilmente per un crollo innescato da una scossa sismica, evento testimoniato dalla particolare giustapposizione dei blocchi e dal fatto che numerose tombe appaiono danneggiate con deformazioni da impatto diretto (Fonte: 328614). In epoca romana e medioevale l’antica Chiomonte sorgeva in questa zona, abbandonata nel 700 d.C. per la località attuale (la strada romana di collegamento, in parte ancora presente, percorreva il versante sinistro della valle, passando per la frazione San Giovanni di Giaglione e i Mulini della Val Clarea). Gli antichi edifici medioevali e romani furono poi distrutti da una frana (Fonte: 328627).

Nel PRGC del Comune di Chiomonte l'area è indicata come frana attiva, con perimetrazione simile con quella del SIFRAP.



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:162Fotogramma:5534
Volo:C.G.R.Strisciata:149Fotogramma:22


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: Complesso

Stato attività: Quiescente

Data ultima valutazione stato di attività: 07/2001

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Foto aeree,

Descrizione: Il fenomeno ha un evoluzione prevalentemente per crollo in massa, a cui sono associati crolli di singoli blocchi rocciosi. Viste lo stato fessurativo dell'ammasso roccioso, che si presenta fortemente disarticolato, e le espressioni morfologiche di superficie, non si escude la possibilità che i crolli siano generati da un fenomeno di deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV) che interessa la porzione più elevata del versante. Il PRGC del Comune di Chiomonte, inoltre, indica che il corpo di frana è interessato da un lento creeping, testimoniato dalla dislocazione uniforme degli elementi costituenti le antiche tombe. La frana è stata perimetrata in SIFRAP come un unico fenomeno di tipo "complesso" che tiene conto delle diverse tipologie di evoluzione descritte.

In merito ai fenomeni di crollo principali, lo studio di Geodata (1988) ha individuato quattro fasi distinte caratterizzanti il fenomeno:
- La fase 1 corrispondente alla formazione del corpo principale della frana; la porzione stratigrafica e le informazioni ricavate dagli scavi archeologici permettono datare questo primo fenomeno ad un periodo compreso fra 5000 e 10000 anni fa, con maggiori probabilita' verso l'eta' piu' recente.
- La fase 2 e' rappresentata dalla rimobilizzazione di parte del corpo di frana precedente: tale deposito ha determinato il seppellimento dei livelli neolitici e risulta pertanto piu' recente di 5000 anni, anche se non e' possibile stabilire con certezza quanto.
- La fase 3 è caratterizzata da molteplici episodi gravitativi: la posizione degli accumuli induce a supporre che si tratti per lo più di materiale proveniente dai canali di erosione e/o dalle pareti rocciose intersecate da questi ultimi. Anche in questo caso la datazione è piuttosto difficile ma comunque si suppone sia relativa a tempi "storici".
- La fase 4 e' la piu' recente ed e' costituita da fenomeni di distacco e crollo localizzati alla base della depressione sommitale (Sackung) e lungo la scarpata di erosione accelerata impostata sul corpo di frana principale (Fonte: 224376).

Secondo lo studio di Geodata attualmente sussitono condizioni di pericolo legate alla presenza di massi di notevoli dimensioni in condizioni di equilibrio precario,nonché alla marcata disarticolazione del substrato roccioso che costituisce la sommità del versante. Infatti, la porzione di versante posta in corrispondenza dell'imbocco della galleria Ramat est è attualmente interessata da fenomeni di caduta massi di dimensioni fino ad alcune decine di mc variamente sparsi sull'accumulo di frana e privenienti da distacchi dal ciglio della scarpata dierosione e dalle masse rocciose adiacenti al corpo di frana propriamente detto. I principali blocchi, ritenuti maggiormente instabili, e in corrispondenza delle porzioni di substrato da cui possono originarsi nuovi distacchi sono stati posti alcuni sistemi di monitoraggio gestiti da SITAV (Fonte: 328614). Lo studio, inoltre, non esclude la possibilità di attivazione di un fenomeno di tipo catastrofico simile a quelli già avvenuti nel passato, con coinvolgimento di massi di notevoli dimensioni (fino al migliaio di metri cubi). La natura poligenica dell'accumulo di frana, infatti, indica che la caduta blocchi e' un processo geologico praticamente continuo (Fonte: 224376).

Nel corso degli anni sono stati effettuati studi per determinare per determinare la possibilità di interessamento delle infrastrutture da parte dei crolli e per la progettazione ed il dimensionamento delle opere di difesa. Gli studi si basano principalmente sull'ubicazione dei principali massi alla base del versate e sull'applicazione di codici di calcolo di tipo "balistico".
Secondo quanto riportato dallo studio di Geodata del 1991: "la presenza di numerosi massi caduti in precedenti fenomeni di crollo posti in corrispondenza del sito archeologico, dell'imbocco galleria e lungo il tracciato del viadotto, unitamente ai risultati dei calcoli sulle possibili traiettorie di rotolamento e sull'area di massimo potenziale espandimento, fanno ritenere che eventuali fenomeni analoghi a quelli verificatisi in passato costituirebbero un sicuro pericolo per l'incolumita' di insediamenti e/o strutture edificate nella zona". Il maggior numero di blocchi caduti, fino alIa base del versante e censiti nel corso dello studio GEODATA dell'88 e del rapporto ECOPLAN del '90 si trova concentrato sulla superficie del terrazzo fluvio-glaciale dove sorge la cascina La Maddalena (quota 725 circa). I massi dotati di maggior energia cinetica hanno tuttavia proseguito nella lora traiettoria sfruttando il terrazzo come "trampolino" per concludere la loro corsa nella piana del torrente Clarea (Fonte: 224376).
Il censimento dei massi effettuato nell'ambito dello studio citato ha evidenziato la presenza di blocchi rocciosi instabili con volumetria compresa tra 5 e 840 mc, mentre i blocchi caduti alla base del versante hanno volumetria compresa tra 8 e 2600 mc.

I recenti studi realizzati da LTF per la messa in sicurezza del cantiere dell'cunicolo esplorativo della TAV, basati sull'applicazione del codice di calcolo Rockfall v 4.0, prendono in considerazione due sorgenti di possibili crolli, una posta a 900m di quota ed una a 750m di quota. Mentre lo scenario con crolli dalla parete più elevata è stata ritenuta poco probabile e quindi non è stati presa in considerazione, l'elaborazione effettuata dalla porzione di versante a 750m di quota ha portato al dimensionamento di barriere paramassi con altezza 5m ed energia di assorbimento 600 KJ.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale:

Fonti: altro,


CAUSE

Terremoto, materiale fratturato

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA

Il substrato roccioso, affiorante in più punti nella parte alta del versante, è caratterizzato dalla presenza di numerose famiglie di giunti che determinano uno stato di fratturazione pervasivo, isolando blocchi di forma prismatica e lastriforme, spesso staccati dal versante e in condizioni limite di equilibrio. In alcuni casi la superficie d’appoggio dei blocchi è precaria, in quanto costituita da detrito alterato, facilmente erodibile e mobilizzabile da piogge intense. I blocchi rilevati possono traslare con vari cinematismi, quali lo scivolamento planare lungo superfici di giunto oppure lungo il pendio, ribaltamento, ribaltamento con componente rotazionale.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 1320
Quota unghia Qt (m): 700
Lungh. orizz. Lo (m): 870
Dislivello H (m): 620
Pendenza (°): 35
Testata: Parte alta del versante - Unghia: Fondovalle
Azimut movim. (°): 130
Area totale A (m2): 337000
Larghezza La (m): 650
Volume massa sp. (m3): 0
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00
Esposizione: SE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: La zona appartiene all'unità strutturale del Massiccio d'Ambin (massiccio cristalllino interno, zona Pennidica), in prossimità del contatto tra il Dominio Brianzonese e il Dominio Piemontese (Complesso dei Calcescisti) con Pietre Verdi. I litotiopi affioranti sono prevalentemente gneiss aplitici della Serie di Ambin (gneiss leucocrati massicci a giadeite), caratterizzati da una patina rossastra. L'unita' risulta interessata da notevoli fasi deformazionali di cui la piu' recente (ancora in atto) e' di tipo distensivo ed ha sistemi di fratture orientate pressapoco in direzone N-S (Sistema Cenischia-Nizza); superficialmente, tale sistema, ha dato luogo ad avvallamenti piu' o meno pronunciati noti in letteratura come "Sackungen". Il versante immediatamente a Sud della Cappella Bianca è interessato da tale depressione larga fino ad un centinaio di metri.
Il processo tettonico attivo (confermato dalla sismicita' della zona) lungo la dorsale ha come inevitabile conseguenza la disgregazione della massa rocciosa e la "produzione" inesauribile di materiale potenzialmente mobilitabile. La pendice S-E del versante e' costituita da un terrazzamento di origine fluvio-glaciale suI quale sorge la cascina della Maddalena, che caratterizza marcatamente la morfologia della zona (Fonte: 224376)

Formazione Descrizione

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore


Data ultimo aggiornamento descrizione:

La frana è stata studiata è monitorata dalla Compagnia Torinese Monitoraggi (Citiemme) per conto della SITAF, società che gestisce l’autostrada A32, in quanto alla base del pendio vi è l’imbocco della galleria galleria Ramat Est. Sul versante, nel 2002, sono stati inizialmente posizionati 85 strumenti, comprendenti: 5 estensimetri monobase, 30 clinometri biassiali di superficie, 40 misuratori di giunti e 9 termometri. Tutti gli strumenti fanno capo a 6 cabine di acquisizione. Successivamente, a causa di malfunzionamenti, danneggiamenti e quant’altro, una parte della strumentazione, pari a 62 unità, è stata progressivamente rimossa, rimanendo quindi 23 strumenti in posto alla data 1° novembre 1998 (Fonte: 328614). L'ulitmo aggiornamento dei dati reso disponibile dal sito SITAF è relativo al 16 maggio 2013 (letture del dicemnre 2012).

I dati dervanti dall'analisi SqueeSAR effettuati sulle immagini del satellite RADARSAT (periodo 2003-2009) evidenziano la presenza di un moderato numero di rilettori (36 PS geometria ascendente e 7 in geometria discendente). I PS hanno velocità di allontanamento, misurata lungo la direzione di vista del statellite, inferiore ai 2 mm/y, al di sotto dei valori comunemente utilizzati come limite per considerare il riflettore in movimento.


IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti:
acque stagnanti: ruscellamento diffuso: ruscellamento concentrato:

STATO DELLE CONOSCENZE
Fessurimetri, estensimetri, clinometro, relazione geologica, progetto preliminare, prog. esecutivo/definitivo

INTERVENTI

La SITAF ha disposto sul versante numerose reti paramassi a protezione dell’imbocco della galleria autostradale per la protezione dalla caduta di massi di medie dimensioni (Fonte: 328614).

Su richiesta SITAF, e' stato redatto un progetto di intervento a protezione delle pile del viadotto mediante vallo e rilevato paramassi realizzato utilizzando il marino proveniente dagli scavi delle gallerie; II progetto prevedeva altresi' di integrare il vallo con barriere di reti paramassi ad elevata dissipazione di energia (GEODATA-ARCHIMEDE, 1988).

LTF ha redatto un ulteriore progetto per la realizzazione di reti paramassi a protezione del cantiere del cunicolo pilota dell'Alta velocità Torino Lione. Attualmente le opere non sono ancora stare realizzate.

Gruppo Tipo Realizzazione
Protezionerilevati paramassiRealizzati
Protezionestrutt. ParamassiRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
328788Verbale di sopralluogo - Installazione inclinometri sul masso Ramats. Comune di Chiomonte (TO)Zeno Vangelista, Consorzio Forestale Alta Valle Susa2013
328654Nuova linea Torino-Lione, parte comune italo-francese. Revisione del Progetto Definitivo - Geologia - Relazione geologico-tecnica LTF - LYon Turin Ferroviaire2013
328642Progetto variante tecnica. Cunicolo esplorativo la "Maddalena". Opere Civili. Imbocco. Relazione tecnica e calcolo delle opere d'imbocco LTF - LYon Turin Ferroviaire2009
328614Piano Regolatore Generale del Comune di Chiomonte Consorzio Forestale Alta Valle Susa2007
3213INTERREG IIC - Raccolta e organizzazione di dati territoriali valutazione di pericolosita` e rischio da fenomeni naturali e predisposizione di piani comunali di protezione civile Italcopo, Risorse Idriche, Aquater2001
328629Impianto di monitoragio geotecnico dell'autostrada A32 - Tronco III. Rapporto interpretativo n° 1 - Descrizione degli impianti Citiemme s.r.l.1998
224376Collegamentro tra Bardonecchia e Rivoli - Tronco III: Deveys - Susa. Interventi di protezione del versante in localita` la Maddalena. Progetto Generale esecutivo. Relazione Tecnica Geodata1991
3572Comune di Chiomonte - segnalazione di dissesto loc. la Maddalena Comune di Chiomonte1987
1334 I "Segni" del passato 5000 anni fa ChiomonteFrancesco Carraro, Aldo Perotto, F. Fedele, A. Bertone, L. Fozzati1987
328635Collegamento stradale tra il traforo del Frejus e Torino (Tang. Nord-Rivoli) - Tronco: Deveys - SusaAndrea Lazzari, Giuseppe Ben1983
328627Antichi itinerari nell'alta Valle di SusaCarlo Felice Capello1940