SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-00678-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2012-04-16
Comune: Acceglio
Località: Frana del Gollone

DESCRIZIONE GENERALE

La frana del Gollone è ubicata sulle pendici nord-orientali del monte Midia Soprano (q 2341 m), in destra idrografica del torrente Maira, in corrispondenza dell’abitato di Acceglio (q 1205 m). Percorrendo la strada di fondovalle della Valle Maira in direzione dell'abitato di Acceglio, è ben riconoscibile circa a metà del versante la grande scarpata subverticale e al suo piede l'accumulo detritico.
Le scarne notizie storiche indicano attivazioni della Frana del Gollone nel corso del 1800, ma si riferiscono alla rimobilizzazione di parte dell'accumulo detritico di frana (cfr. schede 0046015700) o più probabilmente ad una colata detritica che si verificò più in basso sul versante (cfr. scheda 0046015600).
I numerosi segni di impatto sugli alberi posti alla base del pendio detritico sottostante la parete evidenziano l'attività nel tempo della frana, ma riferendosi agli ultimi decenni non erano note attivazioni in massa come quella che invece si verificò nel 2011.




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati da Arpa Piemonte:

- 25 giugno 2008: rilievo del fenomeno
- 29 dicembre 2011: rilievo dell'attivazione verificatasi all'inizio del mese di dicembre
- 16 ottobre 2013: sopralluogo speditivo sulle opere al piede
- 24 novembre 2015: sistemazione della mira P20 effettuata da Guida Alpina
- 29 ottobre 2019: installazione di fessurimetro e clinometro nella zona del coronamento; constatazione del crollo avvenuto non più di dodice ore prima
- 15 novembre 2023: sostituzione del fessurimetro danneggiato

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:17Fotogramma:142
Volo:C.G.R.Strisciata:104Fotogramma:20


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: crollo

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 2022

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,

Descrizione: Si tratta di una frana caratterizzata da fenomeni di crollo/ribaltamento nella parte superiore, che si originano da una parete rocciosa subverticale. Dalla scarpata si verificano distacchi periodici che, o per singoli blocchi o attraverso la mobilizzazione di porzioni sensibili di scarpata, alimentano l’accumulo detritico.
L’evoluzione successiva del fenomeno è rappresentata da rimobilitazioni dell’accumulo sottoforma di frane che inizialmente si sviluppano come rotazionali in detrito (come evidenziano le scarpate nella parte alta dell’accumulo) ma che evolvono immediatamente in colata (cfr. schede 0046015700).


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione
12011/12/04attendibileNel periodo di tempo compreso tra il 4 e il 6 dicembre 2011 si è verificato il crollo a più riprese del settore meridionale della scarpata principale della frana del Gollone (destra idrografica); un primo episodio si è sviluppato il 4 dicembre alle ore 10.45, un secondo il 6 dicembre alle ore 16.00. La frana (codice Sifrap 0046069200), volumetricamente stimata in 20000 metri cubi, ha causato la completa obliterazione degli strumenti di monitoraggio Pz2 e I2 e la distruzione di parte della pista carrozzabile che consentiva di raggiungere la strumentazione. Sulla porzione crollata era installlata la mira P18 che complessivamente ha registrato un'abbassamento di 4 cm; la quasi totalità del movimento si verificò tra marzo 2011 e l’inizio di dicembre 2011.
22019/11/28attendibileUno sperone di dimensioni importanti ubicato nella parte destra idrografica della parete è crollato nel periodo compreso tra il tardo pomeriggio del giorno 28 e le 8 del mattino del 29. Il crollo ha interessato circa 600 metri cubi di roccia; i blocchi più grandi, con volume stimato di 50-60 metri cubi, hanno raggiunto la zona boscata e alcuni si sono arrestati in corrispondenza della vasca di deposito più a monte tra le due realizzate a seguito del crollo del 2011. Nei giorni successivi sono proseguiti i crolli, avvertiti dalla popolazione. La fessura presente a tergo dello sperone era stata prescelta per il monitoraggio in continuo mediante fessurimetro, ma il processo ha reso impossibile l'installazione. In passato lo sperone era stato monitorato mediante mira ottica (P20), che registrò uno spostamento di 2,5 cm verso valle (nord) e un abbassamento di 2 cm principalmente riferibile al periodo dicembre 2011 e ottobre 2012; successivamente tale misurazione comportò problemi probabilmente dovuti al fatto che il movimento in atto dell'ammasso roccioso causava la perdita di collimazione tra mira e stazione.

Attivazione principale: 2011-12-04 (Data certa)Data compresa tra il 2011/12/04 e il 2011/12/04

Fonti: testimonianze,


CAUSE

Materiale fratturato

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA

Il pendio, nella sua totalità, mostra una netta variazione di pendenza nell’intorno delle isoipse 1350-1400 con comparsa di parete verticale, verosimilmente derivante da attività morfogenetica di origine glaciale, che interrompe l’inclinazione del versante, compresa tra 28°, nella parte inferiore, e 40°, nella parte superiore.
L’esposizione del settore comprensivo della frana è NE e, salvo le pareti di scarpata di frana, è ricoperto da una fitta vegetazione arborea.
Il coronamento della frana è situato a una quota di circa 1700 m. La testata della frana, dove il movimento gravitativo principale è costituito da crolli e ribaltamenti di porzioni rocciose di dimensioni variabili che si ripetono nel tempo, è caratterizzata da un’ampia scarpata sub-verticale larga circa 250 m e con altezza massima superiore a 50 m; il settore sottostante la parete rocciosa, dove si è accumulato nel tempo il materiale roccioso crollato, si sviluppa indicativamente tra le quote di 1650 e 1500 m.
Tenendo conto degli elementi morfologici rilevabili sul terreno, si ritiene che la zona attualemnte più attiva del coronamento di frana sia quella posta a sudest.
Il materiale di frana, in corrispondenza di una porzione di versante non mobilizzata, si è diviso in due sezioni: una (la principale, collocata nella parte ovest della zona in frana) ha assunto traiettoria ortogonale alla scarpata, l’altra, sfruttando (attorno a quota 1550 m) la presenza di una marcata incisione proveniente da quote maggiori che borda ad est la frana, ha subito deviazione a destra incanalandosi nella incisione sopraddetta.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 1700
Quota unghia Qt (m): 1550
Lungh. orizz. Lo (m): 335
Dislivello H (m): 150
Pendenza (°): 24
Testata: Parte media del versante - Unghia: Parte media del versante
Azimut movim. (°): 45
Area totale A (m2): 65249
Larghezza La (m): 278
Volume massa sp. (m3):
Profondità sup. sciv. Dr (m):
Esposizione: NE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: Il versante è costituito nella parte inferiore da calcemicascisti di età giurassico sup. – cretacea inf. (Complesso dei calcescisti ofiolitiferi) e nella parte superiore da quarziti, calcari e dolomie di età triassica (Complesso Brianzonese). Il fenomeno franoso, in atto da tempo indefinito, risulta condizionato dall’orientazione sfavorevole dei sistemi di frattura che caratterizzano il substrato roccioso in corrispondenza della zona di distacco, dove esso è costituito da calcari e dolomie di età triassica.
E’ stato realizzato un apposito rilevamento geostrutturale in punti diversi dell’area e in modo particolare in 3 stazioni poste in luoghi diversi della scarpata rocciosa (in allegato alla Tavola 1 sono riportati i diagrammi strutturali relativi). Dal rilievo emerge che gli elementi strutturali caratteristici dell’ammasso sono dati da superfici litologiche aventi immersione variabile verso W e NW con inclinazione compresa fra i 15° ed i 30° e da due famiglie di giunti ad alto angolo di inclinazione e con direzioni rispettivamente circa NS ed EW.

Formazione Descrizione
Calcari dolomitici e dolomie del Triassico (F 78-79 Argentera-Dronero).
Quarziti e scisti quarzoso-sericitici del Permiano (F 78-79 Argentera-Dronero).
CALCESCISTI CON PIETRE VERDIIl foglio geologico alla scala 1:100.000 comprende questa formazione entro il "Complesso dei calcescisti ofiolitiferi"; dal punto di vista litologico si tratta di calcemicascisti del Giurassico sup.-Cretaceo inf. (F 78-79 Argentera-Dronero).

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
4ACCAAcceglioGolloneArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2023-11-28

La Frana del Gollone è stata monitorata attraverso un sistema di sorveglianza topografica per il controllo dei movimenti di superfici mediante teodolite automatizzato installato nel mese di novembre 2010 presso il cimitero di Acceglio, che ha eseguito 4 cicli giornalieri di misure su 27 mire poste sul versante in frana fino al mese di ottobre del 2012; il punto P18 venne coinvolto dal crollo del 2011 mentre i punti P9, P10, P11 e P20 mostrarono abbassamenti in quota compresi tra 2,5 e 6 cm. Dopo un periodo di interruzione del monitoraggio topografico, il CNR ha provveduto a mettere nuovamente in funzione il sistema a partire dal mese di settembre del 2015; le misure si sono protratte fino al mese di ottobre 2017. Nel periodo di monitoraggio è emerso un trend significativo di movimento dei punti P9, P10 e P11 che conferma quanto rilevato nel periodo di misura precedente; il massimo di spostamento planimetrico cumulato nell'intervallo di misura di 2 anni è stato di 5,8 cm per il punto P11.

Attualmente la frana è monitorata attraverso un fessurimetro e un clinometro automatici installati all'interno di una frattura sulla scarpata di monte.
Una prima fase di misura del fessurimetro nel periodo compreso tra ottobre 2019 e novembre 2020 ha evidenziato un'apertura totale di 12 mm. Successivamente lo strumento è stato riposizionato e in itinere sostituito a causa di malfunzionamento intercorso a causa di usura; nel periodo compreso tra ottobre 2021 e novembre 2023 ha evidenziato un'apertura totale di 7 mm.


IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti: N
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: N ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Relaz. Sopralluogo, clinometro, monitor. Topografico, distometro a nastro

INTERVENTI

A seguito dell'attivazione del 4-6 dicembre 2011 sono stati realizzati alcuni interventi urgenti per ridurre le condizioni di rischio connesse ad eventuali successivi crolli. Nella porzione alta della frana del Gollone, immediatamente a monte dell’imbocco del canale di destra dove si sono arrestati alcuni massi prodotti dall’ultimo crollo, nel mese di dicembre del 2011 è stata creata una barriera artificiale con il materiale presente in loco costituita da due valli paramassi e da una piazza di deposito intermedia che garantisce l’accoglimento di circa 10.000 metri cubi di materiale. Il vallo più a monte è alto circa 4 metri e lungo 35 metri, quello a valle, posto alla quota di arrivo della strada forestale, ha un’altezza di 7 metri ed è lungo 45 metri.
Nel settore di valle, allo sbocco del canale di destra sulle superfici prative del fondovalle, nel mese di novembre 2012 sono stati realizzati due rilevati in terra lunghi complessivamente 65 metri circa e alti 2,5 metri con lo scopo di proteggere gli edifici isolati ubicati a 1202 m s.l.m. da eventuali massi che a seguito di un ulteriore crollo in quota fossero in grado di impegnare il canale stesso.

Gruppo Tipo Realizzazione
Protezionerilevati paramassiRealizzati
Protezionetrincee paramassiRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
336290Structural and geomorphological framework of the upper Maira Valley (Western Alps, Italy): the case study of the Gollone LandslideAlessandro Petroccia2020
336296Geological guide to the excursion in the Upper Maira Valley (Western Alps, Italy)Alessandro Petroccia2020
333784Sistema di monitoraggio della frana del Gollone CNR-IRPI2017
329181Gruppo di lavoro sul monitoraggio delle aree a rischio idrogeologico RME. Aree RME 47/48/49 - 015 - CN. Acceglio (CN). Frana del Gollone.Giacomo Re Fiorentin, Carlo Troisi, Ilaria Prinzi, Nicoletta Negro, Matteo Brovero, Giuseppina Moletta, Daniele Bormioli, Michele Morelli, Andrea Bertea2013
310449Impianto di monitoraggio strumentale della frana del Gollone - Crollo del 4-6 dicembre 2011 Ingegneria & controlli S.r.l.2011
310446Frana del Gollone (eventi del 4/6 dicembre 2011) - Interventi urgenti ed indifferibili per la riduzione del rischio Polithema Studio Associato2011
327512Indagini geognostiche e rapporti interpretativi delle misure effettuate sulla frana del Gollone Ingegneria & controlli S.r.l.2011
3280Relazione illustrativa della Frana del Gollone - Acceglio (CN)Daniele Bormioli2008
186576Perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico molto elevato (PS 267) - Comune di Acceglio Regione Piemonte - Settore Prevenzione del Rischio Geologico Metereologico e Sismico, Regione Piemonte - Settore Geologico1999
2086Rilevamenti ed indagini sugli eventi calamitosi prodottisi o in corso di evoluzione nel territorio della provincia Ufficio Genio Civile di Cuneo1974
14767Danni delle innondazioni nell`autunno 18461847