Ampio settore di versante in frana la cui volumetria è stimata in 50.000 metri cubi.
La zona è ubicata in destra idrografica del Torrente Mongia in prossimità della frazione Riviera.

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluogo effettuato da Arpa Piemonte il 16 settembre 2013.

Immagini aeree consultate

Volo:Alluvione 1994 - Regione Piemonte

Strisciata:58

Fotogramma:6337

Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: febbraio 2020

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno,

Descrizione: Si tratta di una frana rotazionale ad evoluzione lenta e continua che coinvolge la copertura eluviale e la sottostante porzione alterata del substrato costituito da micascisti; Il fenomeno è evidenziato da rotture multiple del pendio.
Risulta poco probabile un'evoluzione in massa.

Attivazione principale: Data compresa tra il 1994/11/05 e il 1994/11/06

Fonti: archivi,

Il pendio interessato dal dissesto è situato in corrispondenza del primo settore di fondovalle caratterizzato da una modesta pianura alluvionale, sopraelevata di qualche metro rispetto all'alveo attuale. In questa zona il versante è sistemato a ciglioni e terrazzette di origine antropica, tipici dei castagneti su pendio acclive, interposti a due scarpate ben definite allungate in senso nord-sud, legate verosimilmente ad un paleodissesto (fonte 231749).

Inquadramento geologico: I litotipi presenti in zona sono rappresentati da scisti permo-carboniferi della formazione degli "Scisti di Viola" appartenente all'Unità di Pamparato-Murialdo. Si tratta di facies micascistose e filladiche per lo più profondamente alterate e ridotte ad una matrice sabbiosa con ghiaia e limo contenente clasti centimetrici e decimetrici a spigoli vivi di micascisto.

Data ultimo aggiornamento descrizione:2020-02-05

Il sistema di monitoraggio è costituito da 2 inclinometri e da un piezometro; la misura di origine risale a giugno 1995, l'ultima misura di esercizio è stata effettuata nel mese di febbraio 2020.
I tubi inclinometrici hanno evidenziato nel tempo movimenti riferibili al fenomeno franoso alla profondità di 2,5 metri per S1 e di 5,5 metri per S2 con spostamenti totali rispettivamente di circa 32 e 45 millimetri
Il piezometro ha rilevato a 9,5 metri il livello della falda acquifera.

Descrizione: All'epoca del sopralluogo effettuato dai tecnici della Regione Piemonte subito dopo l'evento alluvionale il settore in frana era caratterizzato da abbondanti emergenze idriche.

In occasione dell'attivazione del fenomeno vennero evacuati cautelativamente alcuni edifici della frazione tra cui la Pensione Riviera; in seguito a sopralluoghi più approfonditi si appurò una situazione di pericolo reale per quest'ultima struttura.