Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
In tempi remoti e imprecisati una frana di scivolamento rotazionale, di medie dimensioni, si stacca dal terrazzo situato alle spalle di Ceres, sul lato della Valgrande di Lanzo; l’accumulo seppellisce una parte dell’antico paese abbattendo un numero imprecisato di case (Fonti: 241494).
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Immagini aeree consultate
Volo:IT2000 - Compagnia Generale Ripreseaeree | Strisciata:134 | Fotogramma:1152 |
Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale
Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso
Data ultima valutazione stato di attività: 09/2000
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Foto aeree,
Descrizione: La frana di Ceres risulta impostata nei depositi glaciali, e viene
interpretata come uno scivolamento rotazionale con probabile evoluzione in colata delle porzioni distali dell’accumulo, come effetto della presenza di materiale fine facilmente fluidificabile (Fonti: 241494).
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
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Attivazione principale:
Fonti:
Sono ancora oggi riconoscibili sia la nicchia di distacco, impostata sul fianco orientale del Pian di Ceres (quota 890 m slm.), sia l’accumulo, esteso per alcune centinaia di metri fino ad appoggiarsi al terrazzo su cui oggi sorge Ceres, (quota 700 m circa) (Fonti: 241494).
Quota corona Qc (m): 891 |
Quota unghia Qt (m): 710 |
Lungh. orizz. Lo (m): 370 |
Dislivello H (m): 181 |
Pendenza (°): 26 |
Testata: Parte bassa del versante - Unghia: Fondovalle |
Azimut movim. (°): 70 |
Area totale A (m2): 50005 |
Larghezza La (m): 160 |
Volume massa sp. (m3): 200000 |
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00 |
Esposizione: E |
Inquadramento geologico: Lungo le parti basse dei versanti delle Valli di Lanzo sono rimasti conservati lembi più o meno estesi e più o meno potenti di depositi glaciali; tali sedimenti sono stati messi in posto dai grandi ghiacciai che hanno occupato interamente le valli del Canavese a più riprese durante il Pleistocene; successivamente alla loro deposizione sono stati poi incisi per effetto dell'approfondimento erosionale dei solchi vallivi. Lembi relitti si trovano oggi più o meno sospesi sui fondovalle (Mattirolo
et al., 1910). Questi lembi, essendo costituiti da materiale detritico incoerente, talvolta ricco di matrice fine, limoso-sabbiosa, possono dare luogo a fenomeni di instabilità anche estesi, soprattutto in occasione di importanti eventi piovosi (Fonti: 241494).
Formazione | Descrizione |
GNEISS | Serie dei Monti di Ambin: gneiss minuti psammitici; micascisti passanti gradualmente alle quarziti del Trias inferiore, con banchi e lenti di rocce anfibiliche (carta geologica d'Italia, foglio 55 Susa). |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
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Tipo danno:
Persone:
Edifici coinvolti:
Edifici a rischio:
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
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Data ultimo aggiornamento descrizione:
Frana Monitorata mediante 2 inclinometri e due piezometri che raggiungono rispettivamente le profondità di SF1 -70m (piezometro), SF2 -70,5m (inclinometro), SF3 -50m (inclinometro), SF4 -50m (piezometro).
Descrizione:
Sorgenti: | Falda: | acque assenti: |
acque stagnanti: | ruscellamento diffuso: | ruscellamento concentrato: |
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
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ID | Titolo | Autori | Anno |
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241494 | Atlante di frane storiche in Provincia di Torino | Giovanni Mortara, Marco Giardino, Luigi Perotti, CNR-IRPI, Walter Alberto | 2006 |