Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
La frana Carbonasca si presenta come un corpo franoso nel complesso di dimensioni relativamente modeste, che a causa del rimodellamento morfologico del versante ha in parte perso le
caratteristiche morfologiche più evidenti.
Il fenomeno interessa la tratta del progetto ferroviario del Terzo Valico dei Giovi ed è pertanto stata oggetto di monitoraggio e di uno studio di approfondimento da parte di COCIV.
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Monitoraggio
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte | Strisciata:10B | Fotogramma:106 |
Tipo di movimento principale: Complesso
Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso
Data ultima valutazione stato di attività: 05/2005
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: monitoraggio,
Descrizione: La Frana è costituita da un accumulo a tessitura caotica di ciottoli e blocchi immersi in matrice prevalentemente limoso-argillosa, talora parzialmente coesiva.
Sono riconoscibili due settori all’interno del corpo di frana:
- il settore 1 (parte nord del corpo di frana principale) appare caratterizzato da un dissesto di larghe proporzioni che ha comportato, nel 1990, la completa ostruzione del corso del
torrente Carbonasca, conseguente a un colamento localizzato; l’alveo del corso d’acqua è stato ripristinato mediante una condotta in acciaio tipo ARMCO.
- Il settore 2 (parte sud del corpo di frana principale) ha evidenze di dissesto meno pronunciate, a valle della S.P. 163. È difficile stabilire l’esistenza di due corpi di franaeffettivamente distinti e con significato differente con i dati ad oggi disponibili; la suddivisione in due settori rimane in effetti un puro elemento descrittivo. È probabile che il settore 1 sia semplicemente espressione della una riattivazione recente di parte del corpo franoso (Fonte: 332909).
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
---|
Attivazione principale:
Fonti:
L’area di frana principale presenta una nicchia di distacco evidente, con sviluppo circa parallelo alla strada provinciale, che corre lungo il suo ciglio superiore; sulla base dell’altezza della scarpata è stato valutato un rigetto sommitale di 8-10 metri.
Il pendio a monte della S.P. 163 della Castagnola presenta delle fratture di versante estesamente rimodellate, definite allo stato attuale da semplici scarpate erbose, molto smussate e completamente inerbite, che seguono una direzione media NW-SE subparallela alla nicchia di distacco principale. In questo settore è evidente il rilascio tensionale del versante (Figura 6A). Il manto stradale presenta in modo analogo diverse fratture subparallele alla scarpata di frana principale (Figura 6B), con delle zone in leggero sprofondamento che causano una notevole irregolarità del piano stradale. Inoltre, le abitazioni presenti in questo settore hanno avuto problemi di instabilità a carico dei terreni di fondazione.
La morfologia del pendio è anche influenzata dalla presenza di porzioni più o meno estese di substrato disarticolato, composto da argilloscisti prevalenti, che sono state traslate rispetto alla loro posizione originaria e inglobate nel corpo di frana, mantenendo un assetto geometrico e strutturale relativamente coerente, pur con un elevato grado di rilascio. Queste probabili “zolle” di substrato relativamente indisturbato sono facilmente riconoscibili lungo il pendio, perché evidenziate da una morfologia pianeggiante, che contrasta nettamente con l’andamento del versante in frana, spesso caratterizzate da contropendenze a monte e da scarpate verso valle. Il corpo di frana è stato ampiamente rimodellato dall’erosione diffusa e incanalata del ruscellamento
superficiale. Piccoli scivolamenti locali sono presenti a spese sia della coltre detritico-colluviale, sia del detrito di frana; questi dissesti sono spesso generati dall’erosione del piede del versante da parte del Torrente Carbonasca (Fonte: 332909).
Quota corona Qc (m): 0 |
Quota unghia Qt (m): 0 |
Lungh. orizz. Lo (m): 0 |
Dislivello H (m): 0 |
Pendenza (°): 0 |
Testata: Parte alta del versante - Unghia: Fondovalle |
Azimut movim. (°): 0 |
Area totale A (m2): 0 |
Larghezza La (m): 0 |
Volume massa sp. (m3): 0 |
Profondità sup. sciv. Dr (m): 20.00 |
Esposizione: NE |
Formazione | Descrizione |
ARGILLOSCISTI DI COSTAGIUTTA | |
CALCARI DI VOLTAGGIO |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
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2723 | Nuclei/centri abitati | case sparse | lieve | le abitazioni presenti in questo settore hanno avuto problemi di instabilità a carico dei terreni di fondazione. (Fonte: 332909). | ||
2722 | Strade | provinciale | lieve | Il manto stradale presenta diverse fratture subparallele alla scarpata di frana principale, con delle zone in leggero sprofondamento che causano una notevole irregolarità del piano stradale (Fonte: 332909). |
Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana
Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0
Edifici coinvolti: 0 privati,
Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
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Data ultimo aggiornamento descrizione:
Tra novembre 2004 e maggio 2005 sono state effettuate le misure inclinometriche per le indagini integrative del Progetto Definitivo del terzo valico; le misure sono state affiancate al monitoraggio topografico delle teste degli inclinometri, effettuato da COCIV tramite mire topografiche; il monitoraggio comprende tre letture, inclusa quella di zero. Le misure mostrano per il settore 1 (teste degli inclinometri SP36 e SP39) movimenti di circa 3 cm, mentre le teste degli inclinometri SP35 e SP38 mostrano movimenti di 5,5 cm da novembre a febbraio e, successivamente, una posizione stazionaria. Nel settore 2 i movimenti sono rispettivamente di 6 e 5 cm ca. per le teste degli inclinometri SP34 e SP37. I movimenti presentati dalle teste sono compatibili e mostrano una distribuzione degli spostamenti congruente con quella evidenziata dai dati inclinometrici.
Descrizione: Il corpo di frana principale è interessato da un ruscellamento sia concentrato che diffuso piuttosto importante, che genera diverse linee di drenaggio le quali incidono i depositi sciolti lungo il pendio; l’afflusso stagionale e/o occasionale proveniente da questi piccoli impluvi si infiltra in parte nel corpo franoso, mentre in parte confluisce nel sottostante T. Carbonasca.
Il materiale di frana ha una scarsa capacità drenante, in virtù della granulometria fine dominante, il che può portare a condizioni di drenaggio rallentato e difficoltoso, locali ristagni d’acqua e situazioni di saturazione protratta nel tempo; ulteriori apporti d’acqua a porzioni di pendio già parzialmente sature possono portare al locale sviluppo di sovrapressioni idrauliche nel corpo franoso (Fonte: 332909)
Sorgenti: n.d. | Falda: n.d. | acque assenti: N |
acque stagnanti: N | ruscellamento diffuso: S | ruscellamento concentrato: S |
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
---|---|---|
Movimenti di terra | riprofil., gradonatura | Realizzati |
Drenaggio | pozzi drenanti | Realizzati |
Movimenti di terra | increm. carichi piede | Realizzati |
ID | Titolo | Autori | Anno |
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332909 | Infrastrutture ferroviarie strategiche definite dalla Legge Obiettivo n. 443/01. Tratta a.v. /a.c. Terzo Valico dei Giovi progetto esecutivo Frana Carbonasca - s.p.163 della Castagnola. Geologia - Relazione geologico-geomorfologica ed idrogeologica | Consorzio COCIV, Rocksoil | |
182758 | Movimento franoso in localita` Carbonasca. - Comune di Voltaggio | Carlo Piccini |