Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
Alcune abitazioni della frazione di Quarti a nord di Via Raffaldi sono lesionate in modo più o meno vistoso. Secondo quanto ricostruito dal Dott. Geol. Paolo Sassone (fonte 332924) il dissesto si localizzerebbe in corrispondenza di una vecchia cava di marna a cielo aperto, successivamente tombata ed interessata da edificazioni in posizione ravvicinata. Sempre secondo la stessa indagine conoscitiva, a tale problematica si aggiunge il fatto che l'intero versante, sino a fondo valle, è interessato da un generale sprofondamento dovuto al cedimento della volta delle numerose gallerie ormai abbandonate utilizzate nel passato per l'escavazione della marna da cemento.
La generale instabilità del versante viene enfatizzata in coseguenza ai fenomeni di pioggia intensi come quello che ha interessato l'alessandrino nel novembre 1994; in tale occasione il dissesto ha avuto un'accelerazione, lesionando alcuni fabbricati di uso civile della fraz. Quarti. Come conseguenza di tali fatti La Direzione OO.PP. di Alessandria ha finanziato un progetto di stabilizzazione e monitoraggio del versante.
Il fenomeno è riportato come dissesto attivo nel piano regolatore comunale.
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Monitoraggio
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
9 novembre 2015 - Rilievo dei danni, riprese fotografiche
5 maggio 2016 - Videoispezioni dei tubi inclinometrici
16 febbraio 2018 - Sopralluogo effettuato in occasione di recenti lesioni su edifici lungo via Raffaldi e nel quale si è richiesto il ripristino degli strumenti I1, I2 e I3
Maggio 2018 - Videoispezioni dei tubi inclinometrici
27 aprile 2023 - Rilievo dei danni mediante GPS, riprese fotografiche
Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione Piemonte | Strisciata:163C | Fotogramma:7998 |
Tipo di movimento principale: Complesso
Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso
Data ultima valutazione stato di attività: 27/04/2023
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno,
Descrizione: Si tratta di un fenomeno di tipo complesso, costituito da uno scivolamento lungo una superfice posta a circa 7 m di profondità, in cui è presente la falda idrica superficiale, sovrapposto ad un generale sprofondamento dovuto al cedimento della volta delle numerose gallerie sotterranee, ormai abbandonate, utilizzate nei tempi passati per l'escavazione della marna da cemento (Fonte: 332924)
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
---|---|---|---|
1 | 1994/11 | attendibile | A seguito dell'evento di piogge del novembre 1994, accentuazione delle lesioni agli edifici. |
Attivazione principale: Data compresa tra il 1994/11 e il 1994/11
Fonti: archivi,
Precipitaz. eccezionali prolungate, materiale collassabile, attività estrattive sotterranee
Rigonfiamenti, cedimenti, lesioni dei manufatti, inclinaz. pali o alberi
La frana è scarsamente percepibile sia per le numerose abitazioni presenti sia per il rimodellamento dei terreni in funzione delle pratiche agricole.
Quota corona Qc (m): 225 |
Quota unghia Qt (m): 135 |
Lungh. orizz. Lo (m): 736 |
Dislivello H (m): 90 |
Pendenza (°): 7 |
Testata: Parte media del versante - Unghia: Fondovalle |
Azimut movim. (°): 270 |
Area totale A (m2): 0 |
Larghezza La (m): 200 |
Volume massa sp. (m3): 0 |
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00 |
Esposizione: E |
Inquadramento geologico: Sulla base delle indagini geognostiche effettuate (5 sondaggi) si può ricostruire la seguente colonna stratigrafica:
- da 0 a 1-2 m da p.c. = terreno vegetale o riporto
- da 1-2 a 3-4 m da p.c. = limo argilloso-sabbioso fortemente alterato
- da 2-4 a 8 m da p.c. = marne siltose profondamente alterate e fratturate con livelli sabbioso-argillosi
- da 8 a 12-18 m da p.c. = marne calcaree siltose poco alterate e mediamente consistenti con livelli arenacei intercalati
- da 12-18 a 20 m da p.c. = marne calcaree o siltose molto consistenti
Tutta la successione è riconducibile alla Formazione marnosa di Casale Monferrato
(fonte 332924)
Formazione | Descrizione |
FORMAZIONE DI CASALE MONFERRATO | Flysch calcareo marnoso arenaceo: alternanze di calcari più o meno marnosi in banchi da 1 a 6 metri, di arenarie calcaree fini ed arenarie micacee, di calcari a fucoidi e di argille plastiche prevalentemente bruno-scure. |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
---|---|---|---|---|---|---|
733 | Nuclei/centri abitati | centro abitato minore | grave | Varie abitazioni della località di Quarti a nord di via Raffaldi risultano danneggiate, alcune sono state abbattute e una è stata evacuata. | ||
3091 | Nuclei/centri abitati | centro abitato minore | grave | Abitazione gravemente lesionata | ||
3092 | Strutture servizio pubblico | chiesa | medio | Lesione continua sul lato orientale della chiesa. |
Tipo danno: diretto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua rottura di diga di frana rottura di diga di frana
Persone: morti: Sferiti Sevacuati 0a rischio 0
Edifici coinvolti: 10 privati,
Edifici a rischio: 0 privati, 0 pubblici.
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
---|---|---|---|
1PTSA | Pontestura | Quarti | Arpa Piemonte |
Data ultimo aggiornamento descrizione:2023-01-19
Nel 1997 è stata eseguita una prima campagna di 5 sondaggi geognostici spinti fino a 20m di profondità dal p.c., due dei quali attrezzati con piezometri. La campagna piezometrica secondo quanto riportato nel documento 332924 è stata effettuata fino a maggio 2003. Sono anche presenti due rilevatori di giunti su alcune fratture interessanti i fabbricati a monte del dissesto.
Una seconda campagna di sondaggi è stata effettuata nel gennaio-febbraio 2008 con 5 sondaggi a carotaggio continuo e 3 perforazioni a distruzione di nucleo. In particolare i sondaggi I2, I3 e I4, profondi 30m, sono stati atterzzati con tubo incilnometrico fino a fondo foro; Pz2 Pz3 e Pz4, Pz5 e Pz6, profondi 15m, sono stati atterzzati con piezometro a tubo aperto in PVC finestrati alla profondità compresa tra 3 e 15m dal pc.
Sugli inclinometri sono state effettuate la lettura di zero e due letture di esercizio (giugno e dicembre 2008): i valori misurati non hanno subito apprezzabili variazioni rispetto alla lettura di zero, gli scostamenti rilevati rientrano nel campo di variabilità dovuto alla sesnsibilità della strumentazione impiegata. Da allora non sono state più effettuate misure.
Nel 2016 Arpa ha effettuato una videoispezione in foro (su richiesta del comune) per controllare lo stato di integrità degli strumenti. Dalla videoispezione si evidenzia che le le pareti delle quattro verticali inclinometriche si presentano particolarmente sporche, con notevole quantità di concrezioni lungo l'intera lunghezza dei tubi. Tale situazione pregiudica la nitidezza delle riprese video nei tratti di tubo al di sotto del livello dell'acqua. A parte una lesione superficiale a 0,4 metri di profondità su I1new, non si sono rilevate altre lesioni lungo le pareti dei 4 inclinometri.
Anche i piezometri sono stati misurati solo nel corso dell'anno 2008. Dai risultati si evidenzia la presenza di una falda molto superficiale. La soggiacenza di PZ5 è molto superficiale (media 1,13, massima prossima al p.c.), PZ6 rileva una forte escursione che passa da un massimo di 9,91 metri a un minimo di 0,17, mentre gli altri piezometri rilevano una soggiacenza media di 4-7 metri con escursione di 2-3 metri.
In occasione di un sopralluogo nel febbraio 2018 (con Regione e Comune) per un nuovo monitoraggio su un settore dell'abitato con lesioni recenti, Arpa ha richiesto anche di ripristinare gli strumenti I1, I2, I3 e I4. Nel marzo 2018 è stato installato il nuovo strumento I5 di 25 metri di lunghezza. Il 2 maggio dello stesso anno è stata effettuata la lettura di origine di quattro verticali inclinometriche (I2, I3, I4 ed I5). La lettura effettuata sugli strumenti (I2, I3, I4 ed I5) nell'ottobre 2018 è dunque la prima di esercizio.
Sulla frana in esame ricade lo strumento I3 che tuttavia non è più misurato perchè troppo incrostato; un poco a monte a monte del coronamento è collocato I2 che alla data dell'ultima misura (gennaio 2023) non evidenziava deformazioni. Da rimarcare che le misure sono comunque poco affidabili a causa delle incrostazioni.
Descrizione: La superficie piezometrica nel periodo 1997-2003 si imposta mediamente ad una profondità tra i 7 e 8 m dal p.c. (Pz1 a monte) e 6-7 m a valle (Pz2). Sono state registrate escursioni di oltre 1m fino a massimi che possono superare i 5 m. Queste sarebbero da attribuire agli apporti immediati in depositi estremamente permeabili in caso di eventi meteorici ed allo svuotamento rependtio attraverso le cavità antropiche. Viene inotre segnalata l'emersione della falda alla base del dissesto (Fonte: 332924).
Sorgenti: localizzate | Falda: in pressione | acque assenti: N |
acque stagnanti: S | ruscellamento diffuso: N | ruscellamento concentrato: S |
A valle degli edifici maggiormente lesionati, sono stati realizzati muri tirantati. Alcune di queste abitazioni sono state abbattute.
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
---|---|---|
Sostegno | muri | Realizzati |
ID | Titolo | Autori | Anno |
---|---|---|---|
332924 | Relazione Geologica relativa al dissesto di Pontestura loc. Quarti | 2003 | |
332920 | Indagine geognostica presso il fenomeno franoso di Pontestura loc. Quarti | Compagnia Torinese Monitoraggi | 1997 |