SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-60097-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2014-01-15
Comune: Cissone
Località: Pianezza

DESCRIZIONE GENERALE

Vasto fenomeno franoso di tipo planare attivatosi in occasione dell'evento alluvionale di novembre 1994 che ha coinvolto gravemente la frazione Pianezza nel comune di Cissone, ubicata sul versante orografico sinistro della valle del rio Riavolo.
Lo stesso versante, ma ad una distanza di circa 450 m verso sudovest rispetto alla zona colpita nel novembre 1994, fu interessato nel 1941 dall'attivazione di un planare simile, anche se con superficie di scivolamento più profonda, che causò la morte di due persone (cfr. scheda 004-20333-32).



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati:

- 6 aprile 2009: rilievo di fratture di neoformazione.
- 18 marzo 2011: rilievo degli effetti determinati dalle intense piogge dei giorni precedenti.

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 1994 - Regione PiemonteStrisciata:47Fotogramma:6150
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:12CFotogramma:90


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: scivolamento rotazionale

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: marzo 2020

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,

Descrizione: Si tratta di un fenomeno franoso planare, tipico della zona collinare delle Langhe.
Il movimento si è verificato lungo una superficie di strato marnosa situata ad una profondità di 8 metri dal piano campagna come era possibile osservare subito dopo l'attivazione immediatamente a valle del coronamento, dove era in origine ubicata la frazione Pianezza.
I terreni, e con questi le abitazioni della frazione Pianezza, subirono una traslazione verso valle di circa 50 metri.
(fonte 251389)


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale: Data compresa tra il 1994/11/05 e il 1994/11/06

Fonti: Giornali, pubblicazioni, testimonianze, audiovisivi, archivi, cartografia, foto aeree, documenti storici, lichienometria, dendrocronologia, radiocarbonio, altro,


CAUSE

Erosione fluviale base versante, materiale fratturato, superfici di taglio preesistenti, orient. sfavorev. discont. prim., precipitaz. brevi ed intense

SEGNI PRECURSORI

Fenditure, fratture


GEOMORFOLOGIA

Il versante sul quale si è verificata la frana nel 1994 è caratterizzato da una morfologia tipica delle aree evolutesi in risposta a movimenti gravitativi di tipo traslativo dal momento che sono presenti gobbe, contropendenze e scarpate/scalini. All'atto dell'attivazione del 1994 la frana era caratterizzata da un'ampia nicchia di distacco posizionata alle spalle della frazione Pianezza con scarpate secondarie situate a diverse quote lungo il versante.
In corrispondenza dell'abitato di Pianezza il blocco di materiale scivolato si è disarticolato in più zolle separate da profonde fratture compromettendo pesantemente la stabilità degli edifici; al piede del fenomeno si sono avuti evidenti fenomeni di rigonfiamento.
All'esterno dell'area in frana si sono verificate manifestazioni di movimento sottoforma di fessure: alla sommità del versante nelle località C. Trusso e C. Paradiso, a valle del piede del fenomeno presso C.se Fre. (fonte 251389)


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 550
Quota unghia Qt (m): 485
Lungh. orizz. Lo (m): 375
Dislivello H (m): 65
Pendenza (°): 23
Testata: In cresta - Unghia: Parte bassa del versante
Azimut movim. (°): 309
Area totale A (m2): 87932
Larghezza La (m): 280
Volume massa sp. (m3): 500000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 8.00
Esposizione: NW


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: La successione, sedimentata in ambiente marino, origina una monoclinale molto regolare con immersione a NW e inclinazione degli strati compresa tra 5° e 20°. Nello specifico, trattasi di una monotona successione di sabbie e arenarie alternate a marna. In superficie i depositi marini della Formazione di Lequio sono ricoperti da una coltre di terreno colluviale.

Formazione Descrizione
FORMAZIONE DI LEQUIO

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
2459Nuclei/centri abitaticase sparsegrave1994/11/051994/11/06Un'abitazione isolata ubicata a valle della frazione Pianezza subì gravi lesioni; attualmente non rimane traccia dell'edificio.
2020Nuclei/centri abitatigruppo di case/nucleo ruralegrave1994/11/051994/11/06La frana ha coinvolto gravemente la frazione Pianezza determinandone la traslazione verso valle per circa 50 metri; in corrispondenza della borgata il blocco scivolato si disarticolò in più zolle separate da profonde fratture determinando gravi lesioni a carico di quasi tutte le abitazioni. L'ubicazione del danno si riferisce al punto in cui la borgata si è trovata dopo la traslazione; la posizione originaria delle case è desumibile dalla consultazione della CTR ufficiale riferibile al 1991.
2461Strutture servizio pubblicochiesagrave1994/11/051994/11/06La chiesa di Madonna della Cassina, ubicata in corrispondenza del fianco sinistro della frana, subì gravi lesioni alle murature.
1404Terreno agricoloseminativograve1994/11/051994/11/06I terreni interessati dal fenomeno franoso subirono pesanti deformazioni; in tempi successivi la zona è stata completamente rimodellata.
2460Infrastrutture di serviziolinee elettrichenon valutabile

Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana

Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0

Edifici coinvolti: 5 privati, 1 pubblici.

Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
4CISACissonePianezzaArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2020-03-04

Gli inclinometri attraverso i quali è stato monitorato il settore di versante di Pianezza sono 8; il controllo strumentale è iniziato nel giugno del 1999 per la maggior parte degli strumenti (solo I4CISA7 viene misurato dall'aprile 2002, essendo stato realizzato in sostituzione dell'I4CISA1, nome S2, tagliato dal movimento), l'ultima misura manuale risale al mese di marzo 2020.
Gli strumenti ricadono in minima parte nell'area di frana conclamata (inclinometro I4CISA8, nome I1) e in prevalenza nei pressi delle borgate limitrofe al movimento franoso del 1994 (C. Paradiso: codici I4CISA2 e I4CISA3, nomi S4 e S6; C. Trusso: codice I4CISA6, nome S10; C.se Boeri: codici I4CISA0 e I4CISA7, nomi S1 e I2; C.se Fre: codice I4CISA5, nome S8; C. Brullo: codice I4CISA4, nome S7). In origine erano presenti anche 2 piezometri, di cui uno è risultato tagliato dal movimento nel novembre 2010 e non più utilizzabile.
Di tutti gli strumenti installati rimangono attivi solo più l'inclinometro I2, attrezzato con una sonda automatizzata alla profondità di 5 m, che evidenzia, rispetto all'origine (aprile 2002), una deformazione di entità pari a circa 2,7 cm, e il piezometro S9, anch'esso attrezzato con sistema di acquisizione dati in continuo. Gli altri strumenti non vengono più misurati manualmente sia perché il movimento franoso li ha tranciati (S1, S2, S4, S6, S10) a profondità comprese tra 1-2 m e 13 m, sia perché sono stati irrimediabilmente danneggiati dalle pratiche agricole (S8, I1). L'inclinometro S7, posizionato in un settore che non appartiene al versante di Pianezza, non avendo mai evidenziato deformazioni sin dall'origine delle misure, non viene più misurato.

Particolarmente significativo risulta il fatto che le condizioni climatiche instauratesi nella zona tra la fine dell’autunno 2008 e l’inizio della primavera 2009 abbiano causato riattivazioni o accelerazioni di alcune porzioni del versante di Pianezza che sono state registrate dagli strumenti di misura. In particolare, è significativo il comportamento dei tubi inclinometrici I2 ed S4, i quali, rispettivamente, nei 7 e 10 anni di monitoraggio precedenti non avevano manifestato deformazioni di entità rilevante.
Un accelerazione dei movimenti è stata registrata in modo analogo anche in concomitanza degli eventi meteorici del 16-17 marzo 2011 e marzo-aprile 2015. In particolare l'inclinometro fisso ha registrato tra il 16 e il 18 marzo 2011 un aumento di 3 mm della deformazione alla profondità di 5 m.
Inoltre nel mese di marzo 2018, probabilmente in concomitanza con lo scioglimento della coltre nevosa, la sonda automatizzata ha registrato un ulteriore incremento di circa 3 mm.

Le indagini PSInSAR e SqueeSAR non evidenziano movimenti significativi.


IDROGEOLOGIA

Descrizione: Il versante è profondamente inciso da un rio affluente di sinistra del torrente Riavolo.
La circolazione idrica all'interno del versante è legata alla diversa permeabilità dei litotipi che si alternano ed all'assetto strutturale. In ordine, dal più al meno permeabile, si alternano: sabbie (permeabilità per porosità), arenarie (permeabilità secondaria per fratturazione) e marne. Dunque la circolazione dell'acqua avviene all'interno dei livelli sabbiosi, mentre gli strati marnosi fungono da saparatori tra le diverse falde. L'assetto monoclinalico fa si che la circolazione avvenga lungo la direzione di immersione degli strati e quindi da SE verso NW. Oltre alle falde profonde, contenute nei livelli più permeabili del substrato, possono essere presenti locali falde sospese superficiali all'interno della coltre colluviale. Si tratta di falde alimentate direttamente dalle precipitazioni meteoriche e quindi sovente con carattere stagionale, ovvero legate a periodi di intense precipitazioni. Il limite inferiore di queste falde, comunque caratterizzate da modeste portate, è rappresentato dal tetto dei depositi marini della Formazione di Lequio. Generalmente lo spessore del terreno saturo è quindi limitato alla porzione inferiore di colluvio a contatto coi depositi marnoso-arenacei con direzione del deflusso sotterraneo di norma coincidente con la linea di massima pendenza dei versanti (Fonti: 251389).
Durante l’evento del novembre 1994 numerosissime contropendenze hanno favorito il ristagno di acque superficiali (Proeff: 409759).

Sorgenti: n.d. Falda: n.d. acque assenti: N
acque stagnanti: S ruscellamento diffuso: S ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Indagine PSInSAR/SqueeSAR, inclinometri, piezometri, relazione geologica, progetto preliminare, perforaz. Geognostiche

INTERVENTI

Gruppo Tipo Realizzazione
Movimenti di terrariprofil., gradonaturaRealizzati
Mitigazione dannievacuazioneRealizzati
Drenaggiotrincee drenantiRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
251876Rapporto dell`evento meteopluviometrico del 12 e 16 marzo 2011 Arpa Piemonte2011
241251Progetto CARG - Carta dei Processi di Instabilita` conseguenti l`evento del 3-6 novembre 1994 - 1:50.000 - Fogli nn. 193 (Alba), 210 (Fossano), 211 (Dego) Arpa Piemonte, Servizio Geologico d`Italia2003
251412Alluvione del 5-6 novembre 1994, interventi urgenti per indagini e monitoraggi sulle franeValter Peisino, Luca Arione2002
251407Alluvione del 5-6 novembre 1994, interventi urgenti per indagini e monitoraggi sulle franeValter Peisino, Luca Arione1996
251389Alluvione del 5-6 novembre 1994, interventi urgenti per indagini e monitoraggi sulle franeValter Peisino, Luca Arione1995
304951GLI SCIVOLAMENTI PLANARI NEL TERRITORIO DELLE LANGHE PIEMONTESI ATTIVATI DURANTE L`EVENTO ALLUVIONALE DEL 4-6 NOVEMBRE 1994 Regione Piemonte - Settore Prevenzione del Rischio Geologico Metereologico e Sismico1994
301979La Tridentina a Niella Belbo. La situazione a Cissone. Neviglie, Trezzo e Treiso senz'acqua.1994