SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 004-60849-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Cuneo
Ultimo aggiornamento: 2021-07-13
Comune: Crissolo
Località: Torrione Sucai

DESCRIZIONE GENERALE

Il 26 dicembre 2019 un settore della parete nordest del Monviso, posto circa 200 metri a sudest del Canalone Coolidge, è stato interessato da un crollo in massa di grandi dimensioni.
Il distacco si è verificato poco sotto la sommità del Torrione del Sucai, indicativamente alla quota di 3100 m s.l.m. e si è sviluppato fino circa a quota 2700 m; La frana ha coinvolto un ammasso roccioso esteso verticalmente per circa 150-160 m, ampio circa 40 m alla sua sommità e circa 70 m in prossimità della sua base; non è possibile stabilire con certezza la profondità del corpo roccioso che si è mobilizzato, ma si può ragionevolmente supporre che non superi i 10 m.
Il materiale crollato, dopo aver percorso il canale sottostante il torrione, si è distribuito sul cono detritico preesistente; la parte principale dell'accumulo della frana interessa il versante tra le quote di 2700 e 2520 m.
Sulla base dei parametri dimensionali stimati, è plausibile ritenere che il fenomeno abbia mobilizzato dai 60000 ai 80000 metri cubi di roccia.




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Rilevamento sul terreno

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati da Arpa Piemonte:

- 8 gennaio 2020: rilievo fotografico della frana e rilievo mediante GPS del limite inferiore dell'accumulo.
- 15 giugno 2020: rilievo del crollo mediante drone.

Immagini aeree consultate


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: crollo

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 15 giugno 2020

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno,

Descrizione: Si tratta di un crollo in massa che si è sviluppato in un territorio di alta montagna.
Tenendo conto della quota e dell'esposizione del settore di parete crollato si può ipotizzare che, oltre alla fratturazione della roccia, la degradazione del permafrost abbia rivestito un ruolo determinante nell'innesco del processo.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale: Data compresa tra il 2019/12/26 e il 2019/12/26

Fonti: Giornali, testimonianze,


CAUSE

Fusione del permafrost, materiale fratturato

SEGNI PRECURSORI

Crolli localizzati


GEOMORFOLOGIA

Il settore di parete dove si è sviluppata la frana aveva già dato segnali di attività nel passato come testimoniano i numerosi blocchi di grandi dimensioni presenti alla sua base; in particolare, dal confronto tra le ortofoto del 2010 e del 2015, si può osservare un netto aumento dei massi nella fascia altimetrica compresa tra 2500 e 2550 m.
Il materiale crollato nel corso della fase parossistica di fine dicembre 2019 si è distribuito sul cono detritico posto alla base della parete; come avviene di consueto in questi casi, i blocchi di maggiori dimensioni si sono distribuiti sul bordo inferiore dell'accumulo. I massi di maggiori dimensioni sono almeno 4, la loro volumetria è stimabile in 150-250 metri cubi.
Nel corso del sopralluogo effettuato l'8 gennaio 2020 e ancora successivamente (12 gennaio 2020) si è constatata una residua attività della zona che si manifesta con crolli di piccole dimensioni. Considerata la marcata fratturazione dell'ammasso roccioso nel settore già interessato dal crollo, è probabile che la parete non abbia ancora raggiunto un equilibrio e quindi che siano ancora possibili fenomeni importanti di frana.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 3200
Quota unghia Qt (m): 2510
Lungh. orizz. Lo (m): 490
Dislivello H (m): 690
Pendenza (°): 55
Testata: Parte media del versante - Unghia: Parte bassa del versante
Azimut movim. (°): 0
Area totale A (m2): 0
Larghezza La (m): 0
Volume massa sp. (m3): 200000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00
Esposizione: NE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: Le rocce che costituiscono la parete interessata dal crollo appartengono al Complesso metaofiolitico del Monviso (cfr. fonte 332762): si tratta di metabasiti striate a epidoto-anfibolite sodica e di scisti verdi.

Formazione Descrizione
PIETRE VERDI

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore



IDROGEOLOGIA

Descrizione:

Sorgenti: Falda: acque assenti:
acque stagnanti: ruscellamento diffuso: ruscellamento concentrato:

STATO DELLE CONOSCENZE

INTERVENTI

Gruppo Tipo Realizzazione


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
332762Geological map of the Monviso massif (Western Alps)Gianfranco Fioraso, Bruno Lombardo, Gianni Balestro2013