Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
L’abitato principale si pone intorno a quota 720 m presso il versante destro, ponendosi su di un lembo terrazzato rilevato di circa 150 m rispetto al fondo dell’incisione del corso d’acqua, la quale si presenta particolarmente incassata presso il fondo. I due opposti versanti presentano architettura morfologica difforme, risultando assai acclive il sinistro, a tratti a strapiombante, mentre il destro alterna lembi terrazzati subpianeggianti a settori assai acclivi.
Il dissesto interessa buona parte del versante retrostante l’abitato di Civiasco (VC), si tratta di un fenomeno molto antico che si è riattivato più volte nel corso degli ultimi 150 anni, interessando profondamente le Frazioni di Piana Vencio e di Peracino e più marginalmente il nucleo abitato principale. Si tratta di una frana di scivolamento rotazionale che si trasforma nella parte terminale in colamento.
Vista la stretta correlazione tra gli afflussi idrici sotterranei e l’evoluzione della frana, a partire dagli anni ’80 sono stati realizzati, presso località Peracino, interventi per la raccolta e la regimazione delle acque superficiali e di falda, mentre, date le proporzioni del dissesto, non si sono potuti attuare interventi di contrasto al movimento franoso (Fonti: 187855).
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Dato storico/archivio
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Immagini aeree consultate
Volo:IGM | Strisciata:6 | Fotogramma:9621 |
Tipo di movimento principale: Complesso
Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso
Data ultima valutazione stato di attività: 2018
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Foto aeree, Rilevamento su terreno, monitoraggio, dati da Satellite,
Descrizione: I cinematismi della frana sono principalmente riconducibili a movimenti rotazionali. Il dissesto è così ascrivibile alle frane di tipo complesso evolventesi in terreni sciolti, essendo essa caratterizzata da movimenti rotazionali lungo superfici multiple. Nel settore inferiore la frana si manifesta con colamenti di detrito e fango. La zona di distacco principale è in evoluzione regressiva verso monte (Fonti: 187855).
La profondità degli scorrimenti che interessano il corpo di frana principale è sicuramente considerevole, tenuto conto delle particolari condizioni litostratigrafiche, data la presenza di coltri sciolte di varia natura aventi spessori di diverse decine di metri.
L’evoluzione della frana è controllata strettamente dalle condizioni idrogeologiche ed in questo senso si accompagna normalmente all’occorrere di eventi intensi ed assai prolungati, i quali permettano un rapida risalita della superficie piezometrica.
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
---|---|---|---|
1 | 1851/08 | attendibile | |
1 | 1857/10 | attendibile | |
1 | 1952/05/27 | attendibile | |
1 | 1952/10/06 | attendibile | |
1 | 1953/07/02 | attendibile | |
1 | 1957/06 | attendibile | |
1 | 1966/10 | attendibile | |
1 | 1977/10/09 | attendibile | |
1 | 1986/04 | attendibile | |
1 | 1968/11/02 | attendibile | |
1 | 1994/11/06 | attendibile | |
1 | 1995/09/17 | attendibile | |
1 | 2000/10/16 | attendibile | |
1 | 1951/11/08 | attendibile |
Attivazione principale: Data compresa tra il 1951/11/08 e il 1951/11/08
Fonti: Giornali, pubblicazioni, testimonianze, documenti storici,
Precipitaz. eccezionali prolungate, materiale alterato, materiale fratturato
Variaz. portata sorgenti, variaz. livello acqua pozzi, lesioni dei manufatti
Il tratto di versante interessato dai dissesti coincide con la fascia morfologica mediana del versante destro, approssimativamente estesa tra quota 950 m e 650 m circa. Nel suo complesso il pendio coincide con il versante meridionale del rilievo del M. Quarone (1220 m), sommità montuosa interposta tra il bacino del Rio della Crosa e quello del T. Pascone. Il versante si affaccia verso SSW e si presenta articolato in una serie di dorsali minori dall’andamento articolato che raggiungono quote comprese tra 900 e 1100 m, separate da incisioni molto approfondite, tra le quali emergono per importanza ad Ovest Il Rio di Pian della Valle ed a Est il Rio di Prà Piano. L’area in frana è di fatto compresa tra le incisioni dei due corsi d’acqua, i quali, unitamente ad altri impluvi minori, garantiscono la ricarica idrica dell’accumulo di frana. I lembi terrazzati più rilevanti presenti lungo il pendio sono in primo luogo quello di Piana Vencio, sviluppato approssimativamente tra quota 900 e 840 m, quello di Peracino sviluppato intorno a quota 770-750 m ed in ultimo quello già citato del nucleo abitato (720-730 m circa).
Il settore maggiormente interessato dalla riattivazione dei movimenti franosi è senz’altro quello posto a cavallo di località Peracino. I movimenti franosi hanno coinvolto in particolare in modo importante la netta scarpata presente a valle di località Piana Vencio, la quale presenta altezze pari a 25 m circa. Più a valle si rilevano serie di scarpate minori, più frammentate e alte pochi metri, alternate a piccoli ripiani. L’attività dei movimenti franosi è stata mascherata dai vecchi lavori di terrazzamento agricolo condotti. Sono localmente visibili ondulazioni e relitti di nicchie di distacco anche in corrispondenza del tratto di pendio immediatamente sovrastante l’abitato principale.
L’assetto morfologico del pendio è stato inoltre modificato con il sovrapporsi nel tempo delle attività antropiche, finalizzate all’attuazione dei lavori di terrazzamento agricolo.
Il corpo di frana non presenta un reticolo idrico superficiale organizzato, in quanto le incisioni presenti a valle dell’abitato non proseguono a monte della Strada Provinciale (Fonti: 187855).
Quota corona Qc (m): 956 |
Quota unghia Qt (m): 648 |
Lungh. orizz. Lo (m): 734 |
Dislivello H (m): 308 |
Pendenza (°): 23 |
Testata: Parte alta del versante - Unghia: Parte bassa del versante |
Azimut movim. (°): 140 |
Area totale A (m2): 192211 |
Larghezza La (m): 356 |
Volume massa sp. (m3): |
Profondità sup. sciv. Dr (m): |
Esposizione: SW |
Inquadramento geologico: L’area in frana presenta un substrato (paragneiss kinzigitici) molto alterato per idrolisi. La causa di questa alterazione molto spinta è da ricondurre a diversi fattori, tra cui gli intensi sforzi tettonici subiti dall’ammasso roccioso (affiorante a ridosso della "Linea Cossato-Mergozzo-Brissago") e la presenza di un ricco serbatoio freatico ospitato entro ai depositi glaciali deposti al di sopra del substrato.
Lo spessore del substrato roccioso alterato è considerevole, essendo rilevabile la roccia fresca a profondità approssimativamente comprese tra 60 e 90 m circa.
Al di sopra del substrato alterato sono presenti depositi di vario tipo (circa 30 m):
- morenici;
- di versante;
- di frana (struttura caotica con stato di addensamento inferiore ai depositi preesistenti).
(Fonti: 187855)
Formazione | Descrizione |
SERIE DIORITICO KINZIGITICA | kinzigiti, gneis e micascisti muscovitici granatiferi e sillimanitici con grafite cristallina caratteristica, spesso abbondante, gneis e micascisti biotitici associati, complesso includente in lenti delle rocce basiche. |
UNITA UBIQUITARIE ( completamente formate ) | depositi morenici |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
---|---|---|---|---|---|---|
57 | Nuclei/centri abitati | centro abitato maggiore | non valutabile | |||
1560 | Nuclei/centri abitati | case sparse | medio | |||
150 | Infrastrutture di servizio | acquedotti | non valutabile |
Tipo danno:
Persone:
Edifici coinvolti: 0 privati,
Edifici a rischio:
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
---|---|---|---|
8CIVA | Civiasco | Perracino | Arpa Piemonte |
Data ultimo aggiornamento descrizione:2023-04-04
Inquadramento del sistema
Sul fenomeno franoso sono attive sei verticali inclinometriche, installate tra il 1987 e il 1998; cinque capisaldi topografici GPS installati nel 2019; una sonda inclinometrica automatizzata, installata a 10.5m di profondità nel sondaggio I8CIVA3 (S1) nel 2002.
Interpretazione dei dati strumentali
Misure inclinometriche manuali: tutti gli inclinometri ricadono nell'area coinvolta dal dissesto, 5 di questi hanno registrato movimenti: I8CIVA6 intercetta una superficie di movimento a profondità di 15,5m, rispetto alla lettura di origine (gennaio 1999) in testa tubo si registra attualmente uno spostamento cumulato intorno ai 120 mm. I8CIVA5 intercetta una superficie di movimento a profondità di 12m, rispetto alla lettura di origine (gennaio 1999) in testa tubo si registra attualmente uno spostamento cumulato intorno ai 130 mm. I8CIVA1 mostra una superficie di movimento a circa 3 m di profondità, rispetto alla lettura di origine (gennaio 1991) in testa tubo si registra attualmente uno spostamento cumulato intorno ai 40 mm. Per questi strumenti, sostanzialmente non si registrano variazioni significative di spostamento nell'ultimo biennio. I8CIVA2 è stato tranciato dal movimento franoso nel 2000 a circa 5 m di profondità dopo aver registrato fino ad allora una velocità di movimento pari a circa 15,6 mm/y. Lo strumento S10, non più attivo, è stato tranciato dal movimento franoso nel 2000 a circa 5 m di profondità. Gli strumenti I8CIVA0 e I8CVA7 non mostrano movimenti dall'origine.
Misure inclinometriche automatizzate: la sonda ha registrato, a partire dalla data di installazione, un movimento di tipo lento e continuo con accelerazioni correlate ad eventi pluviometrici e alle pressioni interstiziali legate alla circolazione idrica nell'ammasso. L'accelerazione più considerevole è stata registrata nel mese di dicembre 2014, altre sono state registrate in occasione degli eventi di pioggia dei mesi di aprile 2009, novembre 2018 e novembre 2019, evidenziate in buona approssimazione anche dagli strumenti a lettura manuale. Il valore complessivo di spostamento ha raggiunto un’entità pari a circa 76 mm. L'interpretazione delle misure evidenzia che l'innalzamento repentino del livello di falda determina l'immediata accelerazione del movimento in atto. Allo stesso tempo il successivo abbassamento del livello di falda e il conseguente impoverimento del contenuto in acqua del substrato ne determina una relativa ed immediata decelerazione, riportando i valori di deformazione a quelli misurati costantemente e rilevati nella serie storica della sonda fissa.
Misure topografiche GPS: la misura d'origine è stata eseguita nel novembre 2019. Le misure topografiche non hanno fino ad ora evidenziato variazioni dei movimenti superficiali rispetto alla misura di origine.
I dati PSinSAR (relativi al periodo 1992-2001) sono pochi e comunque non segnalano movimenti significativi, ad eccezione di 2 valori del dataset summer che mostrano rispettivamente velocità di allontanamento e avvicinamento dalla LOS dell'ordine di 2,5 mm/y.
Descrizione: Il quadro idrogeologico regionale è profondamente condizionato dal particolare assetto geostrutturale, oltre che dalla conformazione morfologica del settore montuoso. Il versante è modellato principalmente entro a rocce di per sè impermeabili, ove la permeabilità alla scala dell'ammasso è di natura secondaria ed in particolare per fratturazione. La circolazione idrica sotterranea sfrutta infatti principalmente i diffusi sistemi di frattura o comunque le discontinuità del mezzo. Inoltre importanti terreni acquiferi sono rappresentati dai potenti terreni costituenti il prodotto di alterazione in posto della roccia. Solo in misura più limitata le acque impegnano terreni sciolti quali le coltri colluviali, i terreni glaciali o fluvioglaciali ghiaiosi e le più limitate coltri detritiche. Mentre i primi presentano permeabilità modesta, gli altri terreni mostrano permeabilità di grado elevato e possono pertanto veicolare agevolmente gli apporti idrici subcorticali.
La circolazione idrica sotterranea avviene secondo due modalità in funzione della profondità.
A elevate profondità l’acquifero si identifica con le rocce di substrato caratterizzate da una scarsa permeabilità secondaria per fratturazione. Qui la circolazione è condizionata dai riempimenti detritici derivanti dall’alterazione in posto della roccia incassante o trasportati dalle acque di percolazione.
Nelle porzioni più superficiali del versante, invece, importanti acquiferi sono rappresentati dai potenti terreni costituenti il prodotto di alterazione in posto della roccia. Solo in misura più limitata le acque impregnano terreni sciolti quali le coltri colluviali, i terreni glaciali o fluvioglaciali ghiaiosi e le più limitate coltri detritiche. Rispetto al substrato questi terreni mostrano permeabilità di grado elevato e possono pertanto veicolare agevolmente gli apporti idrici subcorticali.
Gli apporti idrici associati a precipitazioni intense e prolungate possono saturare interamente i terreni di copertura determinando incrementi improvvisi dei livelli piezometrici tali da influenzare pesantemente l’evoluzione della frana. Sono rilevabili, inoltre, diffuse emergenze sorgive, pressoché totalmente captate (Fonti: 187855).
Sorgenti: diffuse | Falda: freatica | acque assenti: N |
acque stagnanti: N | ruscellamento diffuso: N | ruscellamento concentrato: N |
Interventi sistematori proposti ed in parte realizzati:
- una trincea drenante;
- un sistema di 30 dreni suborizzontali lunghi 100 m;
- un sistema di 60 dreni suborizzontali lunghi 50 m.
Le acque così drenate vengono raccolte da un collettore ed evacuate dall'area di frana (Fonti: 30010).
Un progetto del 2004 (Fonti: 187855) ha previsto l'ampliamento della rete di drenaggio tramite il posizionamento di altri 6 sistemi drenanti.
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
---|---|---|
Drenaggio | trincee drenanti | Realizzati |
Drenaggio | dreni suborizz. | Realizzati |
ID | Titolo | Autori | Anno |
---|---|---|---|
186969 | Progetto "Studio centri abitati instabili", Civiasco | Manlio Ramasco | |
244248 | Abitati da trasferire e da consolidare della Provincia di Torino, schede tecniche | Claudia Rostagno, Giovanni Ponchia, Saverio Cillis | 2005 |
187855 | Interventi per il consolidamento di movimento franoso (Civiasco). Indagine geologica e geotecnica | Marco Zantonelli | 2004 |
30010 | Atlante dei centri abitati instabili piemontesi | Manlio Ramasco, Fabio Luino, Gianfranco Susella | 1994 |
243418 | Comunita` Montana Val Sesia - Indagini geognostiche nell`area dissestata a monte degli abitati del comune di Civiasco | SORECO | 1988 |
187468 | Comune di Civiasco - Lavori di sistemazione e consolidamento frana a difesa dell`abitato nel Comune di Civiasco - Relazione geologica | Brunello Maffeo, Paolo Mello Rella | 1981 |