Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
Nel corso dell'evento alluvionale del novembre 1994, un settore al piede del versante orientale del Bric Fermailgallo, in sponda sinistra del Torrente Casotto, circa 750 metri a monte della località Tetti CasottoSoprani, è stato interessato da una frana con meccanismo prevalente di scivolamento rotazionale passante a colamento di detrito.
Buona parte del materiale franato ha raggiunto il Torrente Casotto determinando l'ostruzione parziale dell'alveo e lo spostamento del corso d'acqua contro il piede del versante destro.
La strada provinciale n. 164 è stata completamente obliterata per un tratto di circa 70-80 metri.
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Monitoraggio, Dato storico/archivio
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati da Arpa Piemonte:
- 1 giugno 2006: assistenza all'effettuazione delle misure inclinometriche da parte del geologo Faletto della Provincia di Cuneo.
- 15 giugno 2016: sopralluogo conoscitivo dello stato della frana e della condizione degli strumenti di monitoraggio.
Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 1994 - Regione Piemonte | Strisciata:57 | Fotogramma:6297 |
Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte | Strisciata:23B | Fotogramma:84 |
Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale
Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso
Data ultima valutazione stato di attività: marzo 2013
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,
Descrizione: Tutti i dissesti che si sono verificati nel settore di versante in esame interessano potenze massime dell'ordine di una decina di metri quindi hanno mobilizzato la copertura eluvio-colluviale e la parte argillificata dei micascisti, mentre le sottostanti anfiboliti cataclasate solo in maniera irrilevante.
Il fenomeno franoso del novembre 1994 corrisponde ad uno scivolamento rotazionale evolutosi in colamento di detrito nella parte terminale con apertura a ventaglio nella zona di accumulo.
(fonte 333047)
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
---|
Attivazione principale: Data compresa tra il 1994/06/05 e il 1994/06/06
Fonti: pubblicazioni,
Precipitaz. eccezionali prolungate, erosione fluviale base versante, materiale fratturato
Il settore di versante interessato dalla frana è soggetto a erosione accelerata e localmente a crolli di terreno e scivolamenti nella nicchia di distacco principale che tendono a produrre un arretramento verso monte.
(fonte 333047)
Quota corona Qc (m): 590 |
Quota unghia Qt (m): 510 |
Lungh. orizz. Lo (m): 140 |
Dislivello H (m): 80 |
Pendenza (°): 30 |
Testata: Parte bassa del versante - Unghia: Fondovalle |
Azimut movim. (°): 90 |
Area totale A (m2): 8586 |
Larghezza La (m): 70 |
Volume massa sp. (m3): 0 |
Profondità sup. sciv. Dr (m): 10.00 |
Esposizione: E |
Inquadramento geologico: L'area oggetto dello studio rientra all'interno della Successione di Pamparato, costituita quasi esclusivamente da scisti, nei quali è possibile riconoscere una notevole varietà di litotipi. Più in dettaglio l'area in frana si sviluppa entro un affioramento di anfiboliti: si tratta di rocce massicce, costituite in gran prevalenza da anfibolo sodico e subordinatamente da epidoti, con abbondante titanite accessoria e non raro granato. Ad esse sono associate facies micascistiche, caratteristiche per lo sviluppo di grosse lamine di mica bianca.
Tutta l'area è attraversata da superfici tettoniche fortemente inclinate e raggruppabili secondo 4 direzioni principali, in ordine di importanza: NW-SE, E-W, N-S, NE-SW.
Nella zona esaminata, tutti gli affioramenti di anfiboliti sono molto fratturati, con superfici di discontinuità che isolano blocchi di cubatura media intorno ai 0.2 metri cubi.
In corrispondenza della zona soggetta ai movimenti franosi è presente un'ampia fascia rocciosa debolmente inclinata a franapoggio, fortemente tettonizzata, in cui le metabasiti vengono frequentemente a contatto con scaglie di micascisti; questi ultimi, a causa della intensa cataclasizzazione, si presentano profondamente argillificati.
I dati delle perforazioni geognostiche confermano la presenza di una fascia cataclastica che ha interessato sia i micascisti che le anfiboliti sottostanti. Lo spessore di tale fascia raggiunge localmente i 30 metri mentre, per uno spessore variabile tra i 3 e i 12 metri, la roccia è completamente alterata ed argillificata.
(fonte 333047)
Formazione | Descrizione |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
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1630 | Strade | provinciale | grave | 1994/11/05 | 1994/11/06 | La Strada Provinciale 164 è stata invasa dall'accumulo di frana per una tratto di circa 80 metri. |
Tipo danno:
Persone:
Edifici coinvolti:
Edifici a rischio:
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
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Data ultimo aggiornamento descrizione:
In un primo tempo la frana è stata monitorata dalla Provincia di Cuneo con un sistema inclinometrico/piezometrico e un topografico tradizionale.
Il monitoraggio topografico, a causa di problemi legati alla geometria del sistema, si è rilevato inadeguato e quindi è stato dismesso.
Il monitoraggio inclinometrico/piezometrico è stato gestito manualmente fino all'ottobre 2008; successivamente uno dei tubi è stato strumentato con un sistema DMS per una lunghezza di 60 metri.
Lo strumento DMS, attivo a partire dal mese di novembre 2008, nella primavera 2009 ha messo in luce un netto movimento alla profondità di 7 metri dal piano campagna che dal mese di marzo al mese di luglio ha prodotto una deformazione totale di circa 590 mm; inoltre ha evidenziato una deformazione tra i 30 e i 44 metri di profondità.
A causa dell'eccessiva deformazione della colonna nei primi 10 metri, nel mese di luglio del 2009 la strumentazione è stata parzialmente estratta; è rimasta attiva la misura del tratto compreso tra 20 e 60 metri, la sigla di riferimento dello strumento è PCN001. Per continuare a monitorare il movimento più superficiale, è stato attrezzato un secondo foro con un DMS tra 0 e 20 metri di profondità; la sigla di riferimento dello strumento è PCN002.
La misura di zero dei due strumenti è stata effettuata nel mese di giugno del 2010, l'ultima misura disponibile risale al mese di aprile 2013.
Le risultanze ottenute nel periodo di misura sono le seguenti:
- PCN001: è emersa una superficie di scivolamento alla profondità di 38 metri caratterizzata da deboli e discontinui tassi di movimento;
- PCN002: in occasione dell'evento pluviometrico della metà del mese di marzo 2011, sì è prodotto uno spostamento alla profondità di circa 10 metri che, in riferimento ai 2 giorni di parossismo, si è modificato con velocità istantanee di movimento di 3,3 mm all'ora; successivamente la superficie di scivolamento ha fatto registrare una situazione pseudo-stazionaria di attività, interrotta da una debole ripresa nel mese di marzo del 2013.
Descrizione: Nella parte in frana del versante si possono individuare 3 diversi complessi idrogeologici:
- complesso limoso-argilloso a bassa permeabilità, costituito dai terreni di copertura eluvio-colluviale e dai micascisti argillificati;
- complesso delle rocce cataclastiche a permeabilità medio-alta, costituito dall'anfibolite molto fratturata e dalle brecce cataclastiche;
- complesso delle rocce poco fratturate a permeabilità ridotta, costituito dall'anfibolite massiccia.
Attraverso i dati di sondaggi e i rilevamenti in situ si è individuata la presenza di:
- una falda entro la roccia cataclastica sottostante i terreni a granulometria fine, talora debolmente in pressione;
- locali zone ad elevato grado di saturazione entro la coltre eluvio-colluviale;
- piccole sorgenti e emergenze idriche a diverse quote lungo la scarpata; la maggiore è ubicata poco sopra il Torrente Casotto, in prossimità del margine destro della frana, e potrebbe corrispondere all'emergenza principale della falda del complesso cataclastico.
(fonte 333047)
Sorgenti: | Falda: | acque assenti: |
acque stagnanti: | ruscellamento diffuso: | ruscellamento concentrato: |
Il tratto di strada coinvolto dalla frana è stato messo in sicurezza attraverso la realizzazione di una struttura di protezione in cemento armato.
Il versante in frana è stato riprofilato e stabilizzato mediante opere di ingegneria naturalistica.
La sommità della frana è stata interessata da interventi diffusi di drenaggio superficiale delle acque.
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
---|---|---|
Movimenti di terra | riprofil., gradonatura | n.d. |
Drenaggio | canalette superf. | n.d. |
Drenaggio | dreni suborizz. | n.d. |
Protezione | strutt. Paramassi | Realizzati |
Sistemazioni idraulico-forestali | inerbimenti | n.d. |
Sistemazioni idraulico-forestali | viminate, fascinate | n.d. |
Sostegno | muri | n.d. |
ID | Titolo | Autori | Anno |
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333135 | Studio idrogeologico sulla frana della Val Casotto | Enrico Battista | 2011 |
186615 | Quaderno n° 5 - Evento alluvionale del 5-6/11/1994, Processi di dissesto ed effetti indotti nell`area delle "Valli Monregalesi" (T. Casotto, T. Mongia, T. Corsaglia inferiore) con integrazioni relative a processi precedenti o posteriori a tale data. | Regione Piemonte - Settore Prevenzione del Rischio Geologico Metereologico e Sismico | 1996 |
227206 | Comune di Torre Mondovi`. Localita` Bagnaschino. Processi di dissesto e danni associati a seguito dell`evento alluvionale dell`Ottobre 1996 | Gianfranco Susella | 1996 |
223312 | Strada Provinciale n. 164 di Fondovalle Casotto. | Provincia di Cuneo | 1984 |