Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte per i dissesti di versante
Nella notte tra il 16 e il 17 Dicembre 2015 un crollo in roccia di grandi dimensioni si è staccato poco sotto la sommità della Punta Tre Amici, a quota 3400 m circa, nell’alto bacino del Ghiacciaio Settentrionale delle Locce. Il materiale franato si è propagato lungo il versante, sino a raggiungere la sponda meridionale del Lago delle Locce, a quota 2300m. Un contrafforte roccioso alla base della nicchia di distacco ha determinato la suddivisione del materiale franato in due distinti rami, che a tratti sembrano mostrare un’attività indipendente. La frana ha coinvolto anche un settore di parete collocato dietro la porzione di nicchia di distacco visibile dal lago. La nube di polvere prodotta dal crollo ha depositato una patina rossastra di spessore millimetrico sul manto nevoso circostante, propagandosi a valle fino a raggiungere la piana dell’Alpe Pedriola. (Fonte: Nimbus).
Alcune avvisaglie di instabilità del settore interessato dalla frana del dicembre 2015 erano state osservate a metà agosto 2015, quando una nevicata precoce in alta quota aveva consentito di notare una striscia di detriti proveniente dalla porzione medio-superiore della Punta Tre Amici (fonte: Meteo Live VCO, da Nimbus).
Metodologie utilizzate: Fotointerpretazione, Dato storico/archivio
Note sulla metodologia e sui sopralluoghi eseguiti
Immagini aeree consultate
Tipo di movimento principale: crollo
Stato attività: n.d.
Data ultima valutazione stato di attività: n.d.
Dati utilizzati per determinare lo stato di attività: dato storico,
Descrizione: Da un punto di vista geometrico, i sistemi di discontinuità individuati, attraversando l’ammasso roccioso, potrebbero isolare un ulteriore volume coinvolgente il settore orientale della Punta Tre Amici. Ci si potrebbero quindi aspettare ulteriori crolli di volume considerevole. Il continuo verificarsi di crolli, sia dalla nicchia di distacco principale che dal settore non visibile della porzione sommitale della Punta Tre Amici, assieme alle riprese della cima scattate da aereo e le osservazioni effettuate nel corso dei sopralluoghi alla frana, sembrerebbero confermare questa ipotesi. In base alle valutazioni preliminari effettuate, il volume crollato potrebbe essere dell’ordine dei 200.000 m3. L’evento attuale è la replica, ben più importante, del crollo che aveva già coinvolto la Punta Tre Amici il 26 settembre 2010 (Cat Berro et al., 2014; Mortara, 2010). In quell’occasione fu interessata la porzione più occidentale della parete (Fig. 19), già imbiancata da una nevicata precoce. L’accumulo di questa frana (circa 100.000 m3 secondo Fischer et al., 2013) è stato totalmente obliterato dal crollo del dicembre 2015. (Fonte: Nimbus)
ID | Data | Attendibilità | Descrizione |
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Attivazione principale: Data compresa tra il 2015/12/16 e il 2015/12/17
Fonti: testimonianze, audiovisivi,
Quota corona Qc (m): 3000 |
Quota unghia Qt (m): 2300 |
Lungh. orizz. Lo (m): 900 |
Dislivello H (m): 700 |
Pendenza (°): 38 |
Testata: In cresta - Unghia: Parte bassa del versante |
Azimut movim. (°): 0 |
Area totale A (m2): 200000 |
Larghezza La (m): 0 |
Volume massa sp. (m3): 0 |
Profondità sup. sciv. Dr (m): 0.00 |
Esposizione: E |
Formazione | Descrizione |
Codice | Danno | Dettaglio danno | Grado | Data min | Data max | Descrizione |
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Tipo danno:
Persone:
Edifici coinvolti:
Edifici a rischio:
Costi:
Codice | Comune | Località | Gestore |
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Descrizione:
Sorgenti: | Falda: | acque assenti: N |
acque stagnanti: N | ruscellamento diffuso: N | ruscellamento concentrato: N |
Gruppo | Tipo | Realizzazione |
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ID | Titolo | Autori | Anno |
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