Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
Una vasta area del versante posto in destra idrografica del Fiume Bormida di Millesimo che fronteggia il nucleo storico di Cortemilia è interessata da una frana di tipologia planare.
Il fenomeno è connotato da numerosi elementi morfologici tipici di questi processi come scarpate, rigonfiamenti, depressioni allungate, paleozolle che si sono sviluppati in un periodo di tempo non precisabile in seguito a collassi parziali e ripetuti.
In termini storici la riattivazione nota più significativa (cfr. scheda Sifrap 0042007203) è quella che si verificò nei primi mesi del 1972 (non è noto se in occasione dell'evento meteorico del 18-21 febbraio o di quello del 9-14 marzo) quando la zona inferiore del versante, compresa tra il Fiume Bormida e la quota 370 m s.l.m., si mosse causando danni gravi alla viabilità, ai terreni e ad almeno un'abitazione.
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Dato storico/archivio
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati da Arpa Piemonte:
- 19 novembre 2008 - Sopralluogo conoscitivo
- 21 maggio 2013 - Sopralluogo effettuato con Amministrazione Comunale; censimento della strumentazione di monitoraggio esistente
- 18 ottobre 2016: rilievo mediante GPS dei principali elementi morfologici
Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte | Strisciata:12C | Fotogramma:101 |
Volo:C.G.R. | Strisciata:25E | Fotogramma:14 |
Volo:Volo GAI | Strisciata:48 | Fotogramma:1234 |
Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale
Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso
Data ultima valutazione stato di attività: marzo 2020
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,
Descrizione: Si tratta di una frana geometricamente complessa, che presenta più scarpate di distacco e probabilmente diverse superfici di movimento; tale configurazione consente il libero movimento delle placche rocciose in diversi punti del versante.
Le modalità di evoluzione della frana sono difficilmente prevedibili in quanto tale tipo di fenomeno evolve tramite collassi successivi separati da fasi preparatorie la cui durata può raggiungere le decine di anni.
Complessivamente il fenomeno è in uno stato quiescente di attività, ma la sua parte medio-inferiore centrale, corrispondente alla zona ascritta al movimento del 1972 (cfr. scheda Sifrap 0042007203), è in lento spostamento verso valle come confermano i dati strumentali di monitoraggio.
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
---|
Attivazione principale: Data compresa tra il 1972/02/19 e il 1972/03/13
Fonti: documenti storici,
Precipitaz. eccezionali prolungate, orient. sfavorev. discont. prim.
Il settore in frana si caratterizza per la presenza di numerose scarpate secondarie, diffuse soprattutto nella parte medio-alta, che determinano una tipica morfologia a scalini; altri elementi morfologici determinati dal movimento franoso sono rappresentati da trincee aperte (la più significativa è ubicata a valle di C. Castella), da paleozolle, da depressioni allungate e da una generale ondulazione e rigonfiamento dei terreni, evidente soprattutto nella parte bassa del versante.
In occasione del sopralluogo effettuato il 21 maggio 2013, un abitante della zona ha riferito che, in prossimità di C. Ceretto, in data non precisata, si aprì un buco all'interno di un noccioleto; analoga considerazione è stata espressa da un altro residente a proposito della zona boscata posta a sudest della località C. Verra.
Quota corona Qc (m): 590 |
Quota unghia Qt (m): 250 |
Lungh. orizz. Lo (m): 1300 |
Dislivello H (m): 340 |
Pendenza (°): 14 |
Testata: Parte alta del versante - Unghia: Fondovalle |
Azimut movim. (°): 330 |
Area totale A (m2): 798292 |
Larghezza La (m): 750 |
Volume massa sp. (m3): |
Profondità sup. sciv. Dr (m): |
Esposizione: NW |
Formazione | Descrizione |
FORMAZIONE DI CASSINASCO | Sabbia grigio-giallastra in strati e banchi da 10 a 150 cm; si alternano arenarie grigie in strati medio-sottili e marne-marne argillose grigio-gialline, nettamente subordinate, in livelli solitamente sui 10-20 cm. |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
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Tipo danno:
Persone:
Edifici coinvolti:
Edifici a rischio:
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
---|---|---|---|
4CRTA | Cortemilia | Castella | Arpa Piemonte |
Data ultimo aggiornamento descrizione:2020-02-20
Il monitoraggio del settore medio-inferiore del fenomeno è affidato ad una rete inclinometrica costituita in origine da 6 strumenti denominati S1, S2, S5, S7, S8, S10.
La misura di origine risale al mese di luglio 1999 per S1, S2, S5, S7 e al mese di aprile 2009 per S8, S10; l'ultima misura di esercizio è stata effettuata nel mese di febbraio 2020 per S1, S5, S7, S10 e, a causa di interruzione per eccessiva deformazione, nel mese di agosto 2014 per S2 e nel mese di luglio 2015 per S8.
Gli strumenti S1, S5, S7 e S10 non hanno mai evidenziato deformazioni al contrario di S2 e S8, entrambi tagliati in modo netto dal movimento franoso intorno alla profondità di 10 metri rispetto al piano campagna.
Lo strumento S2 è attrezzato dal mese di giugno 2009, alle profondità di 5 e 10 m, con sonde fisse automatizzate. La sonda posizionata a 5 metri di profondità non registra spostamenti, al contrario quella posizionata a 10 metri registra sensibili accelerazioni del movimento che si verificano in occasione di periodi particolarmente piovosi o a seguito del disgelo nevoso. Nel periodo di attività di tale strumentazione gli incrementi di movimento più significativi si sono verificati nei periodi tardo invernali/primaverili di tutti gli anni con spostamenti complessivi più importanti nel 2011 e nel 2013.
Nell'ambito della razionalizzazione della rete Rercomf è stato realizzato nell'ottobre 2017 un nuovo inclinometro (I4CRTA6 - S2bis) in prossimità dell'S2, eccessivamente deformato. In data 21/03/2018 la sonda inclinometrica fissa è stata spostata dalla verticale S2 alla nuova S2bis, alla profondità di 8 m. A seguito degli eventi meteopluviometrici del periodo 31/10/2018 - 6/11/2018, è stata registrata una sensibile accelerazione, con uno spostamento assoluto di circa 2 mm; dopo una fase di stabilità, una ulteriore accelerazione di circa 3 mm è stata registata nel periodo 14 novembre - 7 dicembre 2019. Successivamente il movimento non ha manifestato incrementi.
L'indagine PSInSAR (periodo di riferimento 1992-2001) mostra che il fenomeno è caratterizzato da una maggiore attività nella sua porzione basale, in cui i riflettori hanno registrato un allontanamento lungo la LOS con una velocità media dell'ordine di 3 mm/y.
L'indagine SqueeSAR (relativa al periodo 2003-2009) non registra movimenti significativi.
Descrizione:
Sorgenti: | Falda: | acque assenti: |
acque stagnanti: | ruscellamento diffuso: | ruscellamento concentrato: |
Nel corso degli anni alcune zone del versante sono state oggetto di interventi di drenaggio realizzati mediante la posa di trincee drenanti (cfr. immagine 0042007201014); tenendo conto delle fotoaeree e delle ortofoto a disposizione, che coprono un periodo di tempo che va dal 1980 fino 2012, si può affermare che si tratta di opere realizzate in prevalenza tra la fine degli anni '90 e il 2012 e solo in un caso prima del 1994, su appezzamenti successivamente utilizzati per pratiche colturali specifiche (soprattutto noccioleti);
Il documento riportato tra le fonti con codice 2678 riporta che a seguito dell'evento alluvionale del 1968 (o più probabilmente del 1972), negli anni 1975/76, il Comune fece realizzare alcune trincee drenanti con diposizione a lisca di pesce, nella parte alta del versante, nella fascia altimetrica compresa tra i 350 e i 370 m s.l.m.; tuttavia non si è rinvenuta alcuna evidenza di tali opere.
A seguito dell'evento alluvionale del novembre 1994, l'edificio della località C. Cazzulo lesionato dal fenomeno franoso fu abbattuto.
Il proprietario dela villetta posta a est di C. Cazzulo, in corrispondenza del tornante della strada comunale, realizzò alcuni interventi di sistemazione (drenaggi e palificazioni) tramite fondi messi a disposizione della Prefettura. (fonte 2678)
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
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Mitigazione danni | demolizioni | Realizzati |
Drenaggio | trincee drenanti | Realizzati |
Sostegno | pali | Realizzati |
ID | Titolo | Autori | Anno |
---|---|---|---|
251876 | Rapporto dell`evento meteopluviometrico del 12 e 16 marzo 2011 | Arpa Piemonte | 2011 |
332634 | Sopralluogo su fenomeno franoso in località Castella, comune di Cortemilia (CN) | Carlo Troisi | 2003 |
241251 | Progetto CARG - Carta dei Processi di Instabilita` conseguenti l`evento del 3-6 novembre 1994 - 1:50.000 - Fogli nn. 193 (Alba), 210 (Fossano), 211 (Dego) | Arpa Piemonte, Servizio Geologico d`Italia | 2003 |
332627 | Studio preliminare per il completamento della sistemazione del movimento franoso in località Castella | Monica Garello, Piercarlo Boasso, Claudio Fresia | 2000 |
186692 | Situazione dissesto in localita` Castella a seguito evento alluvionale 13/16.10.2000 - Sopralluogo del 24.10.2000 | Marina Zerbato | 2000 |
2678 | Relazione di sopralluogo nel Comune di Cortemilia (CN) | Carlo Troisi | 1996 |
332631 | Dissesto idrogeologico in località Castella | Alberto Dressino | 1996 |
2679 | Sopralluogo effettuato in data 15.11.1994 | Giovanni Menzio | 1994 |
2677 | Sopralluogo effettuato in data 9.11.1994 | Italo Colombo, Giovanni C. Ghione | 1994 |
16791 | Eventi alluvionali e frane nel bacino della Bormida. Studio retrospettivo | Domenico Tropeano | 1989 |
304751 | Eventi alluvionali e frane nell'Italia Settentrionale - Periodo 1972-1974 | CNR | 1983 |
2675 | Segnalazione danni per frana in zona "Castella" | Corpo Forestale dello Stato | 1977 |