SIFRAP Scheda di II livello

Arpa Piemonte

SIFRAP - Sistema Informativo Fenomeni Franosi in Piemonte

Codice frana: 096-00064-01

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante

SNPA



GENERALITA'
Provincia: Biella
Ultimo aggiornamento: 2018-09-05
Comune: Donato
Località: Buriunda

DESCRIZIONE GENERALE

Il fianco sinistro del fondovalle percorso dal torrente Viona è interessato in località Buriunda di Donato, a monte dell'isoipsa 800, da un una frana non recente il cui accumulo è soggetto a momenti di riattivazione, principalmente in dipendenza del'azione erosiva attuata dal corsod'acqua.
Il corpo di frana presenta un'ampiezza massima di 120 metri e una lunghezza dell'accumulo di circa 170-180 metri, interessando il versante tra le quote 800 e 890; a monte il pendio della nicchia di stacco si sviluppa per oltre 50 metri, giungendo alla quota 915 metri.
Il settore superiore dell'accumulo è caratterizzato dalla presenza di grandi blocchi rocciosi disarticolati, tra i quali si hanno diffuse fessurazioni e cavità, con estese trincee di scivolamento in prossimità della sommità. Qui, ove è presente un traliccio di linea elettrica, si ha un netto ripiano, impostato alla base del ripido e regolare pendio della nicchia di stacco, ove viene a giorno il substrato roccioso. Anche sul fianco destro del dissesto la roccia affiora ampiamente, sia dando luogo a pareti sovrastanti il fondovalle, sia costituendo una stretta cresta che segna con evidenza il limite Ovest della frana. Del tutto differente è la condizione sul fianco sinistro dell'accumulo (Est) ove è invece presente un ampio avvallamento percorso da un colatore alimentato da polle sorgive situate poco più a monte.




METODI DI STUDIO

Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Rilevamento sul terreno, Monitoraggio, Dato storico/archivio

Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti

Immagini aeree consultate
Volo:C.G.R.Strisciata:87Fotogramma:4709


CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE MOVIMENTO

Tipo di movimento principale: Complesso

Stato attività: Attivo/riattivato/sospeso

Data ultima valutazione stato di attività: 2018

Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: Foto aeree, Rilevamento su terreno, monitoraggio, dati da Satellite,

Descrizione: Si tratta di un'esteso fenomeno di scivolamento di materiale costituito da terreno sciolto e detrito a pezzatura media e blocchi rocciosi disarticolati, con trincee e fessure aperte su versante molto acclive. L'aggravarsi della situazione provocherebbe un possibile distacco e la conseguente ostruzione del torrente Viona causata dall'accumulo del materiale franato ed il danneggiamento delle due prese acquedottistiche che si trovano pochi metri più a valle. Fattori predisponenti il dissesto sono le condizioni geologico-strutturali dell'ammasso, mentre quelli scatenanti sono da collegare alla complessa evoluzione morfologica del sito a seguito dell'avanzata del ghiacciaio balteo e della messa in posto del cordone morenico che, poco a settentrione della Buriunda, ha bruscamente sbarrato l'originario andamento del torrente Viona, che presentava sviluppo verso SW, parallelo ai principali lineamenti strutturali. Il dissesto della Buriunda è da ritenersi di antica formazione; a tal proposito risulta evidente il notevole stato dialterazione superficiale dei blocchi rocciosi disarticolati dell'accumulo, che presentano un aspetto di molto differente rispetto agli stessi litotipi ove sono messi a nudo dall'erosione idrica. L'evoluzione attuale della frana mostra che le riattivazioni significative sono sempre legate agli eventi pluviometrici gravosi del 1994, del 2000 e del 2013.
In tali eventi è da ritenersi che si verifichi un innalzamento dell'acquifero che permea la base dell'accumulo (presente normalmente a profondità dell'ordine di 14-16 metri nel sondaggio S1 e attorno a 28 metri in S2). A seguito dell'evento piovoso dell'aprile 2013 si constato la presenza di una cospicua venuta idrica in corrispondenza della parte sinistra della base dell'accumulo e poco al disopra di affioramento roccioso. La venuta, che testimoniava il marcata innalzamento dell'acquifero, si esaurì nell'arco di due settimane.
L'area interessata dall'accumulo si estende per una superficie di circa 17.000 metri quadrati, mentre il volume del materiale sconnesso è stimabile in 160.000 metri cubi.


ATTIVAZIONI
ID Data Attendibilità Descrizione
11985attendibile
11994attendibile
12000attendibile
12010attendibile

Attivazione principale: 2013-04-27 (Data certa)Data compresa tra il 2013/04/27 e il 2013/04/27

Fonti: testimonianze,


CAUSE

Materiale debole, precipitaz. eccezionali prolungate, erosione fluviale base versante, materiale fratturato, precipitaz. brevi ed intense

SEGNI PRECURSORI

Fenditure, fratture, trincee, doppie creste, rigonfiamenti, contropendenze, inclinaz. pali o alberi


GEOMORFOLOGIA

La particolare condizione morfologica della porzione superiore dell'accumulo, con massi e blocchi rocciosi con disposizione caotica ed assenza in superficie di matrice, transige verso il basso a ripidi versanti in parte denudati dall'azione erosiva del torrente Viona e da
scoscendimenti, per zolle disarticolate e sconnessioni; qui si ha un ammasso sciolto ghiaiososabbioso con radi blocchi rocciosi.
Mentre il versante opposto (destro) della valle Viona è pressoché interamente costituito dai depositi glaciali costituenti il fianco estremo dei rilievi morenici della Serra, il versante sinistro interessato dalla frana risulta impostato in rocce lapidee della Zona Sesia-Lanzo. Si tratta di gneiss e micascisti ampiamente affioranti in prossimità del fondovalle, ove poco a monte della
frana danno anche luogo ad una ristretta forra.
L'intera porzione di versante interessata dal fenomeno risulta evidentemente destrutturata con delle notevoli trincee beanti che caratterizzano tutta la parte medio bassa del versante nella zona prospicente il torrente Viona. L'evento pluviometeorico del 27-04-2013 ha generato da un lato l'imbibizione del materiale detritico dell'intero ammasso roccioso, dall'altro ha operato uno scalzamento del materiale al piede della frana. I due effetti hanno generato una riattivazione generale del fenomeno rilevabile da evidenti segni di instabilità diffusa su tutto il versante. Una nicchia secondaria con rigetto di qualche metro (2/3 m) si è originata in corrispondenza dell'allineamento più basso del sistema topografico installato. La rimobilitazione di questo settore di frana ha causato l'allentamento della parte retrostante la nicchia.


MORFOMETRIA FRANA
Quota corona Qc (m): 890
Quota unghia Qt (m): 800
Lungh. orizz. Lo (m): 153
Dislivello H (m): 90
Pendenza (°): 30
Testata: Parte media del versante - Unghia: Fondovalle
Azimut movim. (°): 160
Area totale A (m2): 20640
Larghezza La (m): 160
Volume massa sp. (m3): 160000
Profondità sup. sciv. Dr (m): 24.00
Esposizione: SE


GEOLOGIA

Inquadramento geologico: Il corso del torrente Viona costituisce nel tratto prossimo alla località Buriunda il limite tra due ambiti geologici e morfologici totalmente differenti (ALLEGATO 3). Alla sinistra dell'alveo e verso Nord-Est è presente il rilievo montano chi si imposta principalmente su due importanti complessi litologici, denominati Zona Ivrea-Verbano e Zona Sesia-Lanzo. L'elemento di separazione tra questi complessi è rappresentato da un'importante faglia, con associata un'ampia fascia di deformazione delle rocce al contorno, nota come Linea del Canavese.
Il versante interessato dalla frana risulta impostato in rocce lapidee della Zona Sesia-Lanzo. Si tratta di gneiss e micascisti ampiamente affioranti in prossimità del fondovalle, ove poco a monte della frana danno anche luogo ad una ristretta forra.
La roccia risulta in genere diffusamente fratturata, con presenza di tre principali sistemi, di cui il principale (direzione N30E con immersione di 50° verso SE) coincide con il lineamento strutturale della Linea Insubrica, lineamento ben evidenziato da morfologie (direzione torrente Viona a cavallo della strada Oropa-Andrate, reticolato minore ad Est della frana, andamento di alcune forre rocciose lungo l'alveo). La superficie di scivolamento della frana è perlappunto impostata lungo questo sistema, il movimento è favorito da un secondo sistema di fratturazione (direzione N50W con immersione di 60° verso SW), mentre il terzo sistema (direzione EW con immersione di 70-80° verso N) risulta invece disposto a "reggipoggio".

Formazione Descrizione
SERIE SESIA VAL DI LANZO

DANNI
Codice Danno Dettaglio danno Grado Data min Data max Descrizione

Tipo danno:

Persone:

Edifici coinvolti:

Edifici a rischio:

Costi:


SISTEMA DI MONITORAGGIO RERCOMF
Codice Comune Località Gestore
3DONADonatoBuriundaArpa Piemonte


Data ultimo aggiornamento descrizione:2021-11-30

Il fenomeno è attualmente monitorato mediante 18 capisaldi topografici. Il sistema di monitoraggio topografico è stato installato tra il 2004 e 2006 dalla Comunità Montana della Valle Elvo; nel maggio 2011, a seguito della lesione dell’inclinometro presente nel sito ( tranciato alla profondità di 10m) , l’Amministrazione Comunale, come concordato con i diversi Settori regionali interessati, ha infatti ripristinato il sistema topografico preesistente. La misura di zero è stata effettuata il 4 giugno 2011. L’ultima campagna di misura non evidenzia accellerazioni a carido del fenomeno franoso.
Gli spostamenti maggiori risultano a carico di alcuni dei capisaldi più bassi (da T3 a T9), posti a ridosso di una nicchia secondaria formatasi appena a valle degli stessi, ed aventi un verso di spostamento comune di circa 110°N: il punto T1 ha registrato uno spostamento di minor entità ed una direzione riconducibile ad un richiamo del materiale verso la nicchia originatasi.



IDROGEOLOGIA

Descrizione: Nel tratto immediatamente al piede della frana della Buriunda il torrente Viona presenta condizioni geomorfologiche assai varie in breve spazio. In particolare:
- a monte (Ovest) esso percorre una piccola stretta rocciosa, con un salto di alcuni metri.
Superiormente a tale stretta l'alveo è soggetto ad una brusca deviazione di 90° e in tal punto è presente (con un manufatto modesto) la presa idrica dell'acquedotto di Sala Biellese.
Nell'evento di piena del 2013 qui si è verificata erosione spondale interessante il deposito glaciale sovraconsolidato. Il tratto è stato successivamente sistemato con messa in opera di una scogliera entro la quale si innesta il condotto della presa.
- al piede dell'accumulo di frana la condizione dei due fianchi appare completamente differente. In destra si ha presenza pressoché continua di manufatti impostati e senza soluzione di continuità con grandi blocchi rocciosi di genesi glaciale, mentre in sinistra è presente il materiale del corpo di frana, con prevalenza di termini a granulometria fine e massi isolati. Il canale di deflusso, con ampiezza dell'ordine di 6-8 metri, mette a nudo a tratti la presenza del
substrato roccioso, più diffusamente sul fianco destro.
- verso valle una breve scogliera in sinistra contrassegna l'ultimo tratto del corpo di frana, e successivamente l'alveo si amplia rapidamente, formando anche un importante ramo di piena in sinistra.
Al piede dell'accumulo di frana della Buriunda l'azione delle acque nel corso degli eventi di piena risulta indirizzarsi verso la sponda sinistra, ove a motivo dello stato sciolto dell'ammasso qui presente l'erosione spondale risulta esplicarsi con particolare intensità, mettendo a nudo i blocchi rocciosi di maggiore mole. Mentre nella piena del 1994 si ebbe erosione significativa nel tratto a valle del corpo di frana, a partire dal 2002 si segnalano diffusi fenomeni erosivi lungo
tutto il piede della frana, su una lunghezza di un centinaio di metri.
Di limitata entità risulta invece l'erosione di fondo, condizionata dalla presenza del substrato roccioso (il quale non sempre è osservabile in quanto celato dai manufatti di presa).
Verso valle a motivo della riduzione della pendenza dell'alveo e dell'accentuato slargo del fondo vallivo, prevale l'azione di deposito con accumulo di massi nella parte centrale.

Sorgenti: n.d. Falda: n.d. acque assenti: S
acque stagnanti: N ruscellamento diffuso: N ruscellamento concentrato: N

STATO DELLE CONOSCENZE
Inclinometri, piezometri, monitor. Topografico, progetto preliminare

INTERVENTI

rimossi i manufatti di presa idrica, presa che può essere unificata con quella esistente poco a monte a servizio dell'acquedotto di Sala Biellese, ubicata in area del tutto esterna al tratto potenzialmente assoggettabile alla frana.
Realizzazione di un canale di deflusso adeguatamente protetto con
scogliere sui fianchi, posizionato ove ora sono presenti i manufatti a servizio della presa idrica, manufatti che hanno occupato parte dell'originario alveo. Il canale di neoformazione risulta con letto sostanzialmente impostato in roccia lapidea, al fine di impedire i fenomeni di erosione di fondo.

Gruppo Tipo Realizzazione
Drenaggiocanalette superf.Realizzati
SostegnomuriRealizzati


BIBLIOGRAFIA
ID Titolo Autori Anno
244546Monitoraggio frana in comune di Donato localita` Buriunda - Preparazione sito e dislocazione mireBrunello Maffeo, A. Perratone, C. Crosa2002