Nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 maggio del 1996, una imponente porzione della scarpata posta in sinistra del Fiume Stura di Demonte a valle dell'abitato di Fossano in località Boschetti è franata in massa.
La frana ha interessato la pertinenza di un piccolo edificio rustico posto sul margine destro; inoltre l'accumulo di frana ha in parte deviato il corso d'acqua contro la sponda destra causando erosione e arretramento della bassa riva posta sotto il parco fluviale. Tracce del passaggio di un'onda di piena, che ha raggiunto l'altezza di quasi un metro, sono riconoscibili sulla vegetazione rivierasca.
Nel caso si verificassero analoghi episodi di riattivazione verrebbero a delinearsi condizioni di rischio grave per i gruppi di edifici posti ai lati e a monte del coronamento del dissesto.

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Il 4 gennaio 2012 Arpa Piemonte ha effettuato il sopralluogo per la presa in carico di parte del sistema di monitoraggio.

Immagini aeree consultate

Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte	Strisciata:13C	Fotogramma:135
Volo:Regione Piemonte CTR	Strisciata:7/1	Fotogramma:677
Volo:Volo Fossano Alifoto 1996	Strisciata:-	Fotogramma:5
Volo:Volo GAI	Strisciata:49	Fotogramma:4040

Tipo di movimento principale: crollo

Stato attività: Quiescente

Data ultima valutazione stato di attività: gennaio 2012

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno,

Descrizione: La superficie di frattura lungo la quale è avvenuto il crollo corre circa parallela ad una discontinuità riconosciuta come elemento tettonico attivo nella carta "Elementi di neotettonica del territorio italiano" realizzata nel 1981 dalla società Aquater per l'Enel.
La grande forza d'urto della massa in movimento, la cui componente iniziale è stata subverticale, potrebbe aver coinvolto e spostato verso il corso d'acqua anche parte dei vecchi accumuli giacenti al piede del pendio e coprenti una distanza, tra il piede coperto della scarpata e l'alveo del torrente Stura, superiore a 100 metri.

Attivazione principale: Data compresa tra il 1996/05/28 e il 1996/05/29

Fonti: documenti storici,

Complessivamente il coronamento di frana si sviluppa per circa 385 metri; tuttavia la porzione di versante che ha subito i più importanti movimenti e le maggiori dislocazioni, corrispondente al settore centro-sinistro, presenta una larghezza di circa 240 metri. L'altezza massima della scarpata di frana supera i 30 metri mentre l'accumulo si è arrestato oltre 65 metri più in basso rispetto alla sommità del terrazzo fluviale, causando la deviazione del corso del Fiume Stura di Demonte; l'arretramento del ciglio del terrazzo è stato, nel punto massimo, di 20 metri. Tenendo conto dei parametri dimensionali della frana e della morfologia dei luoghi una valutazione stimata dei volumi coinvolti dal fenomeno è dell'ordine di 150000 metri cubi.

Inquadramento geologico: A partire dal tetto della successione stratigrafica, le litologie coinvolte dal fenomeno franoso sono:
* 0 m - 1 m: terreno vegetale di copertura
* 1 m - 6 m: depositi ghiaioso-sabbiosi, a matrice fine, con argille (Fluvioglaciale Riss-Wurm - Pleistocene medio-superiore
* oltre 6 m: depositi ghiaoso-sabbiosi, di origine fluvio-lacustre, con rari orizzonti argillosi, in facies villafranchiana (Pliocene superiore - Pleistocene inferiore)

Data ultimo aggiornamento descrizione:2018-05-15

Nell’Aprile 1999 la ditta Abrate di Carmagnola realizzò una serie di sondaggi con lo scopo di impiantare un sistema di monitoraggio; nel giugno 2007 la ditta Citiemme di Torino ha provveduto a ripristinare il sistema di monitoraggio e nel febbraio 2009 ad automatizzare la lettura di un inclinometro.
Attualmente il sistema di monitoraggio è costituito da 2 inclinometri a lettura manuale effettuata da Arpa Piemonte (I1bis, 70 m; I3, 70 m), 1 inclinometro con acquisitore automatico (I2, 73 m), 1 estensimetro a filo con acquisitore automatico, 1 estensimetro a tubo con acquisitore automatico.
La misura di zero degli inclinometri manuali è stata effettuata il 7 marzo 2012, l'ultima misura di esercizio risale a maggio 2018.
Allo stato attuale, a carico degli strumenti misurati da Arpa, non sono emerse deformazioni imputabili a movimenti gravitativi.

Descrizione: