Fenomeno di tipo complesso che si sviluppa in corrispondenza della porzione centrale dell'estesa DGPV che interessa il versante destro della Valle Argentera, nel comune di Sauze di Cesana.

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Monitoraggio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate

Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte

Strisciata:319

Fotogramma:9851

Tipo di movimento principale: Complesso

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 10/2010

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio, dati da Satellite,

Descrizione: Il fenomeno si sviluppa con meccanismo composito per scivolamento rototraslativo nella porzione più elevata e colamento nella parte bassa del versante.

Attivazione principale:

Fonti:

Morfologicamente il dissesto risulta ben identificabile per la presenza di una scarpata principale ben definita, la presenza di ondulazioni e contropendenze nella porzione centrale ed una zona rigonfiata alla base del versante. Lungo tutto il settore di versante posto al di sopra della scarpata principale sono presenti diverse scarpate di altezza fino a decametrica che evidenziano la tendenza retrogressiva del fenomeno. Il dissesto rappresenta una porzione maggiormente evoluta dell'ampio settore in DGPV che interessa tutto il versante destro della valle. Lo scarso rimodellamento delle forme è indicativo dell'attività recente del versante.

Inquadramento geologico: La copertura del substrato roccioso, presente fino a circa 70 m di profondità, è rappresentata da ghiaia con sabbia medio grossolana e scaglie spigolose da decimetrici a centimetrici di calcescisti grici, localmente limosa argillosa. A circa 39-40 metri di profondità, si è riscontrato un livello limoso sabbioso debolmente argilloso. Ad una profondità di circa 69 metri, per una potenza di mezzo metro, si è trovato un livello costituito per il 90,12% di sabbia. L'abbondante presenza di frammenti di calcescisti spigolosi può essere interpretato come un accumulo di frana di grosse dimensioni legato a deformazioni gravitative profonde di versante. Il substrato roccioso è rappresentato in buona percentuale da serpentiniti e localmente da livelli poco potenti di serpentinoscisti (Fonti: 219319).

Data ultimo aggiornamento descrizione:2021-12-31

Inquadramento del sistema
Il sistema di monoitoraggio è composto da due colonne inclinometriche attive installate nel 2005, ed un piezometro installato nel 2005, con centralina per la acquisizione automatizzata dei dati dal 2009.
Il sistema comprendeva una terza colonna inclinomerica (S1) che è stata oggetto di misure nel periodo 2000 – 2010, ma ad oggi non è più attiva.

Interpretazione dei dati strumentali
L'inclinometro I6SZCB0 ha registrato movimenti profondi a circa 70 m dal piano campagna, ed è poi stato tranciato dal movento franoso nel 2009.
Lo strumento I6SZCB1 è interrotto per deformazione alla profondità di 40 m dal gennaio 2017; nei primi 40 m circa del tubo inclinometrico, tratto di verticale ancora misurabile, non si registrano variazioni significative (giugno 2023). Non si fornisce il GDE in quanto l’unica superficie di movimento individuata non è più raggiungibile
L’interpretazione delle misure eseguite sullo strumento I6SZCB2 risulta piuttosto problematica a causa delle numerose incertezze strumentali; si individuano due deformazioni lungo la colonna a 54 e 60 metri di profondità, che evidenziano un movimento progressivo molto lento (entità rispettivamente di 8 e 11 mm al giugno 2023).
L'indagine PSInSAR (relativa al periodo 1992-2001), dataset summer, presenta una nuvola di riflettori ricadenti nell'area in frana che evidenzia un allontanamento lungo la LOS con velocità media di circa 9 mm/annop.
L'indagine SqueeSAR (relativa al periodo 2003-2009) permette di individuare un'area sommitale e una centrale del corpo di frana, in cui i riflettori hanno registrato velocità media di allontanamento lungo la LOS pari rispettivamente a 4 e 5 mm/anno.
I dati Cosmoskymed (2011-14) e Sentinel (2015-2021) confermano il movimento lento e continuo quantificabile in circa 8-12 mm/anno (L.O.S.) in accordo con i dati strumentali inclinometrici di I6SZCB2

Descrizione: