SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-00061-01

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2017-11-15
Comune: Castelmagno
Località: M. Tibert

DESCRIZIONE GENERALE

Un esteso settore del versante sinistro del Vallone Sibolet nel comune di Castelmagno è interessato da dinamica gravitativa causata dalla presenza di una evidente DGPV.
La porzione di versante in deformazione ha approssimativamente una forma a rettangolo con i vertici superiori rappresentati dalle elevazioni del Monte Tibert e del Monte Crosetta e con i vertici inferiori posizionati in prossimità del Gias Sibolet e dell'abitato di Chiappi.
Come spesso capita per le DGPV, il fenomeno comprende al suo interno e/o da luogo al piede a fenomeni gravitativi specifici caratterizzati da tassi di movimento più significativi; nel caso in esame frane di tipologia complessa, per le quali si verifica una combinazione di movimenti per scivolamento, colamento lento e crollo (cfr. schede 004-00061-02, 004-00061-03, 004-00061-04, 004-00061-05).



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:19AFotogramma:77
Volo:C.G.R.Strisciata:18AFotogramma:14


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: DGPV

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: settembre 2019

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,

Descrizione: Si tratta di una classica DGPV che, come spesso capita, si sviluppa su un versante in cui il substrato è costituito da litotipi della formazione dei Calcescisti con Pietre Verdi impostati a franapoggio.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale:

Fonti:


CAUSE

Materiale debole, orient. sfavorev. discont. prim.

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA

La morfologia è quella tipica delle DGPV caratterizzata da ondulazioni, contropendenze, sdoppiamenti di cresta, scarpate principali e secondarie variamente orientate, ristagni idrici e frane specifiche spesso connotate da attività.
L'aspetto morfologico generale è apprezzabile in modo ottimale nel periodo invernale, quando la neve ricopre il terreno (cfr. immagine 1).


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 2640
Quota unghia Qt (m): 1750
Lungh. orizz. Lo (m): 1350
Dislivello H (m): 890
Pendenza (°): 33
Testata: In cresta - Unghia: Parte bassa del versante
Azimut movim. (°): 190
Area totale A (m2): 2693000
Larghezza La (m): 2600
Volume massa sp. (m3): 0
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00
Esposizione: S


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: La ristretta area presa in esame cade nel dominio delle Alpi pennidiche e si trova al passaggio tra la Zona Piemontese o dei Calcescisti con Pietre Verdi e la Zona Brianzonese. Il contatto tra i due complessi è materializzato sul terreno dal letto del Torrente Grana, per cui sul versante sinistro orografico affiorano calcescisti liassici con livelli di brecce e lenti di prasiniti e di gabbri. Gli strati presentano una direzione all'incirca parallela alla direzione della valle ed immersione verso sud-sudovest; l'inclinazione si aggira su valori compresi tra i 15°-20°, per cui sul versante sinistro gli strati sono a franapoggio con inclinazione minore del pendio (fonte 16794).
Il substrato è localmente ricoperto da detriti di falda e terreni detritici in genere; frane e detrito a blocchi; detrito di falda e terreni detritici cementati, essenzialmente wurmiani (Carta geologica d'Italia in scala 1:100.000, Foglio n°78-79 "Argentera-Dronero").

Formazione Descrizione
CALCESCISTI CON PIETRE VERDICOMPLESSO DEI CALCESCISTI OFIOLITIFERI Calcescisti, calcemicascisti, calcescisti filladici, filladi calcaree. Calcari microcristallini, calcari lastroidi, calcari selciferi, calcari brecciati e puddingoidi. (Carta geologica d'Italia in scala 1:100.000, Foglio n°78-79 "Argentera-Dronero").
VERRUCANO ALPINOQuarziti conglomeratiche biancastre, rosse o rosso violacee con intercalazioni di micascisti nodulari scuri; conglomerato poligenico a ciottoli di riolite violacei (Carta geologica d'Italia in scala 1:100.000, Foglio n°78-79 "Argentera-Dronero").
ALTROScisti sericitici verdolini; quarziti arenacee bianche o verdastre, lastroidi (Carta geologica d'Italia in scala 1:100.000, Foglio n°78-79 "Argentera-Dronero").

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
4CSMACastelmagnoChiappiArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2019-09-24

Il sito di monitoraggio di Castelmagno è mirato al controllo di più movimenti franosi (cfr. sezione generalità della presente scheda) attraverso tecniche differenti vale a dire analisi GPS e analisi distanziometriche; la cadenza delle misure è annuale, la lettura di origine risale a settembre 2006 per i GPS e a luglio 2008 per i distometri mentre l'ultima lettura di esercizio è stata effettuata nel mese di settembre 2019.
Nel complesso le misure effettuate fino ad ora hanno accertato l'attività di questo settore di versante, con movimenti più marcati (spostamento totale di 39/43 cm e velocità media annua di circa 3/3,5 cm) nella zona sommitale, in prossimità della cresta spartiacque, e meno importanti (indicativamente un ordine di grandezza in meno) per il settore medio-inferiore.
Oltre il piede della frana è presente un ulteriore punto di misura denominato G4CSMA7 (n. 7) posizionato su un affioramento rocciso e misurato dal luglio 2012; sebbene ubicato al di fuori del fenomeno franoso, il caposaldo ha subito uno spostamento totale di 5,7 cm. Tale risultato potrebbe portare ad una riperimetrazione della DGPV.

Per quanto riguarda le indagini PSInSAR/SqueeSAR, si è preferito, ai fini dell'interpretazione dei dati, suddividere la DGPV in tre settori di versante: un settore più a ovest (che rappresenta la porzione di versante sottostante il monte Tibert), un settore centrale e un settore orientale (a monte dell'abitato di Chiappi).
Nel settore occidentale solo l'elaborazione SqueeSAR (periodo di riferimento 2003-2009) ha permesso di trovare un abbondante numero di riflettori (125 nel dataset ascendente e 87 nel discendente), la scarsità di riflettori PSInSAR (periodo di riferimento 1992-2001) è accompagnata da valori di velocità talmente bassi da rientrare nell'errore strumentale. I dati SqueeSAR, dataset ascendente, evidenziano una deformazione con velocità media di 4 mm/y in allontanamento lungo la LOS. Si può osservare, però, la presenza di un settore di circa 17 ettari (tra le quote 2350-2650 m) in prossimità della cresta in cui la velocità media è di circa 6,5 mm/y in allontanamento lungo la LOS con un massimo di 19 mm/y. Nel dataset discendente la velocità media si attesta ancora sui 4 mm/y in allontanamento lungo la LOS; in questo caso, però, il settore a velocità maggiore interessa la parte centrale del versante (circa 13 ettari tra 2250-2450 m di quota), la velocità media risulta 7,45 mm/y in allontanamento lungo la LOS con un massimo di 10 mm/y.
Anche nel settore centrale c'è una predominanza di dati SqueeSAR (61 nel dataset ascendente e 112 nel discendente). Nel dataset ascendente si ha una velocità media di deformazione pari a circa 3 mm/y in allontanamento lungo la LOS, inoltre nei pressi dell'affioramento in cresta in cui sono ubicati gli strumenti di misura della rete tradizionale (due capisaldi GPS e tre coppie di capisaldi distanziometrici) 2 riflettori mostrano una velocità di circa 9 mm/y. Nel dataset discendente la velocità media è pari a 6,5 mm/y in allontanamento lungo la LOS, in questo caso in prossimità della stazione di misura tradizionale è presente un gran numero di riflettori (circa 30 distribuiti su un'area di circa 22 ettari) che hanno registrato una velocità media di circa 14,5 mm/y. Un solo valore PSInSAR del dataset discendente indica un allontanamento lungo la LOS con velocità media di 9,7 mm/y. Il riflettore è posizionato al centro dell'area, a est di Grande Nollo a una quota di circa 2100 m.
Solamente nel settore orientale, oltra ai dati SqueeSAR abbondano i dati PSInSAR, in particolar modo la maggiore concentrazione di riflettori che hanno registrato dati significativi si trova nel settore basale della DGPV, a monte dell'abitato di Chiappi (24 riflettori nel dataset discendente SqueeSAR con velocità media di 4 mm/y in allontanamento lungo la LOS e 65 riflettori nel dataset discendente PSInSAR con velocità di 6 mm/y).


IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti:
acque stagnanti: ruscellamento diffuso: ruscellamento concentrato:

STATO DELLE CONOSCENZE
Indagine PSInSAR/SqueeSAR, monitoraggio GPS, distometro a nastro, n.d.

INTERVENTI

Gruppo Tipo Realizzazione


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
333752Analisi geomorfologica della Alta Valle Grana (Alpi Cozie)Augusto Biancotti, Bortolo Franceschetti1979
302286Progetto per l'uso ottimale del territorio dell'alta Valle GranaAugusto Biancotti, Roberto Ajassa, A. Gulino1979
16794Frane presso Chiotti Sant'Anna nell'alta Val Grana (Alpi Cozie)Carlo Merlo1969