Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
La frana è di tipo complesso e si evolve nella parte più superficiale di un fenomeno vasto e profondo riconducibile ad un movimento di tipo traslazionale che interessa gran parte del versante. Secondo testimonianze orali, in particolar modo quella del sindaco di Cravanzana all'epoca dell'accaduto (Giuseppe Fontana), la frana si innescò nei primi mesi del 1972 (non è noto se in occasione dell'evento meteorico del 18-21 febbraio o di quello del 9-14 marzo) e il movimento determinò danni alla viabilità e ad alcune abitazioni. Sempre tenendo conto dei racconti orali del Sig. Giuseppe Fontana, l'origine del dissesto è da ricercare nell'evoluzionene antropica e naturale che hanno subito i luoghi almeno nell'ultimo secolo. Nella località era presente un reticolo idrografico embrionale; a seguito della costruzione dell'attuale strada provinciale, avvenuta verosimilmente agli inizi del 1900, si formò verso monte un piccolo invaso alimentato dalle acque ruscellanti, profondo circa 4-5 metri, che era utilizzato per abbeverare il bestiame (la località era nota come "Pescaia"). Successivamente il piccolo bacino subì un processo naturale di colmamento ed interramento in conseguenza dell'apporto continuo di materiale trasportato dalle acque ruscellanti; determinanti in questo senso furono le ripetute alluvioni che si verificarono negli anni '40 e '50 le quali portarono al definitivo riempimento del laghetto. Nel febbraio del 1972, in conseguenza di forti precipitazioni e di un inverno particolarmente piovoso, il terrreno presente a monte della strada, in assenza di drenaggi sotto la strada provinciale, si saturò innescando il franamento; nel tentativo di arrestare i movimenti la strada provinciale venne tagliata mediante una pala meccanica per favorire il deflusso delle acque. L'evoluzione della frana comportò, oltre all'asportazione di un tratto della strada provinciale, anche la distruzione di un edifcio ubicato nel settore meridionale della borgata Case Baratta, in prossimità del fianco destro del fenomeno, e la lesione di alcune altre costruzioni poste nelle immediate vicinanze.
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Dato storico/archivio, Segnalazione
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 1994 - Regione Piemonte | Strisciata:47 | Fotogramma:6146 |
Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte | Strisciata:13D | Fotogramma:566 |
Volo:Regione Piemonte CTR | Strisciata:7/1 | Fotogramma:644 |
Volo:Volo GAI | Strisciata:49 | Fotogramma:4045 |
Volo:Volo Langhe | Strisciata:4 | Fotogramma:9821 |
Tipo di movimento principale: Complesso
Stato attività: Quiescente
Data ultima valutazione stato di attività: luglio 2019
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,
Descrizione: La frana è di tipo complesso e si evolve nella parte più superficiale di un fenomeno vasto e profondo riconducibile ad un movimento di tipo traslazionale che interessa gran parte del versante.
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
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1 | 1960/12 | attendibile | |
1 | 1972 | attendibile | Non è noto se la frana si sia verificata in occasione dell'evento meteorico del 18-21 febbraio o di quello del 9-14 marzo. |
Attivazione principale: Data compresa tra il 1972/02/19 e il 1972/03/13
Fonti: Giornali, pubblicazioni, testimonianze, audiovisivi, archivi, cartografia, foto aeree, documenti storici, lichienometria, dendrocronologia, radiocarbonio, altro,
Precipitaz. eccezionali prolungate, imbibizione/disseccamento, materiale collassabile
Fenditure, fratture, lesioni dei manufatti
Frana che si sviluppa su un versante collinare soggetto a scivolamenti traslativi diffusi talora anche di dimensioni notevoli e coinvolgenti, come verosimilmente in questo caso, vaste porzioni del versante stesso. Sono infatti riconoscibili nei settori limitrofi al corpo di frana elementi morfologici riconducibili ad un movimento gravitativo a scala di versante (scarpate, contropendenze, depressioni allungate e chiuse, ondulazioni ed indizi di movimento, superfici planari riconducibili a piani di scivolamento lungo strato, ecc..). Nello specifico, nella sola porzione di versante limitata alla frana della scheda, la morfologia è stata in gran parte rimodellata dall'attività antropica, in conseguenza soprattutto di attività agricole legate alla coltivazione del nocciolo (per la quale, oltre all'attività di piantumazione e raccolta, sono necessari interventi di riprofilatura del versante e drenaggio delle acque di riscellamento). La frana interrompe un'incisione di un rio che ha carattere embrionale nella parte alta del versante in corrispondenza della nicchia della frana e invece più evoluta ed incisa in corrispondenza dell'unghia.
Quota corona Qc (m): 670 |
Quota unghia Qt (m): 640 |
Lungh. orizz. Lo (m): 192 |
Dislivello H (m): 30 |
Pendenza (°): 10 |
Testata: Parte alta del versante - Unghia: Parte alta del versante |
Azimut movim. (°): 295 |
Area totale A (m2): 12674 |
Larghezza La (m): 72 |
Volume massa sp. (m3): |
Profondità sup. sciv. Dr (m): |
Esposizione: NW |
Formazione | Descrizione |
FORMAZIONE DI CASSINASCO | (da legenda Foglio DEGO CARG 1:50.000) - Arenarie di varia granulometria, con gradazione normale seguita a volte da laminazione parallela, localmente di aspetto massivo, in strati da dm a m, con subordinate intercalazioni di peliti da cm a dm; rapporto arenaria/pelite nettamente superiore a 1. Queste litofacies rappresentano l'aspetto più tipico della Formazione di Cassinasco. Lo spessore massimo è 1300 m. Alla base è presente un intervallo di aspetto caotico, spesso fino a 13 m, con massa di fondo pelitica contenente ciottoli del substrato precenozoico e blocchi di arenarie di dimensioni fino a 5-6 m. La Formazione di Cassinasco è stata deposta prevalentemente da flussi ad elevata densità, con caratteristiche ed origini varie (correnti di torbidità). |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
---|---|---|---|---|---|---|
1954 | Nuclei/centri abitati | gruppo di case/nucleo rurale | grave | 1972/02/19 | 1972/03/13 | L'evoluzione della frana determinò gravi lesioni strutturali ad un fabbricato costruito/ristrutturato negli anni immediatamente precedenti. I due bassi fabbricati, utilizzati per il ricovero di materiali, ubicati subito a sudovest della casa, esistenti ancora oggi, subirono un marcato ribassamento e una lieve deformazione. Negli anni immediatamente successivi all'accaduto la casa fu abbattuta. |
1955 | Strade | provinciale | non valutabile | 1972/02/19 | 1972/03/13 |
Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana
Persone: morti: Sferiti Sevacuati 4a rischio 0
Edifici coinvolti: 1 privati,
Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
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4CRVA | Cravanzana | Baratta | Arpa Piemonte |
Data ultimo aggiornamento descrizione:2019-07-10
La frana ed i settori circostanti sono monitorati dalla struttura complessa Geologia e Dissesto di Arpa Piemonte mediante un sistema composto da 8 inclinometri e 3 piezometri. Nessuno dei tubi evidenzia deformazioni significative. Tutte le verticali inclinometriche manifestano però delle leggere anomalie, variamente distribuite, la cui entità (pochi mm al massimo) non sono ascrivibili a movimenti nell’ambito delle profondità investigate ma potrebbero essere compatibili con deboli dislocazioni più profonde. Tale elemento è in accordo con le risultanze delle indagini interferometriche, che sembrano indicare movimenti lenti e diffusi di tutto il settore di versante.
In occasione delle ultime misure (luglio 2019), non si sono registrati incrementi particolarmente significativi.
L’indagine interferometrica PSInSAR-ERS ha individuato una serie di PS collocati essenzialmente in corrispondenza di edifici. Per quanto riguarda la località Baratta non sono presenti PS nei corpi di frana sopra descritti, mentre sono ben rappresentati in corrispondenza degli edifici dei nuclei edificati, ubicati ai margini dei movimenti gravitativi principali. I risultati in questa località indicano un generale allontanamento del “bersaglio” dal satellite dell’ordine di alcuni millimetri all’anno. E' inoltre stata individuata un’ “area anomala” interpretabile come indizio dell’esistenza di un fenomeno franoso. È ipotizzabile che tali movimenti siano verosimilmente riconducibili al fenomeno di instabilità generale di grosse dimensioni che interessa gran parte del versante (004-20193-01).
Descrizione:
Sorgenti: n.d. | Falda: n.d. | acque assenti: N |
acque stagnanti: S | ruscellamento diffuso: N | ruscellamento concentrato: N |
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
---|---|---|
Drenaggio | canalette superf. | Realizzati |
Drenaggio | trincee drenanti | Realizzati |
Sistemazioni idraulico-forestali | briglie o soglie | Non realizzati |
Sistemazioni idraulico-forestali | difese di sponda | Non realizzati |
ID | Titolo | Autori | Anno |
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242721 | PERIMETRAZIONE DELLE AREE A RISCHIO IDROGEOLOGICO MOLTO ELEVATO COMUNE DI CRAVANZANA | Autorita` di Bacino del Po | |
244459 | Progetto CARG - Carta Geologica d`Italia alla scala 1:50.000 - Foglio n. 211 (Dego) | Dario Fontan, Universita` di Torino - Dipartimento di Scienze della Terra, Pierfranco Sorzana, Arpa Piemonte - Centro per Le Ricerche Territoriali e Geologiche, CNR-IGG, Universita` di Milano - Dipartimento di Scienze della Terra - Ardito Desio | |
185826 | Progetto CARG - Carta della pericolosita` dei versanti Dego: frane per mobilizzazione della coltre superficiale - 1:50.000 - Foglio nn. 211 (Dego) | Arpa Piemonte | |
329223 | Area RME 84-038-PI-CN e 85-038-PI-CN Cravanzana Case Baratta | Carlo Troisi, Ermes Fusetti, Nicoletta Negro, Daniele Bormioli | 2010 |
244196 | Comune di Cravanzana (CN), progetto di sistemazione e risanamento della frana in Localita` Baratta, progetto esecutivo | Carlino Belloni, Luigi Ferro | 2008 |
185829 | Progetto CARG - Carta della pericolosità dei versanti Dego: frane per scivolamento planare - 1:50.000 - Foglio n. 211 (Dego) | Arpa Piemonte | 2006 |
241251 | Progetto CARG - Carta dei Processi di Instabilita` conseguenti l`evento del 3-6 novembre 1994 - 1:50.000 - Fogli nn. 193 (Alba), 210 (Fossano), 211 (Dego) | Arpa Piemonte, Servizio Geologico d`Italia | 2003 |
244156 | Comune di Cravanzana (CN), variante strutturale n. 3 al PRGC, tavola 3, Carta di sintesi della pericolosita` geomorfologica e dell`idoneita` all`utilizzazione urbanistica | Orlando Costagli | 2003 |
244153 | Comune di Cravanzana (CN), variante strutturale n. 3 al PRGC, tavola 2, Carta geomorfologica, dei dissesti della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore | Orlando Costagli | 2002 |
3213 | INTERREG IIC - Raccolta e organizzazione di dati territoriali valutazione di pericolosita` e rischio da fenomeni naturali e predisposizione di piani comunali di protezione civile | Italcopo, Risorse Idriche, Aquater | 2001 |
2721 | CEDIMENTI DEL TERRENO DI RIPORT OCOINVOLGONO UN EDIFICIO ADIBITO A CIVILE ABITAZIONE | Regione Piemonte - Settore Geologico | 1994 |
304751 | Eventi alluvionali e frane nell'Italia Settentrionale - Periodo 1972-1974 | CNR | 1983 |
11950 | DECINE DI CASE ABBANDONATE SULLE COLLINE CHE SMOTTANO | 1972 | |
2299 | MOVIMENTI FRANOSI IN PROVINCIA DI CUNEO | Ministero del Lavori Pubblici - Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per Il Piemonte. | 1972 |
2720 | FENOMENO FRANOSO DANNEGGIA EDIFICIO RURALE | 1961 |