SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 006-77394-00

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Alessandria
Ultimo aggiornamento: 2024-01-10
Comune: Pozzol Groppo
Località: Cascina Cappelletta

DESCRIZIONE GENERALE

La località Cascina Cappelletta, compresa nel comune di Pozzol Groppo, è ubicata in sinistra idrografica del Torrente Staffora, corso d'acqua lungo il quale corre il confine tra le regioni Piemonte e Lombardia. Il nucleo di Cappelletta, costituito da 5 edifici, è edificato al piede di un breve versante esposto a nordest la cui evoluzione morfologica è determinata in modo significativo dalla dinamica gravitativa. Non sono note particolari attivazioni della frana, ma la sua presenza è avvalorata sia dalla morfologia del versante sia da lesioni più o meno gravi a carico dell'edificato.
In generale l'edificazione delle strutture di loc. Cappelletta ha comportato la realizzazione di un'area pianeggiante che ha incrementato la fragilità di un versante già propenso per natura all'instabilità.



METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Segnalazione

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Sopralluoghi effettuati da Arpa Piemonte

8 novembre 2023: rilievo dello stato di fatto; sopralluogo effettuato con Amministrazione Comunale, Geologo incaricato dei lavori di studio della situazione di dissesto e Regione Piemonte

Immagini aeree consultate
Volo:Alluvione 2000 - Regione PiemonteStrisciata:194CFotogramma:7415
Volo:C.G.R.Strisciata:20Fotogramma:910


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: colamento "lento"

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 8 novembre 2023

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Rilevamento su terreno,

Descrizione: La frana che interessa il versante di loc. Cappelletta è inquadrabile principalmente come un colamento lento, tipologia di dissesto particolarmente diffusa nel territorio alessandrino in conseguenza delle litologie che caratterizzano questo territorio. Probabilmente nell'evoluzione gravitativa del versante gioca un ruolo importante anche la presenza di gessi, individuati nei sondaggi a profondità di circa 10-12 m, la cui propensione alla dissoluzione può determinare assestamenti verticali differenziali del terreno.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione

Attivazione principale:

Fonti:


CAUSE

Materiale debole, precipitaz. eccezionali prolungate, erosione fluviale base versante

SEGNI PRECURSORI


GEOMORFOLOGIA

Il breve versante sul quale si sviluppa la frana inferiormente termina con una scarpata la cui genesi è probabilmente legata all'attività fluviale del Torrente Staffora; anche la superficie a debole acclività posta subito a nord della loc. Cappelletta al di fuori dell'area perimetrata in frana, inquadrabile come terrazzo fluviale, testimonia dell'attività del corso d'acqua in quest'area. La destabilizzazione del versante è in origine riconducibile proprio all'erosione spondale attuata dal corso d'acqua in un periodo di tempo non precisato.
Il perimetro della zona in frana non è contraddistinto da elementi morfologici particolarmente netti; si rileva tuttavia una scarpata secondaria orientata circa nord-sud posta circa 50 metri a monte delle abitazioni a valle della quale la morfologia è caratterizzata da una blanda concavità, in grado tuttavia di convogliare gran parte delle acque superficiali contro il muro di contenimento posto subito a monte di un edificio (cfr. danno 3169). Subito a monte della scarpata citata, nel corso del sopralluogo del novembre 2023 si è osservata una piccola frana superficiale che, considerando il suo basso grado di rimodellamento, può essere fatta risalire agli ultimi anni. Nella parte medio-alta del dissesto, tra le quote altimetriche di 300 e 250 m s.l.m., il terreno è caratterizzato da un'ondulazione longitudinale.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 300
Quota unghia Qt (m): 205
Lungh. orizz. Lo (m): 350
Dislivello H (m): 95
Pendenza (°): 0
Testata: Parte bassa del versante - Unghia: Parte alta del versante
Azimut movim. (°): 60
Area totale A (m2):
Larghezza La (m): 162
Volume massa sp. (m3):
Profondità sup. sciv. Dr (m):
Esposizione: NE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: Secondo le indicazioni desunte dalla C.G.I., i terreni appartengono alle serie del Terziario, in particolare alla Formazione dei Conglomerati di Cassano Spinola, del Messiniano, che poggiano sulla Formazione di Sapigno data da alternanze marnoso-sabbiose con noduli gessosi o lenti di gesso selenitico. Il limite superiore è netto e discordante con la facies conglomeratica.
I terreni di copertura sono rappresentati da suolo vegetale e/o agrario. Modeste coltri di riporto e/o di rimaneggiamento antropico sono presenti nelle aree edificate.
L’area in studio si trova immediatamente a S della faglia inversa nota come “Fronte Appenninico”, qui dislocata verso S dalla faglia Rivanazzano-Godiasco. Il settore è pertanto prossimo all’intersezione di due importanti lineazioni tettoniche in un quadro fragile e plicativo piuttosto complesso.

Le indagini geognostiche, appositamente condotte nell’ambito del progetto di messa in sicurezza dell’abitato Cappelletta, hanno intercettato un terreno clastico-detritico, costituito da clasti e ciottoli in genere arrotondati, in matrice fine poco consistente e di colore variegato nocciola-bruno per evidenti fenomeni ossidativi, con intercalati livelli anche metrici di argilla sabbiosa assai plastica e debolmente compressibile. Le condizioni di scarso addensamento e l’aspetto caotico lascia pensare si tratti di accumulo di frana con mobilizzazione di conglomerati appartenenti alla formazione di Cassano Spinola.
A circa 10-12 m di profondità sono stati intercettati dei gessi, anche selenitici, completamente alterati e saturi, misti ad argille gessose plastiche, che localmente passano a gessi selenitici litoidi ed infine ad argilla limosa con clasti calcarei e gessosi, con grado di consistenza che aumenta con la profondità. La descrizione stratigrafica ben si accorda con i materiali della Formazione di Sapigno, del Messiniano.

(fonte 336315)

Formazione Descrizione
CONGLOMERATI DI CASSANO SPINOLAI conglomerati di Cassano Spinola sono conglomerati di deposizione fluviale, clasto-sostenuti a matrice sabbiosa, con sporadiche tasche sabbiose, in strati lentiformi e talora amalgamati di spessore da metrico a plurimetrico. Al di sopra si hanno conglomerati disorganizzati con abbondante matrice sabbiosa, poco cementati. I ciottoli hanno dimensioni che variano da molto grossolane a medie, con indizi di embricatura (talora evidente) che suggeriscono la provenienza delle correnti dai settori sud- orientali. Talora i conglomerati sono disorganizzati e massivi, in bancate a stratificazione indistinta, ricchi di matrice sabbiosa e con ciottoli raramente embricati indicando un trasporto fluviale in massa. I clasti sono prevalentemente calcarei, ma anche arenacei, con subordinate radiolariti, basalti e brecce. (fonte 336315)
ALTROI Conglomerati di Cassano Spinola, del Messiniano, poggiano sulla Formazione di Sapigno data da alternanze marnoso-sabbiose con noduli gessosi o lenti di gesso selenitico. Il limite superiore è netto e discordante con la facies conglomeratica. (fonte 336315)

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione
3168Nuclei/centri abitatigruppo di case/nucleo ruralegraveEvidente lesione di un fabbricato non abitato in attuale stato di abbandono.
3169Opere di sistemazioneconsolidamento versantelieveLa spinta del terreno ha determinato la lesione del muro di contenimento realizzato per ricavare una superficie pianeggiante tra un'abitazione e il versante; il muro non è dotato di barbacani in grado di ridurre le spinte idrauliche.

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore



IDROGEOLOGIA

Descrizione: Malgrado la presenza di terreni ricchi di matrice fine, le scarse condizioni di consistenza e di addensamento dei materiali che formano accumuli di frana consentono l’instaurarsi di una falda idrica freatica, il cui limite è dato dalla presenza dei gessi che, benché alterati, costituiscono un acquitardo. La soggiacenza rilevata in sede geognostica si pone a profondità comprese tra 11.5 e 13.0 m da p.c..
La presenza di livelli ossidati nella parte insatura è indice dell’escursione stagionale della superficie piezometrica, che pertanto è lecito attendersi occasionalmente anche a quote decisamente superiori, finanche forse a pochi metri dal p.c.
(fonte 336315)

Sorgenti: Falda: acque assenti: N
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: N ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Piezometri, relazione geologica, perforaz. Geognostiche, analisi geotecniche lab.

INTERVENTI

Gruppo Tipo Realizzazione


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
336315Messa in sicurezza abitato CappellettaMarco Lavezzo2023