SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-00068-01

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2017-11-13
Comune: Castelmagno
Località: Chiotti S. Anna

DESCRIZIONE GENERALE

Nell'aprile del 1966 avvenne in Val Grana (provincia di Cuneo) un movimento franoso che giunse ad investire Ie abitazioni del villaggetto Chiotti Sant'Anna. II fenomeno, di non grandi dimensioni in se stesso, riveste tuttavia un certo interesse in quanto è sito in un ambiente già a sua volta colpito da antichi e vistosi movimenti in massa dovuti alla forza di gravità e presenta una « morfologia » molto tipica, di carattere addirittura didattico. Il corpo interessato dal recente dissesto è la parte bassa del versante meridionale di Punta Castellar posto sulla sinistra del Torrente Grana.
Il movimento franoso ha interessato una porzione del materiale di accumulo dell'antica frana di Punta Castellar. La struttura del terreno franato è caratterizzata da uno scheletro di grossi blocchi (con volumi compresi tra pochi decimetri cubi ed alcune decine di metri cubi) immersi in un'abbondante frazione di pietrisco e materiale fino e argilloso

(fonte 16794)



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:20AFotogramma:38
Volo:C.G.R.Strisciata:18AFotogramma:16


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: settembre 2019

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,

Descrizione: Il movimento, pur presentando una fase altamente dinamica e repentina soltanto verso il 20 aprile 1966, denotò di essere in corso già da un certo periodo. La zolla franata costituiva una coltre più o meno potente (da uno a 4-5 m) di materiale incoerente e, in parte, pseudocoerente, poggiante su di un substrato di roccia in posto costituito da calcescisti filladici con giacitura a franapoggio ed inclinazione sui 20°, cioè minore di quella del versante naturale (25°-30°), da cui una condizione di equilibrio del pendio molto sfavorevole. Il tipo di movimento può essere ricondotto ad una semplice traslazione lungo una superficie di scorrimento preesistente, superficie schematizzabile in un piano all'incirca parallelo al pendio e corrispondente alla discontinuità litologica tra copertura di materiale sciolto e substrato roccioso.

(fonte 16794)


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale: 1966-04-20 (Data certa)Data compresa tra il 1966/04/20 e il 1966/04/20

Fonti: documenti storici,


CAUSE

Precipitaz. eccezionali prolungate, fusione rapida di neve/ghiaccio, materiale collassabile, orient. sfavorev. discont. prim.

SEGNI PRECURSORI

Fenditure, fratture, scomparsa sorgenti, crolli localizzati, rigonfiamenti


GEOMORFOLOGIA

La frana ha investito un'area di circa 5000 metri quadrati, determinando nella coltre ricoprente il versante una lacerazione di forma allungata che modifica notevolmente la morfologia locale. La lunghezza della frana, misurata suI versante, è di 155 m; la larghezza presenta valori variabili: 45 m nella zona di distacco, 30-35 m lungo il pendio di frana, 45-50 m nella regione di deposito. Lo spessore del materiale interessato nel movimento non è direttamente misurabile; ma, da quanto si può osservare lungo gli orli della nicchia e dalla giacitura delle rocce circostanti alla zona franata, si puo valutare per esso un valore massimo di 4-5 m nella parte alta della frana e un valore minimo di un metro in alcuni tratti sui bordi. La variazione di spessore è dovuta sia ad irregolarità del substrato roccioso, che a gibbosità della superficie topografica, formatesi in seguito a movimenti di lenta discesa, tipo creeping. Un calcolo prudenziale fa, quindi, valutare il volume della massa dislocata non inferiore a 10.000 metri cubi.

(fonte 16794)


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 1610
Quota unghia Qt (m): 1530
Lungh. orizz. Lo (m): 163
Dislivello H (m): 80
Pendenza (°): 28
Testata: Parte media del versante - Unghia: Fondovalle
Azimut movim. (°): 135
Area totale A (m2): 6925
Larghezza La (m): 40
Volume massa sp. (m3): 10000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 4.00
Esposizione: SE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: La ristretta area presa in esame cade nel dominio delle Alpi pennidiche e si trova al passaggio tra la Zona Piemontese o dei Calcescisti con Pietre Verdi e la Zona Brianzonese. Il contatto tra i due complessi è materializzato sul terreno dal letto del Torrente Grana, per cui sul versante sinistro orografico affiorano calcescisti liassici con livelli di brecce e lenti di prasiniti e di gabbri. Gli strati presentano una direzione all'incirca parallela alla direzione della valle ed immersione verso sud-sudovest; l'inclinazione si aggira su valori compresi tra i 15°-20°, per cui sul versante sinistro gli strati sono a franapoggio con inclinazione minore del pendio.

(fonte 16794)

(fonte 16794)

Formazione Descrizione
CALCESCISTI CON PIETRE VERDICOMPLESSO DEI CALCESCISTI OFIOLITIFERI Calcescisti, calcemicascisti, calcescisti filladici, filladi calcaree. Calcari microcristallini, calcari lastroidi, calcari selciferi, calcari brecciati e puddingoidi. (Carta geologica d'Italia in scala 1:100.000, Foglio n°78-79 "Argentera-Dronero").

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
2812Terreno agricoloprato o pascolomedio1966/04/201966/04/20Asportazione di una superficie, peraltro non molto estesa, dedicata a coltura pascolativa. (fonte 16794)
2262Nuclei/centri abitaticentro abitato minoregrave1966/04/201966/04/20Abbattimento di due costruzioni rurali, fortunatamente non abitate. (fonte 16794)

Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana

Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0

Edifici coinvolti: 0 privati,

Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
4CSMACastelmagnoChiappiArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2019-09-24

Il sito di monitoraggio di Castelmagno è mirato al controllo di più movimenti franosi attraverso tecniche differenti vale a dire analisi GPS e analisi distanziometriche; la cadenza delle misure è annuale, la lettura di origine risale a settembre 2006 per i GPS e a luglio 2008 per i distometri mentre l'ultima lettura di esercizio è stata effettuata nel mese di settembre 2019.
La frana in questione è monitorata mediante 1 caposaldo GPS denominato G4CSMA6 (n. 6), ubicato alla sommità dell'abitato di Chiotti; nel periodo di controllo lo spostamento complessivo misurato è stato di circa 13,5 cm con direzione di movimento concorde con l'andamento del versante.

Per quanto riguarda i dati satellitari, solo il dataset ascendente RADARSAT (elaborazione SqueeSAR, periodo di riferimento 2003-2009), registra movimenti significativi. Nel settore a monte dell'abitato di Chiotti S. Anna una nuvola di punti ha registrato una velocità media pari a circa 3,5 mm/y in allontanamento lungo la LOS; pochi riflettori ricadenti sul centro abitato hanno registrato velocità minori (circa 2,5 mm/y).


IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti:
acque stagnanti: ruscellamento diffuso: ruscellamento concentrato:

STATO DELLE CONOSCENZE
Indagine PSInSAR/SqueeSAR, monitoraggio GPS

INTERVENTI

Il Genio Civile provvide nell'inverno 1966-67 allo scavo di un grande trincerone, largo da 10 a 12 m, a ridosso del fronte di frana, onde alleggerire la spinta verso il basso.
Altro lavoro fu la demolizione dei grossi blocchi franati mediante sparo di mine.
(fonte 16794)

Successivamente le Opere Pubbliche della Regione Piemonte predisposero la progettazione di alcune opere finalizzate a regimare le acque, considerate la causa prima della frana.
Gli interventi previsti corrispondono a trincee drenanti profonde 3 m e lunghe 30 m e a canali di gronda adatte all'allantonamento delle acque superficiali.
(fonte 333742)

Gruppo Tipo Realizzazione
Drenaggiotrincee drenantin.d.


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
2321Elenchi dissesti idrogeologici e movimenti franosi in Piemonte Regione Piemonte - Assessorato Viabilita` e Trasporti Porti e Navigazione Interna1986
2466L.R. 19/11/75, n° 54. Lavori di consolidamento movimento franoso in frazione Chiotti, in comune di CastelmagnoGiuseppe Ben1986
333742Progetto dei lavori di consolidamento movimento franoso a difesa dell'abitato della Frazione Chiotti nel Comune di CastelmagnoRaffaello Ferrari1985
2465Commissione tecnica per lo studio e la valutazione dei movimenti franosiVincenzo Coccolo, Magio Romiti, Giorgio Belfiore1983
2230Programma 1976- Programma di intervento ai sensi della legge regionale 19/11/1975 n° 54 Regione Piemonte - Ufficio Genio Civile1976
2086Rilevamenti ed indagini sugli eventi calamitosi prodottisi o in corso di evoluzione nel territorio della provincia Ufficio Genio Civile di Cuneo1974
16794Frane presso Chiotti Sant'Anna nell'alta Val Grana (Alpi Cozie)Carlo Merlo1969
2463UNA FRANA DI CROLLO DANNEGGIA EDIFICI E LA S.P. n.A` 333. RIATTIVAZIONE FRANA ATTIVA ALPI n.A` 48451968
2275Studi geognostici da effettuarsi nell'ambito delle Provincie di Torino, Asti, Cuneo, Vercelli ed Alessandria. Ministero dei Lavori Pubblici - Direzione Generale Servizi Speciali1967