SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 001-03621-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Torino
Ultimo aggiornamento: 2023-06-16
Comune: Chialamberto
Località: Balmavenera

DESCRIZIONE GENERALE

Frana molto antica che sovrasta l'abitato di Chialamberto, in sinistra orografica del Torrente Stura della Val Grande. L'area in frana, compresa altimetricamente tra il fondovalle ed i 1.350 m circa, è delimitata verso Est dal Rio Vassola, affluente di sinistra della Stura. L’età di questo evento calamitoso è incerta, ma sicuramente remota. L'intenso stato di fratturazione delle rocce (la zona è tettonicamente attiva), l'orientazione sfavorevole delle discontinuità primarie (scistosità), lo scalzamento alla base operato dal Torrente Stura e le caratteristiche geomorfologiche della valle, modellata dalle masse glaciali secondo ripidi fianchi rocciosi, fanno sì che si verifichi una certa propensione all’instabilità. L'area interessata dalle riattivazioni più recenti è quella corrispondente al settore sud-orientale dell'accumulo di frana, quello situato tra gli abitati di Chialambertetto e Balmavenera, tale zona è monitorata dal 1990 (Fonti: 232185; 241494; 251720).




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
25-09-2014

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:127Fotogramma:9753


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: colamento "lento"

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 31/07/2010

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio, dati da Satellite,

Descrizione: Il fenomeno interessa i depositi glaciali (till di ablazione). Le misure inclinometriche hanno evidenziato la presenza di più superfici di scivolamento in corrispondenza di livelli ricchi in materiale limoso.
I cinematismi prevalenti sono le colate ed il ribaltamento, crollo e rotolamento di massi. Il fenomeno gravitativo è di per sé relativamente lento; questo si sviluppa alternando periodi di quiescenza a periodi di ripresa del movimento, durante i quali si determinano locali collassi di materiali detritici caratterizzati da movimenti da rapidi ad estremamente rapidi (Fonti: 251720).
Nella primavera del 1974 compaiono tra quota 850 e 1040 m
numerose fratture di trazione nella porzione orientale e nell'accumulo della frana di Pianardi. Negli anni successivi (1977, 1978, 1988) si aprono altre fratture, si verificano diffuse colate di materiale detritico e il corpo di frana subisce un lento scivolamento. Tale movimento provoca problemi di instabilità ad alcuni grossi trovanti inglobati nella copertura morenica che
costituisce il versante (Proeff: 7596).
Si tratta, dunque, di una deformazione del versante che evolve con velocità non costante, benché lenta. Alcuni processi possono creare le condizioni per una temporanea accelerazione del movimento come ad esempio l'erosione al piede del versante ad opera del Torrente Stura della Val Grande (Fonti: 241494).
Come si vedrà nella sezione dedicata al monitoraggio anche le intense e abbondanti precipitazioni meteoriche (sia solide che liquide) possono innescare fasi di accelerazione del movimento.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione
11957/06/12attendibile
11974/05/12attendibile
11977/05/19attendibile
11977/10attendibile
11978/03/10attendibile
11978/04attendibile
11978/05attendibile
11983/03attendibile
11986/08attendibile
11988/05/09attendibile
11957/06/15attendibile

Attivazione principale: 1957-06-06 (Data certa)Data compresa tra il 1957/06/06 e il 1957/06/06

Fonti: archivi,


CAUSE

Materiale debole, precipitaz. eccezionali prolungate, erosione fluviale base versante, orient. sfavorev. discont. prim., orient. sfavorev. discont. second.

SEGNI PRECURSORI

Fenditure, fratture


GEOMORFOLOGIA

Sono stati rilevati numerosi giunti di trazione.
Il settore della frana di recente riattivazione, su cui trovano posto gli abitati di Pianardi e di Balmavenera, presenta i caratteri di uno scivolamento incipiente,
ancora in atto, per il quale non è possibile identificare chiaramente una nicchia di distacco e un accumulo (Fonte: 241494, 2006).
Nel corso di un sopralluogo dell'ARPA del 25 settembre 2014, non si evidenziano, nel settore inferiore della frana più prossimo all'abitato di fondovalle, evidenze di movimento recente. Anche il settore superiore, in corrispondenza dell'abitato di Pianardi, non prensenta chiari indizi di movimento recente.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 1300
Quota unghia Qt (m): 870
Lungh. orizz. Lo (m): 800
Dislivello H (m): 430
Pendenza (°): 28
Testata: Parte bassa del versante - Unghia: Fondovalle
Azimut movim. (°): 170
Area totale A (m2): 300000
Larghezza La (m): 600
Volume massa sp. (m3): 12000000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 40.00
Esposizione: S


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: La Valgrande di Lanzo attraversa il contatto tettonico tra le unità oceaniche, costituite prevalentemente da serpentiniti affioranti nel settore medio-basso della valle, e il Massiccio Cristallino del Gran Paradiso, costituito estesamente da gneiss. Al margine sud-orientale del Massiccio, questo contatto è orientato circa NE-SW ed è ricalcato dal vallone del
rio della Paglia, tributario di sinistra della Stura poco a valle di Chialamberto. Entrambe le unità affioranti ai lati del contatto presentano una scistosità più o meno marcata e all'incirca parallela a questo, immerso verso SE. Le strutture geologiche sopra descritte attraversano trasversalmente ed obliquamente la valle; in funzione dell'orientazione dei versanti dei valloni secondari, la scistosità principale, soprattutto degli gneiss, è localmente orientata a franapoggio, inclinata come il pendio. Se a questa condizione si aggiunge l'intenso stato di fratturazione delle rocce in prossimità del contatto tettonico, si verificano i presupposti per una certa propensione all’instabilità per frana: essa viene poi esaltata dalle caratteristiche geomorfologiche della valle, modellata dalle masse glaciali secondo ripidi fianchi rocciosi (Fonti: 241494).
Su tale substrato sono appoggiati depositi glaciali (till di ablazione) conservati sotto forma di lembi di terrazzo ed abbandonati dal ghiacciaio principale durante il Pleistocene superiore (circa 135.000 - 10.000 y b. P.); tali formazioni superficiali, sono quelle che, in special modo in seguito ad intense precipitazioni, danno origine al movimento franoso. È probabile che lo spessore dei depositi coinvolti superi i 40 m, in quanto i sondaggi effettuati non hanno incontrato il substrato a profondità inferiori (Fonti: 251720).

Formazione Descrizione
SERIE DEL MASSICCIO DEL GRAN PARADISOGneiss occhiadini prevalenti e gneiss minuti.

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
56Nuclei/centri abitaticentro abitato minoremedio1957/06/061957/06/06La frana di Balmavenera lesiona e distrugge alcune case, coinvolto anche un edificio a Chialamberto (Fonti: 251720).
2039Nuclei/centri abitaticentro abitato minorenon valutabile1957/06/121957/06/12La frana di Balmavenera danneggia l’abitato (Fonti: 251720).
2040Nuclei/centri abitaticentro abitato maggiorelieve1957/06/161957/06/16Frana nel centro di Chialamberto con danni lievi alle abitazioni (Fonti: 251720).
2041Nuclei/centri abitaticentro abitato minorelieve1974/05/121974/05/12La frana di Balmavenera danneggia un edificio (Fonti: 251720).
2043Nuclei/centri abitaticentro abitato minorelieve1977/05/191977/05/19La frana di Balmavenera minaccia alcune abitazioni (Fonti: 251720).
2030Stradeprovincialenon valutabile1977/05/191977/05/19A Chialamberto si verifica una frana tra Balmavenera e Casa Bianca. Interrotta la strada provinciale (Proeff: 90165).
2042Nuclei/centri abitaticentro abitato minorelieve1977/051977/05La frana di Balmavenera minaccia un edificio (Fonti: 251720).
2044Nuclei/centri abitaticentro abitato minoregrave1986/081986/08Riattivazione della frana di Balmavenera con crollo di alcune case (Fonti: 251720).
2045Nuclei/centri abitaticentro abitato minorelieve1988/05/091988/05/09Riattivazione della frana di Balmavenera che minaccia l’abitato (Fonti: 251720).
224Stradecomunalegrave

Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana

Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0

Edifici coinvolti: 0 privati,

Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
6CHLAChialambertoBalmaveneraArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2023-04-26

Inquadramento del sistema di monitoraggio
Il sistema di monitoraggio posto a controllo del sito è costituito da:
• tre verticali inclinometriche, installate tra il 1990 e il 2000
• due sonde inclinometriche automatizzate installate all’interno della verticale I6CHLA3 nl periodo 2001-2019 alle profondità di 17.5 e 21 m; una terza sonda collocata alla profondità di 10 m era stata rimossa già nel settembre 2003.
Gli strumenti sono posizionati nel settore sud-orientale dell'accumulo di frana, tra gli abitati di Chialambertetto e Balmavenera; zona interessata da passate riattivazioni (Fonti: 232185).
In passato, a partire dal 1990, furono installati alcuni inclinometri in località Balmavenera alla quota di 1050 metri circa.

Interpretazione dei dati strumentali
I dati acquisiti hanno permesso di osservare e comprendere la dinamica del fenomeno franoso.
Misure inclinometriche manuali: lo strumento I6CHLA0 ha registrato un movimento (velocità pari a circa 7-8 mm/y) alla profondità di 32 metri circa nel corso degli anni 90; è stato tagliato dal movimento dopo la misura del giugno 1995. L'inclinometro I6CHLA2 non evidenzia nessuna significativa deformazione nel tratto di tubo ancora ispezionabile; dal 2011 lo strumento non può più essere misurato per l’intera lunghezza (32 m) a causa di un’ostruzione alla profondità di 17 m; anche nel periodo antecedente all'ostruzione non si sono verificati movimenti significativi nel tratto sottostante. L'inclinometro I6CHLA4 non registra variazioni significative a partire dal gennaio 2013; tra il 2012 e il 2013 è stata registrata una debole deformazione alla profondità di 22.5 m. Sullo strumento I6CHLA3 sono riprese le campagne di misura manuali dall'ottobre 2019; le deformazioni evidenziate dallo strumento a 17 e 20m di profondità, dopo aver registrato un incremento di circa 3 mm nel periodo ottobre 2019 - giugno 2020 probabilmente collegato alle precipitazioni del periodo autunnale, da giugno 2020 non mostrano variazioni significative, e si attestano attualmente intorno ai 21mm e 22mm di entità.
Misure inclinometriche automatizzate: l'inclinometro I6CHLA3 è stato attrezzato nel 2001 con sonde fisse che intercettano due superfici di scorrimento alle profondità di 17,5 e 21 m con velocità recenti modeste (periodo 2010-2019) dell'ordine di 1-2 mm/y. Negli anni di osservazione entrambe le sonde hanno manifestato un lento e progressivo spostamento verso valle, caratterizzato da leggere accelerazioni, per lo più concentrate nel periodo primaverile (azione concomitante di fusione del manto nevoso e prolungate precipitazioni piovose), precedute e seguite da periodi di quiescenza o di movimento estremamente lento. In alcuni casi interessano anche gli eventi meteorologici del periodo autunnale-invernale come nel novembre 2002. Le principali accelerazioni registrate sono nel corso della primavera del 2009 (accelerazioni intorno ai 2cm/y) e nella primavera del 2013.Confrontando i grafici si può affermare che, limitatamente ai dati a disposizione, il movimento a 17 m è più sensibile alle variazioni di velocità. Rispetto alla lettura di origine (ottobre 2001) nei 18 anni di attività le due sonde hanno registrato uno spostamento verso sud di entità pari a 18.5 mm (circa 1 mm/anno).
Il dato interferometrico presenta una significativa serie storica di dati (dataset Ers, Radarset e Cosmoskymed) corrsipondente ad un periodo complessivo compreso tra il 1992 e il 2014.
Nonostante l'esposizione del versante (Sud-Ovest e Sud-Est) non sia quella più adatta per questa tipologia di tecnica strumentale, si rilevano una serie di bersagli in prossimità delle borgate (Pianardi soprattutto) sui quali si registra un modesto allontanamento lungo la LOS dell'ordine di 2-3 mm/y.


IDROGEOLOGIA

Descrizione: Presenza di sorgenti localizzate al contatto tra il substrato roccioso e la copertura quaternaria, ubicate nei pressi della frazione Balmavenera (Fonti: 251720).

Sorgenti: localizzate Falda: in pressione acque assenti: N
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: N ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Indagine PSInSAR/SqueeSAR, inclinometri, piezometri, relazione geologica, perforaz. Geognostiche, indagini idrogeologiche

INTERVENTI

Nel novembre 1988 vennero eseguiti un muro in cemento armato intirantato su micropali ed una batteria drenante, ubicati poco a valle delle case di Balmavenera. Ulteriori batterie drenanti costituite da dreni suborizzontali sono state realizzate nel 2000. Tali batterie sono disposte su due livelli e rispettivamente ubicate immediatamente a monte delle case di Balmavenera ed in prossimità della frazione Pianardi (Fonti: 251720).
Nello specifico il progetto di bonifica prevedeva la realizzazione dei dreni suborizzontali in modo tale che alcuni fossero destinati al drenaggio permanente della falda, altri al mantenimento del drenaggio della falda entro livelli di sicurezza in concomitanza di forti innalzamenti piezometrici (Fonti: 232185).

Gruppo Tipo Realizzazione
Drenaggiodreni suborizz.Realizzati
Rinforzotiranti-ancoraggiRealizzati
SostegnomuriRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
185412Lavori di consolidamento e prevenzione della evoluzione del movimento franoso in localita` Casa Bianca-Micchiardi-Balma Venera (Chialamberto)Andrea Lazzari, Carlo Pelassa
251720Scheda frana di BalmaveneraGiacomo Re Fiorentin
185388Lavori di consolidamento e prevenzione della evoluzione del movimento franoso in localita` Casa Bianca-Micchiardi-Balma Venera (Chialamberto)Andrea Lazzari, Carlo Pelassa
185479Opere di consolidamento della frana in localita` Balma Venera (Chialamberto)Andrea Lazzari, Giovanni Arcuri, Carlo Pelassa
185430Lavori di consolidamento e prevenzione della evoluzione del movimento franoso in localita` Casa Bianca-Micchiardi-Balma Venera (Chialamberto)Andrea Lazzari, Carlo Pelassa
185475Opere di consolidamento della frana in localita` Balma Venera (Chialamberto)Andrea Lazzari, Giovanni Arcuri, Carlo Pelassa
328730Comune di Chialamberto - area in frana di loc. Balmavenera - Risultanze dei sopralluoghiMarco Balestro2013
241494Atlante di frane storiche in Provincia di TorinoGiovanni Mortara, Marco Giardino, Luigi Perotti, CNR-IRPI, Walter Alberto2006
248478Riflessioni sull`alluvione del 24 settembre 1993 nella Val Grande di LanzoGiovanni Mortara, Luca Mercalli, Societa` Storica valli di Lanzo, Marco Castagneri, Bruno Guglielmotto-Ravet1997
221994Riepilogo danni viabilita` provinciale1993
246633Frana localita` Balmavenere1988
232185Scelta di intervento per il consolidamento di una frana tramite drenaggi suborizzontaliAndrea Lazzari, Giuseppe Ben, Alberto Olivero, Carlo Pelassa1986
246630Ordinanza del sindaco di Chialamberto1978
246624Sopralluogo a Chialamberto 27 maggio 19741974
246621Danni alluvionali 12-16 giugno 19571957
879ISTANZA DEL COMUNE DI CHIALAMBERTO PER COSTRUZIONE PONTE SUL RIO VASSOLA0