SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-20199-07

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2014-05-21
Comune: Bosia
Località: Concentrico

DESCRIZIONE GENERALE

Nel corso dell’evento alluvionale del novembre 1994 il territorio del comune di Bosia è stato interessato da numerosi fenomeni di dissesto per scivolamento planare, si tratta di una riattivazione dei fenomeni di dissesto che già in passato avevano interessato il versante. In particolare a valle del Concentrico il fenomeno si è sviluppato su di una superficie di circa 50000 mq con un’apertura di fessure, con profondità stimabile dell’ordine di 4 m, a più quote lungo il versante. In seguito a tali eventi sono state effettuate indagini geognostiche mirate a definire la caratterizzazione litostratigrafica dei siti e a controllare nel tempo l’evoluzione deformativa dei versanti mediante l’installazione di una rete di monitoraggio (inclinometri e piezometri) (Fonti: 232390).




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:10BFotogramma:150


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 11/1994

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: dato storico,

Descrizione: Il fenomeno di scivolamento planare è avvenuto lungo una superficie di strato a una profondità di circa 4 m dal piano campagna. Le caratteristiche del fenomeno (apertura di profonde fessure trasversali al pendio, rigonfiamenti e deformazioni del versante) sembrano indicare che si tratti della fase di evoluzione incipiente della frana con assenza di movimenti traslativi importanti (Fonti: 232390).


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale: Data compresa tra il 1994/11/05 e il 1994/11/05

Fonti: Giornali, pubblicazioni, testimonianze, audiovisivi, archivi, cartografia, foto aeree, documenti storici, lichienometria, dendrocronologia, radiocarbonio, altro,


CAUSE

Materiale debole, orient. sfavorev. discont. prim., precipitaz. brevi ed intense

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA

Il versante in cui si è sviluppato il fenomeno presenta la morfologia tipica delle aree già coinvolte in passato in fenomeni di dissesto di tipo traslativo: si osservano, infatti, scarpate che interrompono l’uniformità del pendio con più gradini sovrapposti, rigonfiamenti e contropendenze, indizi questi dei fenomeni di instabilità per scivolamento planare che hanno interessato il versante e che il rimodellamento operato dagli agenti atmosferici e dalla attività antropica non ha cancellato (Fonti: 232390).
Il fenomeno, nello specifico, presenta una scarpata principale lunga circa 200 m, con un abbassamento di circa 0,50 m e fratture aperte profonde 3-4 m (Proeff: 409540).


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 470
Quota unghia Qt (m): 390
Lungh. orizz. Lo (m): 330
Dislivello H (m): 80
Pendenza (°): 14
Testata: Parte media del versante - Unghia: Parte bassa del versante
Azimut movim. (°): 300
Area totale A (m2): 57000
Larghezza La (m): 200
Volume massa sp. (m3): 200000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 4.00
Esposizione: NW


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: La frana in esame è situata sul versante idrografico destro della Valle Belbo disposto a franapoggio rispetto alla giacitura delle rocce di substrato. La stratigrafia locale è caratterizzata dalla sovrapposizione di una coltre di terreno colluviale su di un substrato di sedimenti marini costituito da un’alternanza di livelli marnosi, sabbiosi e arenacei (Fonti: 232390).

Formazione Descrizione
FORMAZIONE DI CASSINASCO(da legenda Foglio DEGO CARG 1:50.000) - Arenarie di varia granulometria, con gradazione normale seguita a volte da laminazione parallela, localmente di aspetto massivo, in strati da dm a m, con subordinate intercalazioni di peliti da cm a dm; rapporto arenaria/pelite nettamente superiore a 1. Queste litofacies rappresentano l'aspetto più tipico della Formazione di Cassinasco. Lo spessore massimo è 1300 m. Alla base è presente un intervallo di aspetto caotico, spesso fino a 13 m, con massa di fondo pelitica contenente ciottoli del substrato precenozoico e blocchi di arenarie di dimensioni fino a 5-6 m. La Formazione di Cassinasco è stata deposta prevalentemente da flussi ad elevata densità, con caratteristiche ed origini varie (correnti di torbidità).

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
497Nuclei/centri abitaticase sparsenon valutabile1994/11/051994/11/06Tra il Concentrico e la C.na Baraida è stata danneggiata una Cascina (Fonti: 232390). Una Cascina è stata dislocata dalla frana (Proeff: 409540).
1976Stradeprovincialenon valutabile1994/11/051994/11/06

Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana

Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0

Edifici coinvolti: 1 privati,

Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
4BOSCBosiaConcentricoArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2020-03-03

Il sito di monitoraggio denominato "Concentrico" si riferisce al settore di versante compreso tra le quote di 600 e 350 metri e delimitato a sud dal Rio Rutte e a nord dal Rio Cich; in questa zona ha sede il concentrico di Bosia e svariate abitazioni sparse.
Complessivamente sono attivi 8 tubi inclinometrici e un piezometro; 4 inclinometri sono posizionati all'interno del perimetro di frana (nome/codice: S1N/I4BOSC6, S2N/I4BOSC7, S3N/I4BOSC8, S4/I4BOSC2), gli altri 4 a monte del fenomeno (S1C/I4BOSC1, S6/I4BOSC3, S7/I4BOSC4, S9/I4BOSC5).
Le misure inclinometriche sono effettuate dal maggio del 1999 per gli strumenti S1C, S6, S7, S9 e dal giugno 2006 per gli strumenti S1N, S2N, S3N, S4; l'ultima misura di esercizio risale a marzo 2020.
L'unico inclinometro che nel periodo di esercizio ha messo in luce un movimento è lo strumento S1C ubicato nella parte alta del versante, a valle della C. Moraglio; complessivamente ha registrato uno spostamento di circa 9 mm alla profondità di 5,5 metri.

L'indagine PSInSAR (relativa al periodo 1992-2001) mostra solo due riflettori ricadenti nell'area in frana che evidenziano un allontanamento lungo la LOS con velocità media di 3 mm/y.
L'indagine SqueeSAR (relativa al periodo 2003-2009), invece, mostra qualche riflettore in più, nessuno di essi però presenta movimenti significativi.

In seguito all'attivazione del fenomeno dal novembre del 1994 (lettura di origine 23/11/94) fino al 28/04/95 la frana è stata monitorata dal Comune tramite un rilievo topografico di 15 capisaldi distrubuiti nel Concentrico in Località Strada San Maurizio. Nell'ultima misura ( 28/04/95) non sono state riscontrate variazioni di rilievo rispetto alla misura precedente (14/04/95) (Fonti: 251675).


IDROGEOLOGIA

Descrizione: La circolazione idrica all'interno del versante è legata alla diversa permeabilità dei litotipi che si alternano ed all'assetto strutturale. In ordine, dal più al meno permeabile, si alternano: sabbie (permeabilità per porosità), arenarie (permeabilità secondaria per fratturazione) e marne. Dunque la circolazione dell'acqua avviene all'interno dei livelli sabbiosi, mentre gli strati marnosi fungono da saparatori tra le diverse falde. L'assetto monoclinalico fa si che la circolazione avvenga lungo la direzione di immersione degli strati e quindi da SE verso NW. Oltre alle falde profonde, contenute nei livelli più permeabili del substrato, possono essere presenti locali falde sospese superficiali all'interno della coltre colluviale (Fonti: 232390).

Sorgenti: n.d. Falda: freatica acque assenti: N
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: N ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Indagine PSInSAR/SqueeSAR, inclinometri, piezometri, monitor. Topografico, perforaz. Geognostiche, analisi geotecniche lab.

INTERVENTI

Il 9/11/94 il comune di Bosia, vista la situazione di potenziale pericolo e le previsioni di ulteriori piogge, ha disposto lo sgombero delle abitazioni fino al ristabilimento delle condizioni meteorologiche (Fonti: 232390).

Gruppo Tipo Realizzazione
Mitigazione dannievacuazioneRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
241251Progetto CARG - Carta dei Processi di Instabilita` conseguenti l`evento del 3-6 novembre 1994 - 1:50.000 - Fogli nn. 193 (Alba), 210 (Fossano), 211 (Dego) Arpa Piemonte, Servizio Geologico d`Italia2003
232390Alluvione del 5-6 novembre 1994, interventi per indagini e monitoraggi sulle frane. Integrazione al progetto delle indagini geognostiche.Valter Peisino, Luca Arione1997
251675Comune di Bosia. Rilievo plano-altimetrico (topografico) di capisaldi a controllo di movimenti di terreni dovuti alle piogge dei giorni 4 - 5 - 6 del mese di novembre 1994. Comune di Bosia1995