SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 005-71439-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Asti
Ultimo aggiornamento: 2020-04-09
Comune: Antignano
Località: Antignano

DESCRIZIONE GENERALE

Fenomeno complesso che si sviluppa dal capoluogo verso il versante esposto a Nord-Est. Importante attivazione del fenomeno a seguito dell'evento alluvionale dell'inverno-primavera 2009. La frana ha coinvolto la Strada Provinciale n.8 Asti-Govone ed un'abitazione privata, sono infatti visibili diverse fratture di trazione sulle pareti dell’abitato, sul piazzale antistante e sui muri di contenimento. Il manto stradale risulta inoltre danneggiato. Si osservano, inoltre, fratture di trazione a monte della strada provinciale lungo la scarpata di controripa.
Per l’abitazione privata è stata emessa un ordinanza di sgombero. Inoltre, la frana lambisce lateralmente sul fianco destro altre due abitazioni private. A tergo del coronamento (e della strada provinciale) risultano coinvolti dal richiamo del fenomeno i cortili di altre abitazioni.




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Rilevamento sul terreno, Dato storico/archivio, Segnalazione

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: Complesso

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 2012-04-01

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno, monitoraggio, dato storico,

Descrizione: Fenomeno di scivolamento della coltre superficiale che evolve in colamento lento nella parte medio inferiore. Lungo il fianco destro la ripida sponda è soggetta a mobilizzazione della coltre superficiale causata dall'instabilità al piede. Nel corso dell'aprile 2009 la frana ha subito importante attivazione con la formazione di una scarpata di una lunghezza di oltre 100 metri, con rigetto dell’ordine di 0,5 metri.
Le indagini geognostiche ed i rilievi effettuati hanno permesso di ricostruire la geometria del corpo franoso e la sua dinamica evolutiva come già anticipato in precedenza.
Le indagini hanno individuato uno spessore decisamente rilevante dei materiali coinvolti neldissesto (circa 6 – 8 m). Il movimento franoso si è quindi sviluppato all’interfaccia tra coltre detritica e substrato individuabile a profondità comprese tra 6,5 e 7,5 m di profondità dal p.c.., come chiaramente confermato dalla rottura a 7,5 m di profondità nel 2012 dell’inclinometro S1-I.
La superficie di scivolamento viene poi a giorno a monte lungo la strada provinciale mentre tende ad esaurirsi verso valle ove non è riconoscibile la presenza dell’unghia del corpo di frana.
L’aggravarsi nel corso degli anni del quadro fessurativo a carico del fabbricato Falcicchio-Cannella, il registrarsi di significativi abbassamenti del piano cortilizio e la rottura del tubo inclinometrico sono una indiscutibile conferma del perdurare dello stato di instabilità e quindi di attività del fenomeno franoso.
Le cause del dissesto sono da ricercarsi nella conformazione impluviale dell’area che comporta da sempre il convergere delle acque meteoriche verso il sito con conseguente loro infiltrazione all’interno dei terreni della coltre detritica con presenza di una falda freatica, sospesa sui sottostanti terreni pliocenici, con significative pressioni neutre e contestuale sviluppo di una potente coltre detritica di alterazione del substrato a scadenti-mediocri caratteristiche geotecniche.
A tali cause naturali si aggiungono quelle di tipo antropico (ad oggi parzialmente mitigate come precedentemente descritto) quali ad esempio la presenza del vecchio tracciato fognario che scorreva in adiacenza al lato meridionale dell’edificio evacuato
(presumibilmente corresponsabile dei danni verificatisi nel 1971 al fabbricato a causa delle perdite) e gli scarichi degli edifici a Nord di Via San Giovanni.
A tali fattori predisponenti si sono pertanto sommate le precipitazioni continue e prolungate del 2008-2009 che hanno costituito il fattore scatenante del dissesto causando la pressoché totale saturazione in acqua dei terreni (incremento delle pressioni neutre).


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale: Data compresa tra il 2009/04/26 e il 2009/04/28

Fonti: Giornali, testimonianze, documenti storici,


CAUSE

Precipitaz. eccezionali prolungate, materiale collassabile, materiale alterato, contrasto di permeabilità 

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 235
Quota unghia Qt (m): 210
Lungh. orizz. Lo (m): 100
Dislivello H (m): 25
Pendenza (°): 14
Testata: Parte media del versante - Unghia: Parte bassa del versante
Azimut movim. (°): 75
Area totale A (m2): 7494
Larghezza La (m): 60
Volume massa sp. (m3): 0
Profondità sup. sciv. Dr (m): 7.00
Esposizione: NE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: Il territorio comunale di Antignano è localizzato nella parte centro meridionale del Bacino terziario Ligure Piemontese. Secondo quanto riportato dal F. 69 Asti della Carta Geologica d’Italia i terreni presenti in affioramento lungo i versanti costituenti l’area in esame sono riconducibili alla Formazione delle Sabbie di Asti (Ps) in prossimità del contatto con la sottostante Formazione delle Argille di Lugagano (Pa). Si tratta didepositi marini costituiti da sabbie quarzose, da medie a fini, stratificate, mediamente compatte, ricche di fossili, che presentano un contenuto limoso assai variabile e locali intercalazioni di marne e calcareniti e livelli ghiaiosi. Tali materiali evidenziano un grado di cementazione assai variabile.

Formazione Descrizione
SABBIE DI ASTI

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
2057Nuclei/centri abitatigruppo di case/nucleo ruralegrave2009/04/262009/04/28La frana ha provocato danni ai manufatti antropici (strada provinciale n.8, edifici di civile e rurale abitazione, muri di contenimento ed aree pertinenziali); sono infatti visibili diverse fratture di trazione sulle pareti dell’abitato, sul piazzale antistante e sui muri di contenimento. Per ciò che riguarda l’edificio di civile abitazione fin da subito è parso alquanto problematico il suo mantenimento in sito previo consolidamento in relazione al rapporto costi/benefici di tali interventi di consolidamento e per tale motivo ne è stata decisa la demolizione e rilocalizzazione. A supporto della correttezza di tale decisione il fatto che nel tempo (ovvero tra il 2009 e il 2013) il quadro fessurativo si è notevolmente aggravato, si sono registrati significativi abbassamenti del piano cortilizio e, a indiscutibile conferma del perdurare dello stato di instabilità e quindi di attività del fenomeno franoso, si è registrata nel 2012 la rottura del tubo inclinometrico a 7,5 m di profondità. Si evidenzia che nel corso dell’estate 2013 sono però emersi dubbi circa il fatto che tale demolizione venga effettivamente realizzata in relazione alla subentrata opposizione della proprietà.
2058Stradeprovincialenon valutabile2009/04/262009/04/28La frana ha coinvolto la Strada Provinciale ed un'abitazione privata. Il manto stradale risulta inoltre danneggiato

Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana

Persone: morti: Sferiti Sevacuati 4a rischio 0

Edifici coinvolti: 1 privati,

Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
2ANTAAntignanoConcentricoArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:

Nell’Ottobre 2009 la ditta Pro.mo.geo. srl ha eseguito una indagine geognostica su incarico del Comune di Antignano e della Provincia di Asti; nell’ambito dell’indagine si è proceduto ad installare un inclinometro nell’area cortilizia (mappale 506) retrostante l’edificio evacuato. Le indagini realizzate consistono in :
• 1 sondaggio a carotaggio continuo profondo 20 m attrezzato a piezometro (S3-P) e 2 prove penetrometriche DPSH (PP1 e PP2) profonde circa 12 m lungo la strada provinciale;
• 1 sondaggio profondo 15 m attrezzato inclinometro (S1-I) nel cortile a valle del fabbricato Falcicchio-Cannella (mappale 506);
• 1 sondaggio profondo 15 m attrezzato a piezometro (S2-P) e 3 prove penetrometriche DPSH (P1, P2, P3) nel mappale 290;
• 2 prove penetrometriche SCPT (P4 e P5) nel mappale 296.
A indiscutibile conferma del perdurare dello stato di instabilità e quindi di attività del fenomeno franoso, si è registrata nel 2012 la rottura del tubo inclinometrico a 7,5 m di profondità.
In data 16 e 17 Luglio 2013 si è proceduto alla realizzazione di una campagna di indagini integrative mediante esecuzione di n° 9 prove penetrometriche SCPT (e di una ulteriore prova penetrometrica con penetrometro medio a codice DL030-10); tali prove, identificate con il codice SCPT1 – SCPT9, hanno avuto come oggetto principale d’indagine il versante a nord di Via S. Giovanni precedentemente non indagato.
In data 09/10/2013, a seguito del sopralluogo condotto con funzionari del Genio Civile e l’Amm.ne Comunale che ha comportato l’indicazione di modificare l’ubicazione del pozzo drenante in progetto spostandolo in un area più in basso (vedere allegati), è stato necessario realizzare una integrazione di tale indagine mediante esecuzione di ulteriori n° 4 prove SCPT identificate con i codici SCPT11 – SCPT14.
L’inclinometro SI-1 è stato oggetto di monitoraggio da parte di Arpa Piemonte; sono state effettuate 3 campagne di monitoraggio in data 6 Luglio 2011, 28 febbraio 2012 e 19 Settembre 2012. Il sunto delle risultanze delle campagne è riportato di seguito sulla base delle comunicazioni inviate da Arpa al Comune di Antignano fornite in allegato per esteso:
• Campagna del 06/07/2011 – “la misura inclinometrica effettuata, pur essendo la lettura di origine, indica una deformazione a 7,5 m di profondità con direzione di spostamento coerente con l’assetto geomorfologico del versante e il modello evolutivo del fenomeno franoso”;
• Campagna del 28/02/2012 – “la prima misura di esercizio mette in luce un probabile indizio di movimento intorno a 7 m di profondità”;
• Campagna del 19 Settembre 2012 – “la colonna inclinometrica risulta tranciata a 7,5 m di profondità. L’entità massima di spostamento puntuale registrato, alla profondità di 6,50 m, è di circa 6 mm; si ricorda che nella lettura precedente proprio da tale profondità veniva evidenziato un indizio di movimento in atto. La lesione registrata a carico della colonna inclinometrica indica una evoluzione del movimento del fenomeno monitorato”.
Per ciò che concerne le misure piezometriche, la falda si attesta ad una profondità compresa tra 2,5 e 3,6 metri (si rimanda all'allegato per i dettagli).
Nell’ottobre 2013 è stato installato l’inclinometro attualmente attivo I2ANTA1 - S1/13 (lettura di origine 19/12/2013), collocato a monte del coronamento relativo alla riattivazione del 2009. Tale strumento non ha presentato variazioni significative; si osserva al momento attuale (aggiornamento lettura settembre 2019) solo la comparsa di una debole anomalia alla profondità di 11,5 metri, che deve essere confermata per essere considerata movimento.


IDROGEOLOGIA

Descrizione: Al termine delle perforazioni eseguite dalla ditta Pro.mo.geo srl nel 2009 sono state eseguite due campagne di misurazione della falda (23/10/2009 e 09/11/2009) sia nei fori di sondaggio che in quelli delle prove penetrometriche attrezzate a micropiezometro.
In data 25/07/2013, 05/08/2013, 08/08/2013, 20/09/2013, 04/10/2013 e 09/10/2013 si sono realizzate ulteriori campagne piezometriche su tali punti di misura e sulle verticali penetrometriche attrezzate a piezometro (SCPT4, SCPT5, SCPT6, SCPT8, SCPT9 realizzate nella campagna geognostica integrativa del 16 e 24 Luglio 2013).
In data 12/10/2013 e 15/10/2013 si sono eseguite due nuove campagne piezometriche estendendo le misure ai micro piezometri di nuova realizzazione (SCPT11, 12, 13 e 14).
Si rinviene la costante presenza della falda freatica all’interno dei terreni della coltre detritica con soggiacenze che in concomitanza con i periodi maggiormente piovosi si approssimano al p.c. (es. più eclatante la saggiacenza misurata nel piezometro S2P in data 04 Maggio 2013 che si attestava a 1,10 m dal p.c.) e comunque anche in periodi secchi risultano decisamente ridotte (valori compresi tra i 3 ed i 3,5 m durante l’estate e inizio autunno 2013 durante un periodo caratterizzato quindi da assenza di precipitazioni significative).

Sorgenti: n.d. Falda: freatica acque assenti: N
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: S ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Inclinometri, piezometri, analisi geotecniche lab.

INTERVENTI

A partire dal 2010 sono stati eseguiti alcuni primi interventi di ripristino e messa in sicurezza da parte dei privati, del Comune e della Provincia di Asti così come deducibile dalla documentazione consultata, dai sopralluoghi effettuati e dalle informazioni acquisite in loco.
Il Progetto Definitivo/Esecutivo dei Lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza della S.P. 8 Asti-Govone, sistemazione frana al Km 8+800 in Comune di Antignano
elaborato in data 09/02/2010 a firma dell’Ing. Russo della Provincia di Asti prevedeva un consolidamento della strada provinciale per un tratto di 17 m antistante il fabbricato di cui ai mappali 503 e 504 mediante realizzazione di un cordolo su micropali disposti in doppia fila a quinconce approfonditi fino a circa 11 m dal p.c. con ulteriore realizzazione di 6 pali radice inclinati di 20° sulla verticale. Unitamente a ciò è stata realizzata una soletta a sud nei pressi del tornante ed una canaletta a Nord del cordolo atta a raccogliere le notevoli acque meteoriche provenienti da monte ed afferenti alla strada provinciale; tale canaletta proseguendo lungo il ciglio di valle della strada per circa 80 m, conferisce poi le acque al tornante sottostante mediante una tubazione interrata posta lungo il confine tra i mappali 285, 267 e 284.
Il muro perimetrale al mappale 291 è stato demolito e la proprietà (anche mediante contributo pubblico) ha realizzato una terra armata a ricostituzione dell’area pertinenziale con pozzo di raccolta delle acque meteoriche afferenti il mappale che solleva e scarica poi le acque mediante una sommersa nella nuova fognatura lungo Via San Giovanni.
Anche nel mappale 296, a valle del fabbricato è ad oggi visibile una muro in c.a. della lunghezza di circa 10-15 m emergente di alcuni dcm dal terreno realizzato per consolidare il tratto di versante coinvolto dai dissesti; le informazioni acquisite evidenziano che tale muro è stato fondato su fondazioni profonde.

Gruppo Tipo Realizzazione
Drenaggiocanalette superf.Realizzati
Drenaggiopozzi drenantiRealizzati
SostegnomuriRealizzati
SostegnopaliRealizzati
Sostegnoterre arm./rinf.Realizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
329352Comune di Antignano LAVORI DI CONSOLIDAMENTO DELL’ABITATO - AT046/10 RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA a corredo del Progetto DefinitivoAndrea Piano2013