L'esteso versante posto in destra idrografica del Fiume Bormida e a sud del concentrico di Levice, è caratterizzato da forme che permettono di ascrivere la sua evoluzione a fenomeni franosi di tipologia prevalentemente planare.
Nel corso dell'evento alluvionale del novembre 1994 sono state numerose le manifestazioni di attività gravitativa, ma certamente la più significativa è stata quella verificatasi nei pressi della località C. Guerra (cfr. scheda Sifrap 004-20188-03).
Il monitoraggio di questo settore, realizzato mediante inclinometri posizionati nella sola porzione settentrionale e attraverso una rete diffusa di capisaldi topografici GPS, evidenzia movimenti significativi soprattutto nella parte inferiore del versante.

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate

Volo:Regione Piemonte CTR

Strisciata:8/1

Fotogramma:54

Tipo di movimento principale: Settore CARG

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: febbraio 2020

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,

Descrizione: La modalità di movimento principale è di tipo planare ovvero di spostamento di volumi rocciosi "strato su strato".

Attivazione principale:

Fonti:

Il settore di versante è caratterizzato da un evidente disordine morfologico determinato dalla presenza di numerose scarpate secondarie e di rigonfiamenti diffusi; sono riconosciute numerose frane specifiche, desunte attraverso studi fotointerpretativi realizzati su riprese aeree di epoche differenti, indicativamente riferibili agli ultimi 50 anni.

Data ultimo aggiornamento descrizione:2020-02-04

Il monitoraggio dell'esteso settore di versante perimetrato come Settore CARG, è realizzato attraverso un rilievo topografico di tipo GPS.
Il sistema è costituito da 9 capisaldi posti all'interno del settore e da 4 capisaldi all'esterno di esso, dei quali 3 posti in zone stabili e usati come riferimenti.
La misura di origine risale al mese di dicembre del 2012 per tutti i capisaldi tranne per il 9, misurato per la prima volta nel mese di aprile del 2015, e per il 10, misurato per la prima volta nel mese di giugno del 2016; l'ultima misura di esercizio è stata effettuata nel mese di maggio 2019.
Gli spostamenti planimetrici dei capisaldi misurati sono i seguenti:

- 1, a est di località Saffiri: 37 mm verso ONO;
- 2, a est di C. Preizi: 100 mm verso ONO;
- 3, presso C. Maccai: nessun movimento;
- 4, a nor-nordest di Case Villa: 37 mm verso NNO;
- 5, a nordovest di C. Pian Picollo: nessun movimento;
- 6, a sudest di C. Loli: 143,5 mm verso NNO;
- 7, presso Case Grilli: 159 mm verso NNO;
- 8, a nordovest di Case Grilli: 120 mm verso NNO;
- 9, a nordovest di Case Grilli: 33 mm verso N;
- 10, a sudest di C. Dalmonte: nessun movimento

La parte settentrionale del settore CARG, in seguito all'alluvione del novembre 1994, è stata oggetto di monitoraggio inclinometrico e piezometrico.

Complessivamente sono presenti:
- nella zona di S. Ermete, 5 inclinometri (S1, S3, S5, S6, S7) e 2 piezometri (S2, S4); la lettura di origine risale a luglio 1999 tranne che per S7 per il quale è riferibile a dicembre 2012 mentre l'ultimo rilievo è stato effettuato a febbraio 2020.
Gli inclinometri ubicati in frana (S5) o nelle immediate vicinanze del limite (S3) hanno evidenziato nel periodo di esercizio movimenti a circa 10-11 metri di profondità; da settembre 2014, S3 risulta tranciato alla profondità di 11 m.
Gli inclinometri S1 e S6 ubicati decisamente a monte del coronamento, in prossimità delle C.se Grilli, sono stati tranciati dal movimento rispettivamente a 21 e 9 metri di profondità; lo strumento S7, che rimpiazza S1, evidenzia un movimento a circa 21 metri di profondità che dall'inizio delle misure ha raggiunto un'entità complessiva di 2,4 cm.
- nella zona di Nicolini, 2 inclinometri (I1, I2) e 1 piezometro (P1); la lettura di origine risale a marzo 2002, l'ultimo rilievo è stato effettuato a novembre 2019. L'inclinometro I1 ha evidenziato un movimento alla profondità di 2 metri che ha raggiunto l'entità di circa 30 mm; lo strumento I2 è stato distrutto da lavori agricoli nei primi anni di attività.

Descrizione: