SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-60692-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2019-05-24
Comune: Acceglio
Località: Frana del Gollone

DESCRIZIONE GENERALE

Nel periodo di tempo compreso tra il 4 e il 6 dicembre 2011 si è verificato il crollo a più riprese della porzione in destra orografica della scarpata principale della frana del Gollone; un primo episodio si è sviluppato il 4 dicembre alle ore 10.45, un secondo il 6 dicembre alle ore 16.00. La frana, volumetricamente stimata in 20000 metri cubi, ha causato la completa obliterazione degli strumenti di monitoraggio Pz2 e I2 posti alla base del versante e la distruzione di parte della pista carrozzabile che consentiva di raggiungere la strumentazione.




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Rilevamento sul terreno, Monitoraggio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati da Arpa Piemonte:

- 29 dicembre 2011: rilievo degli effetti prodotti dal crollo di inizio dicembre
- 18 aprile 2012: sopralluogo con tecnici della Regione Piemonte
- 29 maggio 2012: rilievo della parte sommitale del fenomeno
- 3 ottobre 2012: rilievo strutturale della parete
- 4 luglio 2013: analisi dello stato delle opere di contenimento realizzate al piede della frana
- 10 ottobre 2014: censimento dei blocchi di maggiori dimensioni
- 24 novembre 2015: installazione in parete di mira topografica
- 14 settembre 2016: nuova collimazione della mira P31

Immagini aeree consultate


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: crollo

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 9 novembre 2012

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno,

Descrizione: Si tratta di un crollo in massa che, considerata la fratturazione pseudoverticale, si è sviluppato per ribaltamento delle sezioni di parete più disarticolate.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione
12011/12/04attendibilePrima fase di riattivazione della scarpata principale della frana del Gollone. Il crollo si è verificato alle 10:45.
22011/12/06attendibileA due giorni di distanza dalla riattivazione dell'instabilità della scarpata principale della frana del Gollone si è verificato un nuovo crollo. Il crollo si è verificato alle 16:00.
32019/11/28attendibileIl torrione che dopo i crolli di dicembre 2011 appariva fortemente instabile, nel tardo pomeriggio/sera del 28 novembre 2019 si èstaccato dalla parete

Attivazione principale: 2011-12-06 (Data certa)Data compresa tra il 2011/12/06 e il 2011/12/06

Fonti: testimonianze,


CAUSE

Materiale fratturato

SEGNI PRECURSORI

Crolli localizzati


GEOMORFOLOGIA

Il crollo si è sviluppato sulla parete principale della Frana del Gollone, nella sua porzione in destra orografica.
Il dissesto, perimetrato mediante l’utilizzo del GPS, ha interessato una superficie di circa 11.500 metri quadrati; il materiale franato, la cui volumetria è stata complessivamente stimata in 20.000 metri cubi, si è accumulato principalmente lungo il versante denudato sottostante la parete, secondo una tipica classazione granulometrica inversa ovvero con il detrito a pezzatura crescente dall’alto verso il basso, ma arrivando ad invadere anche la prima fascia boscata dove sono osservabili alberi troncati a diversi metri di altezza per effetto dell’impatto con i blocchi; la pezzatura media del nuovo accumulo è grossolana e i massi di maggiori dimensioni hanno una volumetria di alcune decine di metri cubi (quello più grande raggiunge i 60 metri cubi).
L’analisi ravvicinata della scarpata e del coronamento di frana ha permesso di accertare, in un contesto di ammasso roccioso ampiamente fratturato, la presenza di porzioni rocciose instabili, isolate da fratture con apertura centimetrica, per le quali si può ipotizzare il crollo nel breve temine; inoltre in corrispondenza del bordo meridionale del coronamento del crollo è stata rilevata una frattura beante, con apertura da qualche decina di centimetri fino a quasi un metro, che isola una grossa porzione la cui volumetria è stimabile in 1000 metri cubi.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 1700
Quota unghia Qt (m): 1540
Lungh. orizz. Lo (m): 205
Dislivello H (m): 160
Pendenza (°): 38
Testata: Parte media del versante - Unghia: Parte media del versante
Azimut movim. (°): 0
Area totale A (m2): 11667
Larghezza La (m): 60
Volume massa sp. (m3): 20000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00
Esposizione: NE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: A scala regionale è un settore complesso ed articolato quale zona di contatto tra due domini tettonico-strutturali dell’arco alpino occidentale, rappresentati dalla Zona Piemontese, in posizione più interna, e dalla Zona Brianzonese, posta all’esterno e localmente "incuneata" nel dominio Piemontese (Zona di Acceglio).
A scala locale la frana si sviluppa su un versante costituito da calcescisti affioranti alla base (Zona Piemontese s.l.), da calcari giurassici e calcari dolomitici triassici affioranti nella parte centrale (Zona Brianzonese e Zona di Acceglio) e scisti quarzosi e quarziti permo-carboniferi affioranti nella parte alta (Zona di Acceglio).

Formazione Descrizione

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
2329Stradealtre stradegrave2011/12/062011/12/06La parte terminale della pista realizzata per la realizzazione e successiva gestione del sistema di monitoraggio inclinometrico/piezometrico della frana del Gollone, insieme agli strumenti PZ2 e I2, è stata obliterata dal materiale roccioso crollato.

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore


Data ultimo aggiornamento descrizione:

A partire dal mese di novembre 2010 e fino al mese di ottobre 2012 il versante del Gollone è stato interessato da un sistema di sorveglianza topografica basato sulla misurazione ogni 6 ore mediante un teodolite automatizzato, posizionato nei pressi del cimitero di Acceglio, di 27 prismi installati su affioramenti rocciosi; sul settore di parete crollata era posizionato il punto P18 che, tra marzo 2011 e l’inizio di dicembre 2011, subì uno spostamento di 14 cm verso valle (nord) e un abbassamento di 4 cm.
Il monitoraggio topografico in continuo, aggiornato e integrato, è stato nuovamente attivato tra il 2015 e il 2017 dal CNR-IRPI dietro finanziamento regionale. Il settore di parete interessato dalla frana e la zona retrostante il coronamento principale sono stati monitorati attraverso la misura di 4 mire denominate P30, P31, P40, P41.
Nel periodo di misura non sono emerse particolari anomalie. Sfortunatamente il punto P31, installato sull'elemento apparentemente più instabile del fronte roccioso, ha più volte perso la collimazione; non è stato possibile determinare con certezza la natura di questo problema.


IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti:
acque stagnanti: ruscellamento diffuso: ruscellamento concentrato:

STATO DELLE CONOSCENZE
Monitor. Topografico

INTERVENTI

A seguito dell'attivazione del 4-6 dicembre 2011 sono stati realizzati alcuni interventi urgenti per ridurre le condizioni di rischio connesse ad eventuali successivi crolli. Nella porzione alta della frana del Gollone, immediatamente a monte dell’imbocco del canale di destra dove si sono arrestati alcuni massi prodotti dall’ultimo crollo, nel mese di dicembre del 2011 è stata creata una barriera artificiale con il materiale presente in loco costituita da due valli paramassi e da una piazza di deposito intermedia che garantisce l’accoglimento di circa 10.000 metri cubi di materiale. Il vallo più a monte è alto circa 4 metri e lungo 35 metri, quello a valle, posto alla quota di arrivo della strada forestale, ha un’altezza di 7 metri ed è lungo 45 metri.
Nel settore di valle, allo sbocco del canale di destra sulle superfici prative del fondovalle, nel mese di novembre 2012 sono stati realizzati due rilevati in terra lunghi complessivamente 65 metri circa e alti 2,5 metri con lo scopo di proteggere gli edifici isolati ubicati a 1202 m s.l.m. da eventuali massi che a seguito di un ulteriore crollo in quota fossero in grado di impegnare il canale stesso.

Gruppo Tipo Realizzazione
Protezionerilevati paramassiRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
333784Sistema di monitoraggio della frana del Gollone CNR-IRPI2017
329181Gruppo di lavoro sul monitoraggio delle aree a rischio idrogeologico RME. Aree RME 47/48/49 - 015 - CN. Acceglio (CN). Frana del Gollone.Giacomo Re Fiorentin, Carlo Troisi, Ilaria Prinzi, Nicoletta Negro, Matteo Brovero, Giuseppina Moletta, Daniele Bormioli, Michele Morelli, Andrea Bertea2013
309516Evento meteo - idrologico dei giorni 4-8 novembre 2011. Sopralluogo richiesto dal Comune di Acceglio per l’esame di una frana in località Monte Gollone2012
310446Frana del Gollone (eventi del 4/6 dicembre 2011) - Interventi urgenti ed indifferibili per la riduzione del rischio Polithema Studio Associato2011
310449Impianto di monitoraggio strumentale della frana del Gollone - Crollo del 4-6 dicembre 2011 Ingegneria & controlli S.r.l.2011